IL SALTO DELLA QUAGLIA (di Ivano Donato) E L’ANTIPOLITICA

pataccadelresoleAi cittadini viene sempre rinfacciato, soprattutto dal mondo della politica, anche locale, il disinteresse alla cosa pubblica, la disaffezione alla partecipazione. Al voto.
L’antipolitica.
Poi vedi come si comportano loro, alcuni di loro, anche per le piccole cose, e sei tu a chiederti il perché non smettono loro di dedicarsi alla politica, perché non si disaffezionano. Che sarebbe meglio.
L’ennesimo esempio, recidivo, vede un politico locale confermare questo.
Ivano Donato, il consigliere comunale di Lecco che già era salito alla ribalta per essersi accorto che votando contro il Bilancio e la propria maggioranza, uno, due, tre volte e andando allo scontro anche personale con membri della stessa, la conseguenza elementare non poteva che essere quella di essere allontanato. Per serietà doveva andarsene lui, ma si sa il coraggio e la coerenza, estendendo il pensiero manzoniano, o li si ha o non ce li si può dare.
Ieri l’antipolitica del politico è tornata a galla. In tutto il suo tramonto.
Occasione la chiusura del lungolago di poche ore sabato in occasione di iniziative turistiche e aggregative di una comunità di ampia partecipazione.
I politici che cadono in disgrazia si attaccano sempre al populismo e quale occasione migliore appunto di quella su traffico e vocazione turistica della città?
Così abbiamo potuto leggere sbigottiti “Lecco è da anni che blatera sul lungo lago ma a parte 2 statue pittate……non si è sistemato nemmeno le radici che fanno saltare il porfido”
Uno, sebbene parzialmente, potrebbe anche con queste denunce riaffezionarsi alla politica, perché la politica parla di temi delle persone sebbene, in questo caso lo fa in maniera troppo semplicistica e approssimativa, senza analisi.
Tutte le opinioni sono legittime. Anche quelle dei politici in cerca di consenso.
Poi, però, se non sei un cittadino atterrato bendato da Marte la sera stessa, ti si prolassano le gonadi perché ti ricordi che Ivano Donato, il politico che ha fatto queste affermazioni è lo stesso che è stato eletto, e soprattutto si è candidato, proprio nella lista Appello per Lecco sotto l’ala dell’attuale assessore ai lavori pubblici Corrado Valsecchi che queste Statue, soprattutto per marketing e pubblcità, le pittava.
E allora ti chiedi, se in questi mesi, anni, l’anestesia che sul posto di lavoro il dr. Donato pratica ai pazienti, nella vita amministrativa e politica se l’è auto-somministrata.
E il sindaco Brivio e la sua maggioranza sotto il quale il consigliere Ivano Donato è stato eletto erano quelli che “blateravano”?
Certo che col senno di poi le opinioni si possono anche cambiare, ma qua siamo al famoso salto della quaglia…E last but not least è utile rammentare che il politico “del senno di poi” è stato per 5 anni in quella maggioranza “blaterante” (usando le sue parole) e ora, così come investito da una secchiata d’acqua, denigra. Ed era pure assessore.
Ma forse sta proprio lì l’antipolitica dei politici. Diventano battaglieri solo quando perdono la poltrona e con zero coerenza pretendono di mettersi alla testa dei cittadini a fare quelle battaglie che fino al giorno prima li ha visti artefici del disastro che si sta combattendo.
Se questi politici pretendono di rappresentare ora l’opposizione a questa Amministrazione hanno poco rispetto dei cittadini. Se tutto ha un prezzo va ricordato ai politici come Ivano Donato che non tutto è in vendita.

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