Ci vuole assolutamente un bel dibattito sugli aperitivi che si vedono per la maggiore sui tavolini del centro. È indecente martini e succo di pomodoro.
Credo che il Comune debba metterci una discreta tassa, nulla può essere meno tollerato che l’estetica dei gusti per una vera Comunità. Altro che quello delle linee di un dehor.
E poi una penalizzazione per i baci leggeri, quelli sulla guancia, dati in piazza, quei baci che son contro l’estetica del temperamento che deve avere una forte Comunità. Altro che quello delle linee di un dehor.
Bisogna elevare queste tasse prima che qualcuno in città e su fb si stanchi di discutere del dehor in piazza e si metta a vedere quanto bello c’è e quanto si può sostenere questo bello, per ampliarlo. Senza tralasciare l’utile e come risolvere i problemi veri. Che è ancora più bello.
Oggi con un solo gazebo sembra invece tracciato il percorso da qui al 2020. Prepariamoci a vedere molte zoomate su inutili dettagli e a non saper niente o quasi sull’insieme.
Ma a differenza di Zamperini, che quando bercia è perfettamente nei suoi panni, leggere di altri politici che oggi fanno i paladini del bello, del gusto, della difesa di Lecco e del suo centro, mi fa lo stesso effetto di Gigi D’Alessio quando ultimato il periodo napoletano, ci prova con la musica spagnola: anche se ha successo, si capisce subito che non c’entra un tubo.
Forse è arrivato il momento di smettere di spiegare/motivare tutto e ammettere che, a volte, si tratta davvero di stronzate. Come il discutere su un dehor fuori da un ristorante
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