Ognuno vuol far sempre il suo Carosello. Ma non tutti sono artisti come Osvaldo Cavandoli.
Ieri sera, quando un tempo era quasi tempo di Carosello, al centro dello schermo di quella tv bellissima che è Lecco, sono apparse fuori tempo massimo nuove reclame stile Lagostina. Qui, al posto delle pentole, il vice-diavolo ha sempre saltato i coperchi ma ha fatto parcheggi.
Una linea bianca continua, come appunto a Carosello.
L’assessore del tirare dritto – fino a schiantarsi – deve avere una certa predisposizione per l’ordine ma è totalmente inadeguato per il decoro. E’ del tutto evidente che, in questo caso, le righe bianche in via Cavour cozzano con il buon gusto.
Era l’unica soluzione? No. Bastava pensare.
Fortunatamente sono però righe non indelebili, ci salveranno le piogge acide dei temporali estivi che già immediatamente ieri, guarda caso, hanno iniziato a scendere. Resta come obiettivo primario quello di ridurre e togliere le auto dalla via, non di posizionarle meglio. Qui si sa Valsecchi ci darà una data a caso.
Sulle date a caso è davvero un artista insuperabile. Tra lui e gli altri non c’è solo una riga, c’è un solco.
Basta ricordare quelle per la riapertura del Teatro della Società o del nuovo Multisala o del Cinema Lariano, prima una, poi un’altra. Dette, ridette, modificate, annunciate, promesse, comunicate, cambiate, recitate, inventate, ogni volta una data sempre diversa che se le avesse scritte per terra con la pittura bianca e colorata avremmo un nuovo Kandinskij. Purtroppo invece ci tocca solo Valsecchi, che per mettersi in mostra non è comunque secondo a nessuno.
Un anziano signore che nonostante l’inappuntabile aspetto da sarto di famiglia (quelli di una volta, che imbastivano di persona l’orlo dei clienti di riguardo), in politica fa, da tempo, le cose più sbragate immaginabili e anche inimmaginabili.
A parzialissima difesa di Valsecchi si può dire – e va detto – che si leggono politici ed elettori di destra che quando hanno idee sono populiste non praticabili nella realtà, che si lamentano di queste righe per terra, comunque cancellabili, e poi hanno votato e votano chi ha distrutto urbanisticamente Lecco con colate, nemmeno fintamente artistiche, di cemento e obbrobri permanenti.
Li, loro, vorrebbero tirarci più di una riga sopra, per farcelo dimenticare. Ma è sotto gli occhi, non solo le suole.
A questo punto però rivolgo una preghiera al Sindaco Brivio.
Possiamo, caro Virginio, in vista del rimpasto di Giunta tirare una riga sopra anche a Valsecchi assessore?
Dopo queste linee bianche lo posso chiedere anch’io quel posto, non parlo del parcheggio, non ho neppure la patente.