Archivi categoria: Urbanistica

NON SI È CAVATO UN RAGNO DAL BUCO

it_v_ragnoHo visto tutta la super commissione sull’informativa al Piano Cave. È stata istruttiva.

E inutile

Doveva essere di spiegazione tecnica e chiarimenti in funzione alla conferenza dei servizi di oggi. Non lo è stata

Visto odg e l’evidente convocazione, all’ultimo, solo sotto la pressione di 33000 firme del “Comitato salviamo il Magnodeno”, era il minimo – e doveroso – che lì si presentassero i dettagli delle richieste formulate dall’azienda, i rilievi fatti dai tecnici, le criticità emerse, ma sopratutto un piano di monitoraggio “terzo”, magari con perizia idrologica per quanto concerne il reticolo idrico, tra le prime criticità evidenziate (anche) dal Comitato e ora a conoscenza dei consiglieri

Invece nulla
In 2 ore, solo 15′ di tecnica e poi politichese
Dobbiam essere pronti per il 2035, per il 2024.
Per l’oggi e il subito non si stanno nemmeno attrezzando

Con evidenza, ed è stata la parte istruttiva, troppi Consiglieri non sapevano un cazzo, o giù di lì, e non eran preparati. Ad alcuni interessava solo far scudo alla Giunta, fare distrazione di massa

Quello che lascia avviliti – e se n’è avuta riprova lì – è la totale mancanza di trasparenza verso Consiglio e Città in tutti i passaggi sulla vicenda
Una sorta di Cava Pozzi moltiplicata per 10

L’assessore all’ambiente, no non Dossi, che parla di tavoli della sostenibilità, di boschi urbani, corridoi verdi e blu, 2035 e intanto la montagna la stanno divorando, la fauna boh e i torrenti si dai poi vediamo

Una risposta, una conferma però c’è stata
Il danno vero è stato l’approvazione del Piano Cave nel 2015 che oggi permette troppo ai cavatori. Il Consigliere PD Campione ai tempi assessore forse era per questo assente ieri.
Ce lo si ricorda: lassismo, opacità, chiacchiere.

Il danno quindi è fatto.
Oggi si può solo far informazione e ostruzionismo contestando inadempimenti sui ripristini ed i danni al reticolo idrico nonché lo sversamento delle acque trattate, i forni ect
Se il danno ambientale c’è ed è rilevante si può arrivare al blocco dell’attività.

Perché puoi cavare quello che ti è stato concesso ma non puoi mandare a puttane fauna, inquinare o deviare un fiume grande o piccolo che sia ect e questo va costantemente monitorato e, se necessario, segnalato con esposti

Ieri è stato tutto teatro

CAVE, CRATERI E POTERI

FB_IMG_16173563222429816Forse si chiude una cava ma si è aperto un cratere.

Un cratere enorme, infinito di omertà, opportunismo, finto ambientalismo, offensivo verso cittadini e consiglieri che è ancor più enorme di una già enorme cava.

Lo è di più perché questo cratere ha la forma che svela uno stile, un modello di comportamento dei politici verso la città

C’eran già state, in pochi mesi, fin troppe riprove
Oggi emerge con più fragore delle mine che fan brillare le rocce in cava

E si palesano sotto l’ombra di un apparente passaggio minore del Presidente della Provincia Uselli in merito alla sospensiva della Conferenza dei Servizi, sollecitata dal Comitato salviamo il Magnodeno

Ebbene Uselli scrive che “il 20 luglio 2020 il Comune aveva fatto avere le proprie osservazioni, non opponendosi alla richiesta di ampliare il fronte di cava avanzata da Unicalce”. BOOM!!

Questo è la via tracciata di una montagna di sterco dove serve mettere solo la corda ai chiodi già fissati

C’è stata quindi una slavina di omissioni e inadempienze, di opportunismi e chiacchiere afone e lo stesso rimbombanti del Comune:

– OMERTÀ. Per aver tenuto nascosto le Osservazioni, che forse rasenta l’omissione

– SILENZIO. In tutti questi mesi di Campagna di pressione da parte di migliaia di persone per salvare il Magnodeno

– AVALLO. Nei fatti se non ancora nelle ratifiche, all’ampliamento della cava e alla distruzione, definitiva, del Magnodeno.

– ANTIAMBIENTE. Da parte della Giunta Brivio e non solo, visto che il suo assessore Dossi è ora leader di Ambientalmente,, consci di tutto ciò che comporta a fauna, flora, torrenti, in una parola: Natura. Biodiversità.

