LA STRADA DELLA DEMOCRAZIA NON SI PERCORRE CONTROMANO

contromanoVa bene arrampicarsi sui vetri, vanno ovviamente bene le opinioni personali, ma le motivazioni, anche dotte, del lettore Attanasio pubblicate oggi sul quotidiano La Provincia, in cerca di giustificazioni, attenuanti, parallelismi che si è fatto carico di perorare dopo il saluto romano ostentato dal ministro Brambilla durante la Festa dei Carabinieri a Lecco (nei secoli fedele?) sono talmente farlocche che sono palesemente sopra le righe. Nemmeno difendibili. Le si prendono così come sono e le si appallottolano.  Come si fa a dire, infatti, che il saluto romano, il fascio littorio, ostentati in Italia oggi, sono innocui perché presenti in 100 altri contesti e simboli stranieri anche di repubbliche democratiche? E’ serio? Lo chiedo onestamente. E’ come dire che un’attenuante e prova a difesa della bontà o innocenza di un pirata della strada, per esempio di Mandello, è che anche in Inghilterra vanno contromano. Rispetto a noi. Cioè è tutto questione di punti di vista? E allora stiamo sui punti di vista e seguiamo una direzione. Il punto di vista italiano è frutto (o dovrebbe necessariamente esserlo) di che cosa è significato e cosa significa quel gesto, quel saluto romano, quel fascio littorio e quelle marcette. O no? E’ per questo che il braccio teso della ministra MV Brambilla, sulla chiusura dell’Inno è prima di tutto un’arroganza. E’ provocatorio, vanamente pugnace. Cioè un brutto segno. Oggi è il momento, è bene ricordarlo, comunque la pensi anche il signor Attanasio, di sobbalzare a questi gesti e a parole che lo giustificano, tendendo a ridimensionarlo. Un prossimo domani, ce lo auguriamo tutti, saremo felici di ritenerli solo un’innocente stronzata. Si è talmente democratici che nessuno, credo, contesta più di tanto alla signora Brambilla di salutare come vuole gli amici. Le si contesta, la nulla onestà intellettuale di farlo nelle vesti di Ministro della Repubblica. Quella stessa Repubblica che è fondata su una Carta Costituzionale – su cui Lei tra l’altro ha giurato –  frutto di un prezzo, altissimo e definitivo, pagato proprio per colpa di chi quel saluto romano, quel fascio littorio e quelle marcette ostentate le usava come corollario di Leggi razziste e razziali, di dittature, di sottomisisoni, di morti, di sostegno al proliferare di campi di sterminio. Lo faccia quindi tra le mura di casa sua. Da semplice cittadina. E’ solo, in fondo, una questione di coerenza. Se si è in Italia (e  tantopiù se la si rappresenta) la strada della democrazia non si percorre contromano.

18 pensieri su “LA STRADA DELLA DEMOCRAZIA NON SI PERCORRE CONTROMANO”

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