AI SILVII E AI WALTERII

 

AI SOSTENITORI DELLE IMPRONTE ED AGLI ELETTORI DI WALTER E SILVIO

Ho l’impressione che abbiate girato poco il mondo.
Perchè vedete, gli stranieri non esistono più, siamo tutti cittadini del mondo,
di questo piccolo mondo che ti porta in Kenya per il safari in business class in qualche ora
e che ti porta a Lampedusa in qualche mese, un po’ a piedi attraverso il deserto, un po’ in gommone attraverso il mare della speranza…se ci arrivi vivo. Può non piacere, ma è così e indietro non si può tornare o forse bisogna aspettare che la “delocalizzazione” trovi finalmente il posto che uno vale l’altro…..
Certo era bello quando si potevano comperare le ragazze dell’est con quattro biro od un collant, quando bastava spostare la fabbrichetta di qualche centinaio di km per pagare gli operai un decimo di quello che si pagano qui, quando il petrolio era tutto per noi “occidentali” e i nostri Suv. Che vuoi farci, le cose cambiano, bisogna sapersi adeguare senza rincorrere sogni impossibili, come ridare Milano ai milanesi…..a proposito, ce ne sono ancora? E siccome è palese – lo dice ora la Banca d’Italia e da tempo i lavoratori – che i salari sono ai livelli di 15anni fa a differenza di profitto e rendita che sono sempre più alte, con una redistribuzione all’incontrario della ricchezza, io tenderei ad invitare i seguaci di maroni a focalizzare le priorità di allarme sociale in direzioni più efficaci, vicine e risolutive.
Non tanto per una questione di dignità verso i migranti ma proprio per puro egoismo economico.
Quelli che ci fregano i soldi non sono i Rom o i clandestini. Controllino pure lor signori, controllino.
A mio parere quindi il nocciolo della questione sta nel saper gestire al meglio l’epocale trasformazione che non dipende da me, non dipende da te, non dipende da lui, non dipende da noi, non dipende da loro, non dipende da voi, dipende e basta e non si potrà certo gestire spostando la gente, casomai si potrà gestire “gestendo” la gente con regole semplici e soprattutto giuste, dignitose, eque, così che valgano per tutti, bianchi, neri, rossi gialli, ricchi, poveri,
Silvii e Waterii.
E’ la storia, lor signori, è la storia.
GIU LE MANI DA QUESTE MANI

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