– OPPORTUNISMO. È probabile che l’omertà sulla decisione del luglio scorso era funzionale a non far emergere falso ambientalismo e criticità a soli tre mesi dalle elezioni, dopo l’ex Cava Pozzi

Avevan già deciso: favorevoli all’ampliamento

– MALAVOGLIA. Solo all’ultimo, costretti dopo mesi di (ora) ovvi silenzi, sollecitati, ricevono il Comitato che chiede una sospensiva.
Hanno tempo per rimediare.
È in loro facoltà, anche se gli costa fatica

Più di qualcuno dovrebbe dimettersi e molti andare a sotterrarsi, sotto una montagna di calce

TELERISCALDAMENTO PERCHÉ E PER CHI

FB_IMG_16162843691791108Da ieri sera la domanda non sarà più TLR sì o TLR no, ma TLR perché TLR per chi

La prima infatti si è risolta con il voto favorevole dell’Assemblea dei Sindaci soci di Silea appunto di ieri. 45 si, 1 no solo. (21 astenuti)

Il perché invece è ancora da ricercare.
Ogni ragione brucia nel forno dell’evidenza e della logica

– Perché è un Progetto caro come il fuoco, che brucia 80 milioni di €, che metterà il cittadino.

– Perché è un Progetto che distoglie risorse e futuri alternativi. Per 35 anni almeno, le scelte ambientali alternative, innovative, che già ci sono e che verranno, non si potranno cogliere
Bruciate nel forno dell’ammortamento di questa spesa pazza.

– Perché è un Progetto che per decenni brucerà rifiuti ben prima, forse, di biomasse, fanghi.
Rifiuti che i cittadini non produrranno abbastanza perché sempre più virtuosi nella differenziata e che allora si dovrà importare, più di quanto già non si faccia.

– Perché è un Progetto dove i vertici di Silea per convincere i Sindaci gli han scritto, il 9/3, in via riservata, che forse, si ipotizza ci son dividendi alti, ricavi super, società nuove da creare, e sottinteso, incarichi da distribuire

4/8milioni di € i ricavi e 2 di utile netto, che ripartiti sulla novantina di soci diventano briciole di una tavola imbandita, a favore d’altri.​
Cifre senza un Piano, una prova, una simulazione finanziaria indipendente ed asseverata, mostrata ai consiglieri

I ricavi di Silea sono costi per i cittadini.
Gli utili son mancati sconti in bollette e soldi​ in più pagati in tasse.

E ci sono altri 49 “perché”, ​che van sotto la voce servizi alla finanza e non servizi ai cittadini: disagi stradali per mesi, mesi, e ancora mesi. Monopoli sulle bollette, Inquinamento, Forno che brucia a pieno regime per decenni.

Rischi d’impresa in capo ai cittadini, manutenzione impianti a spese nostre al termine del contratto, voto dei consiglieri al buio non avendo visto carte di Piani e condizioni. Mancata trasparenza e partecipazione. Zero possibilità di recedere anche se dovesse esser un Progetto ancor più caro e fallimentare

Resta solo più una domanda, il TLR per chi?
Visto che non è conveniente per i cittadini?

E questo lo si può leggere già nella lettera del 9/3 ai soli sindaci del Presidente di Silea.
Finanza, Borsa e incarichi ben retribuiti da distribuire, sottintesi.

POLITICI VIRTUOSI NON VIRTUALI

FB_IMG_16154841539179591La petizioni online per Salvare il Magnodeno ha sfondato in pochi giorni le 2000 firme.

Anni addietro, 2012/13, Qui Lecco Libera fece lo stesso e presentò osservazioni dettagliate e documentate al Nuovo Piano Cave, serate e video documentari informativi.
Il Comune, con assessori oggi tornati in Consiglio, si dimostrarono silenti e sordi.
Il Comune, oggi, pare addirittura assente.
A tutti i livelli. Assessori, liste, consiglieri

Qualche neo di questi ha firmato la petizione

Senza arroganza ma nemmeno ingenuità va ricordato che insieme alle firme di petizioni online, e pure prima, loro dovrebbero:

– Far convocare la commissione consigliare competente, con l’aiuto di altri commissari e del relativo presidente

– Interpellare Assessori e Sindaco per conoscere e contribuire alla redazione della posizione dell’Amministrazione e relativi contributi scritti da far avere alla Provincia titolare delle decisioni. Questa volta prima della scadenza.

– Chiedere l’audizione delle associazioni e dei gruppi anche informali civici, come il Comitato “Salviamo il Magnodeno” promotore della petizione, che da tempo si occupano del tema

– Coinvolgere i tecnici per valutare poi politicamente nel solco delle norme le azioni e gli Atti di salvaguardia, che come singoli consiglieri, gruppo, lista ect possono mettere in campo per poi far deliberare.

– Rendere pubbliche le posizioni proprie e dell’Amministrazione anche attraverso documenti e comunicati

Perché il silenzio è assordante
Poi ben venga la propria firma online ma a ognuno il suo ruolo.

