ETICA E TELEFONATA: IVANO DONATO HA GIA’ PERSO

sanchogettone7808_1

E adesso un mancato Assessore prova a vestire i panni di un novello Sancho Panza furioso senza più promesse e non trova di meglio che ammantare di nobiltà una battaglia di potere.

Che è da tempo che ha perso.

Esattamente il giorno dopo la nomina degli assessori. Lui che aveva cambiato pure partito, maledizione questi mulini a vento che girano pure all’incontrario.

Trovo però soprattutto vergognoso tirare in ballo le debolezze o meglio, le umanità personali del Sindaco Brivio per rafforzare una tesi che altrimenti scricchiola.

I pianti, le sofferenze, gli scoramenti di un uomo.

Come E.T. il consigliere semplice Donato voleva una telefonata, una telefonata che allungava il brodo, la vita o la carriera.

E ora fare le finte carezze da Cappuccetto rosso a Brivio: “io c’ero quando ingiustamente era stato tirato dentro nell’affare n’dranghetista di Metastasi”  è da Lupo cattivo. Sia perché, va ricordato, il sindaco Brivio in Metastasi non è stato tirato in ballo ingiustamente, sia perché oggi, qui, in questa vicenda di poterucolo e ripicche, tutto questo non c’entra nulla e un attacco al Sindaco è e resta gratuito e senza senso.

Quando, togliendo tutto il finto pathos che ammanta questa uscita dalla maggioranza, che, tra l’altro, aveva visto succedere la stessa cosa la scorsa legislatura con Alessandro Magni di Sel/Rifondazione, – appunto senza tragedie e romanzi, anzi con l’approvazione dell’allora Assessore Ivano Donato, era il “lontano” 12 novembre 2012 –  mi chiedo:  Ma non è ordinario che se ti buttan fuori da un partito di maggioranza sei fuori anche, conseguentemente e automaticamente, dalla maggioranza stessa?

A meno che non sei Verdini o ti iscrivi ad un altro partito della stessa coalizione. Se ti vogliono. Qui non l’han voluto.

Non è mica obbligatorio far politica all’interno delle Istituzioni. Certo qui potrebbe averlo consigliato il medico, ma sarebbe buono che il medico non sia la stessa persona del politico.

Inoltre ‘sta storia che i voti presi sono suoi è una farloccata politica.

Ivano Donato ha preso i voti, utili per essere eletto solo perché era in quel partito e in quella coalizione. Se fosse stato, per esempio  in “con la sinistra cambia Lecco“ non sarebbe in consiglio nemmeno sotto anestesia.

Infine nel suo post su Fb scrive che adesso farà opposizione dura. Prima no? E perché prima no? Convenienze?

Però mi permetto di porre lo sguardo da un altro piano ossia quello dell’etica e della coerenza. Ed è per questo che tali comportamenti dovrebbero avere come conseguenza le dimissioni e non solo l’uscita dalla maggioranza. Sei stato eletto in forza di quel partito e all’interno di quella maggioranza e coalizione. Così ti sei presentato agli elettori. E ne hai chiesto l’appoggio. Oggi, per letture diverse, visibilità, ripicche perché non ti han confermato Assessore, o altro un pochino più nobile, hai scelto di stare altrove? Bene..tanto di cappello per coerenza ed etica ti dimetti e fai politica come altre migliaia di semplici cittadini. Non che la poltrona (attuale) lì sia granché ma l’etica e la coerenza non dovrebbero avere né alibi né prezzo.

Altrimenti, pare solo pantomima per un assessorato sottratto.

Bisogna essere responsabili delle proprie azioni. A prescindere dalla claque.

Ben prima di una telefonata. L’etica non è un gettone ma un valore distintivo anche davanti agli avversari. E’ per questo che il consigliere Ivano Donato ha, comunque, già perso.

2 pensieri su “ETICA E TELEFONATA: IVANO DONATO HA GIA’ PERSO”

  1. Sicuro che se concorri al Pulitzer con questo articolaccio vinci il primo premio per il rancore e la malafede.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *