Calvetti, LA PARTITA DEL TURISMO e Lecco che sta crescendo

leccoL’editoriale dell’ex sindaco Marco Calvetti sul turismo che non c’è a Lecco e sulla negligenza pubblica (secondo lui) più che una filastrocca da “menatorrone” è decisamente un “pippone” da “velospiegoiocomesifa“.

Uno strafare del calciatore che può scegliere una cosa facile, semplice per segnare e invece “velofacciovedereiocomesifa” solo davanti al portiere, inciampa nell’erba. E sbaglia un goal già fatto. Un po’ una figura da ciula, anche se sulla maglia degli editorialisti hai il numero “10”.

Perché dopo una stagione turistica programmata e realizzata con risultati evidenti, bastava girare e viverla la città, Calvetti riesce invece a scrivere che va tutto male. E dare dell’incapace alla squadra che ha vinto la partita.

Ecco, immaginate una scena così, di trovarvi spettatori ad una partita e quasi al novantesimo, dopo che la tua squadra ha segnato un bel po’ di goal che non si sono mai visti, uno più bello dell’altro, uno dalla tribuna stampa si mette a discutere di un’altra partita. Una partita tutta sua. E vorrebbe che anche tutti gli altri discutessero di quest’altra.

Eppure i goal di azione, figli di schemi e scelte, son lì da vedere e tutt’altro che sminuire.

Tra questi la giocata alla Ronaldo, il capolavoro, la Mostra di Robert Doisneau dove gli applausi vengon anche dagli altri stadi.

E poi tra gli altri goal che già ci si potrebbe accontentare, vien giù lo stadio con il Festival Lecco Jazz, e Kenny Garrett. Piazza Garibaldi sembra New Orleans. Ma per l’ex sindaco Calvetti non è cultura turistica.

E non lo è per lui nemmeno il goal turistico con l’aumento delle corse di battelli. No. L’allenatore ha messo in campo anche i pacchetti turistici con gli operatori del settore, le divise della squadra hanno i colori del lago e della montagna, e ora c’è Immagimondo e poi il consolidato e prestigioso Festival Città dei Promessi Sposi.

Ma Lecco non ha cultura turistica.

Per Calvetti o sei Riccione o nulla. E la cultura turistica devi averla subito al 100% perché altrimenti lui non la vede. E tutto il resto non ha valore.

E intanto a Palazzo delle Paure c’è sempre il jolly l’Osservatorio della Montagna. E per i quartieri, i Percorsi e la storia manzoniana.

Poi zero parole sul fatto che per i grandi alberghi che non ci sono e il palazzo della Banca in centro chiuso, che lui porta come cartellini rossi, i soldi devono metterceli i privati mica il pubblico, ma figuriamoci, sti privati (che lui vede ovunque) non mettono i soldi manco per due serate in piazza…figuriamoci i milioni.

Guardate chi sono, infatti, gli sponsor: pubblici.

E quella fanfaronata che ha partorito il topolino dell’università del turismo, Calvetti la vende come fosse l’oro al Gala dei principi Sauditi, invece è più che altro un’apericena.

L’ex sindaco Calvetti, ora prestato alla stampa, forse pur di segnare non ha potuto che fare un autogoal

Ps: C’è ancora, ovviamente, molto da fare, a partire dall’agenzia territoriale in divenire con Lariofiere, ma far credere che la nostra città è all’anno zero è un imbroglio antisportivo.

Lecco sta crescendo dobbiamo imparare a vederlo e, ove serve, collaborare e applaudire.

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