IL CENTROSINISTRA HA PERSO. W LE TASSE

Abbiamo perso. Hanno perso. Il Centrosinistra ha perso. Forse anche le elezioni.

Ne ho avuta chiara percezione settimana scorsa. Il primo giorno di primavera. Cartina di tornasole, forse solo parziale, le molte (troppe) persone che sono venute nel mio ufficio e che mi hanno chiamato a casa per chiedermi se fosse vero che il centrosinistra tassava le rendite finanziarie e i loro Bot. Nel parlare esprimevano il timore di un aumento delle tasse. Di un ulteriore impoverimento. Li ho, quasi tutti, tranquillizzati. Gli effetti reali di una tassazione sulle rendite non era, per quasi nessuno di loro, un aspetto così determinante. Però da questo episodio sono emerse, secondo me, tre chiavi significative. La prima è che abbiamo poca memoria, anche sulle tassazioni significative che subiamo palesemente. La seconda è che soprattutto abbiamo un cattivo concetto delle tasse. La terza è che abbiamo una distorta percezione del reale significato di tassazione delle rendite e quindi della sua positività o negatività anche in termini egoisticamente personali.  La questione della memoria è semplice. Una patrimoniale, iniqua, è stata già, dallo scorso anno, applicata dal Governo Berlusconi, e tuttora in vigore, a tutti i clienti di Banche e Poste per ogni conto corrente e deposito titoli posseduto. A prescindere, è bene sottolinearlo, dalla consistenza finanziaria degli stessi. “Parlo dell`imposta di bollo.” Passata per le persone di colpo dai 25,56 euro all’anno a ben 34,20 euro. Per le società il bollo è passato: dai 55,77 a 73,80 euro. Cioè un aumento di oltre il 30%. Se si pensa che il bollo si paga sia sui conti che sui depositi molte persone lo stanno pagando 2 volte. Quasi nessuno allora aveva protestato. Siccome ci sono oltre 30milioni di conti aperti significa oltre 260milioni di euri all’anno in più tolti dalle tasche dei cittadini. 500 miliardi di vecchie lire. La seconda è che il concetto delle Tasse oggi, anche per il centrosinistra, ed è qui che si palesa la vittoria del berlusconismo anche senza Berlusconi, è quello di una cattiveria fatta al Popolo. Tutti a fare a gara a volerle abbassare. Basta. Un poco di orgoglio. “La tassazione è lo strumento di una ridistribuzione” della ricchezza dai ricchi ai poveri, da chi ha troppo a chi ha poco o niente. E quindi ci possono essere tasse buone per i ricchi e tasse buone per quelli meno ricchi. Finora il Governo di destra ha privilegiato i primi. Basti ricordare i condoni e, per esempio, che i guadagni di miliardi di euri fatti dai furbetti del quartierino per la vendita di BNL sono stati esentasse.
La terza chiave è proprio nel merito della tassazione dei Bot e delle rendite finanziarie. Anche sorvolando sul fatto che sarebbe un quasi adeguarsi a quella europea. I Titoli pubblici sono una componente molto minoritaria del risparmio delle famiglie. L’ultimo dato di Banca d’Italia lo quantifica nel 5,6%. Invece significativo è che il 10% delle famiglie più ricche in Italia possiede ben il 40% di tutte le attività finanziarie contro il solo 1,2% posseduto dal 10% delle famiglie più povere. Perché tutta sta paura? Fate parte del primo 10%? Questa tassa, in sostanza, ha sicuramente effetti ridistributivi positivi. Dovremmo applaudire. Entrate intorno ai 3 miliardi di euri dovrebbero renderci contenti. Se poi li useranno per costruire il Ponte sullo Stretto è una stupidata ma se li usassero per migliorare la Sanità e per la Costruzione di asili W la Tassa. Concorderete, vero? Sta qui il nocciolo della questione.

E se non lo diciamo con coraggio e chiarezza abbiamo perso, hanno perso, il centrosinistra ha perso, anche se vincesse le elezioni

2 APRILE 2006

 

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