L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI

linusLe notizie che non lo erano.

Ha fatto un poco, già troppo in realtà, scalpore la notizia sparata nel web ieri sera dove si paventava lo scandalo inaccettabile della segretezza dei candidati, le norme disattese, il fantasma del dott. Cantone dell’Anticorruzione tirato in ballo ormai anche per la verifica della legittimità del numero di cucchiai di zucchero nel caffè, in merito questa volta alla ricerca di un Dirigente comunale a Lecco dell’Area di competenza “Promozione delle attività culturali e formative del turismo e dello sport”, dopo che la storica dirigente Giovanna Esposito, la scorsa settimana, era andata in pensione.

A fare da alimentatore e fantino della notizia che non lo era, così come sta succedendo da alcune settimane, è stato il consigliere comunale caduto in disgrazia e allontanato dalla maggioranza Ivano Donato.

Lo scandalo, tanto da scomodare nell’articolo ironici paragoni con la Cia Italiana e appunto il dott. Cantone dell’Anticorruzione, sarebbe nientepopodimeno perché, nella Determina dell’Avviso pubblico si sono nascosti, “per esigenze di riservatezza”, i nomi dei quattro candidati al posto.

E giù a citare senza però elencarle – così almeno per verifica – le norme sulla trasparenza negli enti pubblici, il venticello del sospetto, del “il timore è quello che ci sia qualcosa da nascondere”.

E a nessuno, tantomeno a Ivano Donato che è stato pure Assessore e amministratore, (lo so, da non crederci) che  la riservatezza delle candidature pur non essendo obbligatoria per Legge è tutelante per i candidati e per l’Ente. Più addirittura per i primi. E non nasconde alla trasparenza e alla città, un bel nulla.

Tale riservatezza, infatti, può trovare benissimo ragione per evitare che i candidati subiscano pressioni e rotture di scatole da chiunque veda il loro nome in lista, con tutti gli annessi e connessi. Sia di minacce per non proseguire la candidatura, sia altre in generale.

Questo va a inficiare la trasparenza alla cittadinanza, rende opaca la casa di vetro che deve essere ogni Comune? Per il consigliere e l’autore dell’articolo parrebbe di si.

Per la logica, il ragionamento e l’evidenza,  invece, no.

Perché, per Legge, al termine del Procedimento amministrativo finalizzato alla ricerca del nuovo Dirigente comunale, comunque i nomi di tutti i candidati è obbligatorio vengano pubblicati con il deposito del verbale di assegnazione.

Tale verbale prima viene portato a conoscenza dei candidati risultati non vincenti e poi, dopo la nomina del nuovo Dirigente, a tutta la cittadinanza e per i secoli a venire anche con la possibilità futura dell’Accesso agli Atti.

Ci si chiede allora. che problema c’è? Dov’è lo scandalo se non cavalcare una polemica che non esiste nemmeno e avere un poco di click?

Mi permetto un aiuto in tutta trasparenza a noi che leggiamo.

E’ inutile tentare di opporsi all’entusiasmo ricreativo con il quale il consigliere Ivano Donato ha deciso di dedicarsi alla politica e alle notizie che non lo sono. La sola cosa che possiamo fare è prepararci per tempo. C’è un sintomo infallibile che preannuncia questa sciagura ricorrente: è quando si legge sul web e su alcuni giornali che Tizio o Caio – soprattutto se dell’Amministrazione comunale “sono stati accusati da Ivano Donato”.

Quando leggerete questa frase e nome rassegnatevi: non ci sarà più niente da fare.

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