DAL NOSTRO NUOVO INVIATO il lampadiere Pococurante
La democrazia dello spettacolo, lo spettacolo della democrazia, si nutre di prodotti televisivi ben confezionati. Gasparri, Cicchitto, La Russa, volti noti, familiari, che rassicurano … Rassicurano quel 70% di popolazione che ha come unica fonte di informazione la tv. Si spiega anche così come la leader di un sindacato piccolo (nonostante le ‘numerose’ tessere …), ma divenuta un volto noto della tv, concorra a presiedere una grande regione (ricordo che chi governa una grande regione ha più potere di un ministro). Un altro bel prodotto televisivo è Capezzone. Costui proviene dalle fila radicali. Bel partito quello radicale, sia detto senza ironia (l’ho anche frequentato in passato); anche se non sempre condivido le loro battaglie (secondo me di economia non capiscono un cacchio) riconosco che è in gran parte composto da gente genuina, onesta, appassionata, disinteressata. Capezzone esce di lì e viene messo a fare il portavoce dell’uomo più ricco, potente, interessato. E’ stato messo lì apposta, come esempio e monito. Per dimostrare che la politica è come il calcio mercato, che c’è chi si può comprare tutto, che ognuno ha un prezzo.
Generalmente allo spettatore della società dello spettacolo si offrono due ordini di reazione: l’indignazione e l’immedesimazione. Scartiamo l’indignazione, troppo scontata in questo caso. Provo a immedesimarmi in Capezzone. Cosa farei con tutti quei soldi? Mi comprerei una bella casa, una bella macchina. Farei belle vacanze, anzi no. Avrei poco tempo libero perché starei sempre in televisione a “lavorare”, a dire quelle cose che mi scrivono, che mi dicono di dire. Mi sforzerei di restare serio, aggrotterei le sopracciglia (come in effetti fa lui) mentre dico quelle cose. Non so se è sposato, se ha figli, se lo fa perché ‘tiene famiglia’. So che prende tanti soldi, è quasi ricco e non può dire e scrivere quello che pensa. E’ una bella vita, invidiabile la sua? Voi lo invidiate, Capezzone?