Abbiamo bisogno di politici virtuosi non virtuali

FB_IMG_16154841488489631

CONSIGLIERI A RISCALDARE IL POSTO

FB_IMG_16154838246738189 FB_IMG_16154838198977258Teleriscaldamento si, Teleriscaldamento no, può aver sfracassato i cabbasisi a parecchi di noi

Ma 2 aspetti che si son visti nei consiglieri devon essere annotati per la loro gravità anche se l’argomento ora lo si vorrà tener a distanza a protezione dalla rottura dei cabbasisi stessi

Il primo è circoscritto al tema specifico:
Questa roba del TLR palesemente rallenta, distrae, ferma, impedisce sviluppo e possibilità di sperimentare, promuovere, percorrere e avvicinare tutte quelle forme di Comunità energetiche, di cultura ecologica e sulla realizzazione di percorsi innovativi per i prossimi 100 anni e altamente virtuosi che potrebbero essere dietro l’angolo

Non è intralcio da poco, perché questo ci costa soldi, futuro, sostenibilità, benessere, ritardi evidenti ed evitabili.

Il secondo aspetto è ancor più grave.
La sudditanza intellettuale e di pochezza dei consiglieri palesatasi con il TLR

Ovvio che non puoi saper tutto come consigliere Che addirittura se sei nuov* potresti non saper nemmeno come si scrive un emendamento e forse nemmeno un accesso agli atti
Però cazzo, i giornali li leggi, i siti di informazione, i post su Fb, ect.
Ecco uno squillo, una mail, un WhatsApp, una richiesta di spiegazione, un suggerimento, una domanda da fare poi in Aula, una richiesta a Duccio Facchini, a chi altri questo tema lo tratta da anni, ai cittadini che hanno argomentato contrarietà e dubbi, cazzo lo devi fare.
Se no sei lì ad alzare la manina come ti dice il tuo capogruppo o peggio il Sindaco

E invece silenzio.
Basta vedere i video del Consiglio comunale, gli articoli di cronaca, fb e profili. E se l’han fatto sul TLR, lo posson fare su tutto. Soldi, Cave, Mobilità, Partecipate. Tutto

Non è cosa da poco, perché questo ci costa fiducia, autonomia, controllo, serietà.

PS: a volte vorrei pagare un giornalista con videocamera e far fare le interviste come le facevan QLL e Duccio Facchini, solo che non c’è un giornalista come Duccio.

IL TLR VERO E LA POLENTA ISTANTANEA

FB_IMG_16154826701049638Il si condizionato del Comune di Lecco per approvare il Teleriscaldamento (tlr) che oggi si apprestano a votare in Consiglio è più volgare che proporre la polenta istantanea a una festa degli Alpini.

Puoi leggere ogni motivazione, ogni condizione nel modo più benevolo che vuoi, non è polenta. Punto.

È uno specchietto per le allodole, finto e umiliante far credere che non si è supini ma lo si è nei fatti, che si chiedono condizioni che condizioni non sono

La maggioranza, a partire da ambientalisti e sinistra, che fino a una manciata di mesi fa, da anni, eran contrari, non posson dire più no e provano a distrarre

Si dai la polenta è istantanea, non ci sono nemmeno le costine però gli involtini primavera li abbiamo comprati a Lecco

Il progetto del TLR è mestamente un’operazione finanziaria che non ha nessuna ragione reale nemmeno futura però serve a tenere in piedi politica, poltrone e partecipate pubbliche magari pure per quotarle in borsa

Un progetto che ti lega per 50 anni con tecnologie che sono già sorpassate

La regola dovrebbe essere consuma meno, qui si sta cercando di autogiustificare spese di milioni di soldi pubblici per continuare a consumare.

Però fra 30 anni votando oggi il TLR finiamo l’era del carbone. Fra 30 anni.
Fra trent’anni ci proporranno di mangiare la polenta vera degli alpini solo sentendone il profumo.

Una quantità di scuse che è ipocrisia.
L’aspetto ambientale del tlr è una finta possibilità perché soldi e scienza oggi già ti dicon che se vuoi migliorare l’ambiente non fai il TLR.
Chiudi una linea dell’inceneritore, dopodomani non nel 2032. Recuperi la materia ect ect

Romperanno km di strade per anni però han chiesto forti penali per i ritardi.
Nel frattempo fan ponti tibetani.

Potresti far lavorare centinaia di piccole e medie imprese per il risparmio energetico e ristrutturazione edilizia, infissi e qualità dell’abitare e invece ne spendi il triplo per le aziende di borsa

E la sinistra propone di usare il Recovery plan che è diventata la coperta di Linus e una supercazzola

C’è gente che non ha rispetto nemmeno di sé stessa e la polenta finta pretende pure di fartela mangiare e dire che è buona