QUANDO NON C’E’ IL LARDO CI SI ACCONTENTA DEL CAVOLO

ortiLa vicenda degli orti urbani ora in cura a molti pensionati si è Sì risolta con la chiara spiegazione dell’Assessore Francesca Bonacina, ma mette in evidenza un aspetto più preoccupante.

La volontà di fomentare e cavalcare polemiche strumentalizzando, in questo caso i pensionati, contro l’Amministrazione da parte di diverse persone e politici con argomentazioni inesistenti .

Con la risposta immediata dell’Assessore infatti abbiamo visto che esiste un Regolamentofile-18 comunale, del 2011, le date sono importanti, che regolamenta uso e concessione degli orti.

Che sancisce che gli orti sono ad uso esclusivo dei residenti di Lecco, e addirittura si privilegia chi abita vicino agli orti stessi, serve essere maggiorenni e, soprattutto che la durata della concessione d’uso è di 5 anni rinnovabili per altri 5, ossia 10 anni.

Tutti ppossono avere in concessione l’orto per 10 anni cconsecutivi, ma non di più.

Per chi l’ha in concessione da prima dell’entrata in vigore del regolamento del 18 aprile 2011, dovrà comunque rispettare, per non avere privilegi nei confronti degli altri concessionari, la durata massima continuativa di 10 anni

Viene quindi spontanea la domanda: come è potuto nascere l’equivoco che faceva credere ai pensionati di perdere questo loro diritto, scritto nero su bianco, a favore di giovani e profughi?

Resta da capire chi ha potuto e ha avuto interesse a ingannarli, facendogli credere di aver perso un diritto che nessuno metteva in discussione.

Inoltre questa vicenda ha potuto far emergere, soprattutto per chi frequenta i social network, come alcuni politici locali per un proprio risentimento personale cavalcano queste vicende con argomenti inesistenti .

L’esempio è quello del consigliere comunale Ivano Donato, caduto in disgrazia già lo scorso anno con il mancato rinnovo della sua poltrona di Assessore che giusto alcuni giorni fa è stato allontanato anche dalla maggioranza per comportamento non coerente.

Ebbene dà della bislacca (parole sue) a questa Amministrazione che, secondo lui, toglie gli orti ai pensionati, non ricordandosi che quel Regolamento, che invece non lo consente, del 2011, è passato in Giunta quando lui era Assessore e quindi maggioranza.

Ma soprattutto evidenzia l’aspetto grave, quello che invece di informarsi direttamente come il ruolo di consigliere lo richiederebbe e pretende e quindi poi informare lui i cittadini, è invece lui che deve essere informato dai cittadini e dai giornali.
Che è una cosa allucinante se si sta parlando di Atti amministrativi, usciti dal Comune stesso.

Ecco questa vicenda, di piccolo rilievo specifico, ha permesso di evidenziare un più grave aspetto generale: pare evidente che ci sia qualcuno che fomenta (questa volta i pensionati) contro l’Amministrazione con argomentazioni inesistenti, come se non ce ne fossero di reali, e ci sono politici, in questo caso Ivano Donato, che sembra sempre più inadeguato a svolgere il suo ruolo a servizio della città accecato dal risentimento personale, che forse parte da una poltrona di Assessore non concessagli, e che, per stare in temi di orti, ci fa ricordare il proverbio: “Quando non c’è il lardo ci si accontenta del cavolo”, che è certamente utile in cucina ma non per la politica a servizio della città.

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