È un brutto e impegnativo mestiere fare il Sindaco. Perché oltre a fare devi anche dire
Devi dire quello che fai e fare quello che dici
In questo tempo di Covid e social, di comunicazione, poi ti senti evidentemente un Sindaco a metà se ogni tre giorni non dici qualcosa ai cittadini
Non si spiegano altrimenti tutti i video, post, interviste del Sindaco di Lecco
Sei il Sindaco dei grandi cartelloni, delle piattaforme, delle convention in piazza, della corsa e degli slogan? Bisogna dire qualcosa
Anche se sul Covid quello che dici non è quello che fai, hai fatto, che farai perché sono altri che fanno, han fatto e faranno
Ma tu vuoi cambiare passo. In fretta e di fretta.
E così inciampi, cadi. A volte cadi sul muso, a volte nel ridicolo
È un brutto e impegnativo mestiere fare il sindaco se hai basato tutto sulla comunicazione, sul marketing
E allora un giorno ti dici contro la Dad, perché moltissimi genitori e la comunità son contrari
Poi cambi idea o anche solo ti accorgi che la situazione sta diventando insostenibile
E un altro giorno dici che la situazione è sotto controllo, in ospedale va tutto bene e andrà tutto bene, perché bisogna far vedere che si ha tutto in pugno
Poi non cambi idea, ma nemmeno gli infermieri del Manzoni che ti dicono che non ce la fanno più, che la situazione è fuori, non sotto, fuori controllo
E se un giorno è tempo di figure quello dopo è di colori
Il cittadino è in difficoltà con la zona rossa stabilita dal Governo, non può uscire, ha difficoltà nelle relazioni, il presidente dei commercianti è chino sul registratore di cassa e allora bisogna dire che si vuole la zona arancione. E lo si dice
Intanto i dati, che non ascoltano spot e social, continuano a salire, gli infermieri a pregare di star in casa, i medici a voler il lockdown generale e il Sindaco a fare video sui social che ogni giorno smentiscono quelli di prima
O sono i dati, i numeri, i contagi a dimostrarlo inadeguato?
Ce lo immaginiamo il Sindaco davanti alla webcam pronto per il suo prossimo spot, trafitto all’ultimo da un pensiero:
C’è qualquadra che non cosa