Oggi l’unica cosa che circola in stazione non sono i treni ma la notizia che Regione Lombardia, così tra la il senza vergogna e la molta fretta, ha deciso durante le vacanze natalizie, di rinnovare, il contratto di servizio per altri 9 anni, a Trenord.
Così senza gara, senza provare nemmeno a fare un Bando pubblico per poter vedere se ci fossero offerte per servizi migliori.
L’eccellenza lombarda non ne ha bisogno. Sa.
Fa da sé. Guarda al futuro senza bisogno di vedere che il passato e il presente del trasporto pubblico è stato ed è uno schifo. Con e senza scioperi.
E se fai la maionese con le uova marce non è che poi diventi Canavacciulo.
Ce le ricordiamo le dichiarazioni corsare e militanti dei consiglieri regionali lecchesi di Forza Italia, Mauro Piazza e del leghista Antonello Formenti che avrebbero fatto da baluardo per noi pendolari, che avrebbero sbattuto i pugni sul tavolo con Trenitalia, che si sarebbero messi di traverso ad accordi che non fossero al servizio dei pendolari, che non avrebbero firmato nulla se non prima illustrato, discusso, condiviso anche con gli utenti perché sono quelli che poi li devono usare i servizi di Trenord?
No? Non fa differenza, tanto dette o meno, come si vede, nulla cambia.
Sempre parole al vento.
Fan sempre solo finta, da anni – Trenord, ma non solo, è lì a dimostrarlo – forse concentrati per le Olimpiadi del 2026, certamente smemorati sul quotidiano.
Politici che fan credere che alcune bizzarrie della vita di noi pendolari dipendano dai cicli climatici ricorrenti e non, invece, dalle loro menefreghiste scelte.
La inequivocabile certezza è invece che l’esposizione di noi viaggiatori alle intemperie e alle brutalità di questa incapace classe politica regionale è fortissima, proprio a causa di quei dirigenti e politici come Piazza e Formenti che si riempiono sempre più spesso la bocca di eccellenza, di essere dalla parte dei cittadini e poi, però, noi, come conseguenza ci troviam servizi come quelli di Trenord.
E questi prendono pure un sacco di voti.
Un treno che all’incontrario va.