dal nostro ex khorakhaneker Francesco già inviato nei luoghi della notizia. L’Africa.
Pare che in questo blog – e non solo – vi sia qualcuno che non voglia ammettere che il g8 dell’Aquila sia stato un successo. Probabilmente si tratta dei soliti sinistri- anti-ottimisti. Sarebbe il caso, al fine di focalizzare correttamente il tema, di porci una semplicissima domanda: Può un progetto essere definito un successo prima ancora di essere realizzato? Io dico di no, allo stesso modo in cui dico che non è stato un insuccesso, visto che mancano gli elementi per verificare la realizzazione di ciò che si è promesso in questo vertice. Ora, se il successo lo vogliamo riferire all’organizzazione del vertice con tutte le implicazioni che vanno dal ricevimento degli ospiti al controllo della sicurezza e, permettetemi di insistere, anche alla qualità del vino offerto nei pranzi di gala, (in uno dei si è deciso di creare un comitato di aiuti e in uu altro di creare un comitato di controllo agli aiuti) possiamo senza dubbio dire che è stato un successo, un successo organizzativo quindi.
E per quanto riguarda la sostanza? Direi che per il momento nessuno può esprimere giudizi, salvo non lo si faccia riferendosi ai precedenti analoghi vertici. Soprattutto lo può fare chi direttamente è impegnato in prima persona e vive gli effetti delle deliberazioni prese dai grandi della terra, COOPI, per esempio della quale propongo un interessante allegato utile ad accrescere maggiormente le nostre informazioni in merito agli aiuti destinati a combattere fame e malattie nel terzo mondo.