Se abbiam paura noi del Coronavirus è facile immaginare quanto debbano averlo le persone detenute nelle carceri.
Bastan pochi dati:
I posti disponibili nelle carceri italiane sono 50.931. Le persone detenute presenti, a fine febbraio 61.230.
Alcuni istituti hanno tassi di affollamento del 190%
Ogni giorno le persone detenute senton dire in tv che bisogna mantenere le distanze, salvo poi ritrovarsi in tre in celle da 12 mq.
Ci ricordiamo lo scorso anno “Extrema Ratio“, la simulazione di una cella vera nel cortile del Palazzo Comunale.
L’altro dato, locale. A inizio maggio nel solo carcere di Pescarenico, su 60 persone detenute, ben 21, il 40%, erano positive.
E, aspetto non secondario ma grave, è che fino a fine aprile non era stato riscontrato nessun caso. Com’è possibile che a due mesi dall’evidenza pubblica della pandemia non si sia riusciti a evitare il diffondersi, così massiccio ed esteso, del contagio nemmeno in un ambiente dove le relazioni con l’esterno sono minime e programmate?
Cosa non si è fatto? Cosa si è sottovalutato o non tenuto conto? Perché?
Inoltre, per trasparenza, i casi riscontrati son solo quelli che han presentato sintomi e, per questo, sottoposti a tampone o tutte le persone detenute e il personale vi è stato sottoposto ed è risultato negativo?
Paura, solitudine, sovraffollamento e rischi di contagio sia per le persone detenute che per lo staff impongono risposte urgenti ed efficaci, allo scopo di non recidere i rapporti con il mondo esterno e ridurre ulteriormente spazi di libertà
Ci indigniamo per le scarcerazioni delle 3 persone sotto regime di 41bis, peraltro regime giustamente condannato dalla Corte dei Diritti umani, e ci vien facile dimenticarci di tutta questa umanità composta da oltre 60mila persone invisibili, molte, troppe delle quali in carcere peraltro
da presunte innocenti e senza sentenze definitive e, per inefficienza e disumanità dello Stato e direzioni carcerarie, debbono subire, nei fatti, un supplemento di pena.
I consiglieri interplellino il Garante dei diritti delle persone detenute