Non conosco il Contratto di servizio con cui Regione ha affidato il trasporto pubblico ferroviario a Trenord. Conosco però la realtà della messa in pratica. Il quotidiano del risultato. E lo conoscono tutti i pendolari.
Il Contratto di servizio è palesemente un disservizio. Ogni giorno – ogni giorno – c’è qualche treno che ritarda, viene cancellato, si ferma nella terra di nessuno e non riparte più. Quando va bene sono qualche manciata, ordinariamente son di più.
Ogni giorno – ogni giorno – c’è qualche guasto alla linea, a passaggi a livello, scambi e, nell’ipotesi che il treno proprio quella volta il caso lo volesse puntuale, in transito, ecco conseguentemente riproporsi ritardo, cancellazioni, fermate nella terra di nessuno.
A questo punto non può essere sfiga. E’ incapacità, negligenza, disinteresse. L’unica cosa che corre puntuale sui binari è la cronicità del disservizio. Decenni di questa situazione, con la sensazione che sia pure in peggioramento
Ogni tanto si paventa nelle carrozze dei treni la necessità di uno sciopero – collettivo – dell’abbonamento. Non pagare per un mese il servizio perché servizio non c’è.
Trenord e Regione, ora, per il disservizio da mesi e mesi (non sempre a Lecco) riconosce un bonus del 20-30% sul prezzo degli abbonamenti. Ma tutti i pendolari son certo baratterebbero, subito, all’istante, questo sconto con un servizio serio, da Paese e Regione civile. Rispettoso.
E’ impagabile il danno del continuo ritardo al lavoro, a scuola, nel tornare a casa, il dover usare l’auto per non perdere il lavoro e soldi ect, il dover augurarsi la mattina che un miliardo di astri si siano allineati favorevolmente. Nemmeno la gratuità metterebbe in pari se il servizio rimanesse tale a oggi.
Credo sia il tempo di valutare invece denunce per disservizio e mancata sicurezza. I guasti continui sulla linea, sui treni, che arrivan addirittura a prender fuoco, non sono casualità, ce ne son troppi, continui, giornalieri. E’ mancanza di adeguata manutenzione.
La mancata qualità della manutenzione, di treni e linee è, intrinsecamente, riduzione della sicurezza.
Domando: è questa forse la strada – oltre il voto – da percorrere senza più ritardi, cancellazioni, soste, per rendere un servizio pubblico almeno adeguato agli standard di civiltà?
Il Contratto di servizio oggi è palesemente un disservizio, cosa ci resta da fare?