Dopo aver letto oggi dell’ennesimo rinvio sull’apertura del nostro Teatro della Società, da parte dell’assessore Corrado Valsecchi, chiederei al Direttore de La Provincia di Lecco, anche grazie al suo archivio, di elencare tutte le dichiarazioni, gli annunci, le promesse cambiate, rinviate, modificate delle date di inizio, conclusione e riapertura del Teatro che in questi due anni ogni volta l’assessore Valsecchi ha detto e poi bellamente disatteso?
Quello che sconforta è che ha annunciato date e poi altre date ancora sapendo che erano a caso. Nessuna poggiata, infatti, sulle fondamenta di un cronoprogramma, di una benché minima idea di programmazione e iter amministrativo operativo. Erano annunci tronfi di arroganza. Oggi, in aggiunta, come i capitani per nulla coraggiosi e anzi un po’ ridicoli, dà pure la colpa ai suoi dirigenti, una statura di leader che ne denota limiti e incapacità.
La colpa è sempre degli altri.
Valsecchi, mancando di rispetto a giornalisti e cittadini, ha sempre riempito pagine di giornali con interviste promettendo, vantandosi e millantando, per evidente incapacità di competenza e misura, recidivamente già prima sulla riapertura dei Cinema, del Multisala e prima ancora sull’acquisto dell’Isola Viscontea, e ancora, più recentemente, sull’alta scuola di Cucina a Villa Ponchielli, e se non bastasse sul nuovo lungolago, e poi ancora sul recupero come cosa fatta dell’ex Cinema Lariano, e di nuovo sui Comballi del Lago come attrazione turistica, sul parco Belgiojoso, e ancora su Piazza Affari da utilizzare per Spettacoli e Opere, e sprezzante del ridicolo sulla pulizia delle statue che ha portato, secondo lui, il 14% in più di turisti a Lecco per vederne i lavori, e appunto di nuovo in una slavina di continui annunci date cambiate, promesse, il giurare che il Teatro della Società l’avrebbe aperto ben prima della fine del mandato.
Ogni volta un annuncio senza avere nulla in mano, tantomeno un cronoprogramma. Così, tanto per far credere.
Insomma, insieme alle bugie, all’arroganza, alla presa in giro dei cittadini, a mero scopo di autoincensamento, nuovamente si evidenzia un’incapacità di rispettare la parola, di avere idea di come funziona la macchina amministrativa.
Oggi, palesemente, l’assessore Valsecchi dimostra soprattutto e ancor più gravemente, di non essere all’altezza, di non essere capace.
E tutto questo più che una dramma teatrale è una farsa nei confronti della città.