
Un dare natura alla natura.
E lì, dopo le parole come corde a cui legarsi di Alberto Pirovano presidente del Cai Lecco sez. Cassin e quelle molto più di un semplice benvenuto di circostanza dell’Assessore alla Cultura, Simona Piazza, ricche invece di impegno civico, attenzione alla città, un puzzle per crescere assieme in un riattivato impegno dei cittadini, questo alpinista contadino racconta di tanta bellezza che si fa man mano sempre più grande, maestosa come le pareti delle sue montagne.
Ed è così maestosa perché è raccontata e, si capisce, vissuta, con modestia. Come fosse così naturale fare quello che ha fatto lui.
E tanta, tanta, tanta passione.
Tu che non hai mai salito una montagna
Dentro quei racconti che sta facendo, mischiando battute in dialetto e poesia di colori per descrivere la Patagonia e le sue montagne qui intorno. E lo senti parlare della fatica della vita, della libertà che è faticosa e costa prezzi alti.
E tutta questa vita avvolge ognuno dei 200 dentro la sala.
Perché il Det e la sua notorietà non han nulla a che fare col motivo dei soldi, ma con una questione più sottile chiamata: dignità.
Dignità da persona semplice. Da persona di una volta che insegna a esserlo più facilmente a chi lo conosce a chi ha la fortuna di sentirlo raccoltare.
Perché lui, come Alberto Pirovano e l’assessore Simona Piazza, parlano di montagna ma è chiaramente da leggere vita.
Il Det parla di scalate, successo, vie nuove, lui che è il capocordata fin da sempre, ma non si gonfia il petto di meriti e tantomeno di medaglie; perché per lui lì, su ogni montagna che ha scalato con gli amici di una vita, non c’è il mio bene davanti al tuo, ma il mio bene più il tuo, ovvero il nostro.
Che bella la gente di montagna.
Questa montagna che è una vita intera