l’antidoto: L’INFORMAZIONE E’ ETICA

Abbiamo la possibilità di delegare qualcuno alle nostre dipendenze per cinque anni. Possiamo controllarlo, manifestare le differenze, rendere pubbliche le truffe e, per questa via, ottenerne le premature dimissioni. Eppure qualcuno continua a sostenere che non possiamo farci niente se questi dipendenti sono incapaci e rubano peggio della banda bassotti. E si giustificano con argomenti decisamente più ameni di un fumetto. L’ignavia è ridicola e, purtroppo, impoverisce l’ignavo.
L’ignavo si mutila delle sue prerogative e non gli rimane che ritirarsi in un mondo di fantasia, un mondo in cui può inventare qualunque cifra, oscurare a se stesso qualunque altra realtà che sia ad una distanza superiore della lunghezza del suo naso. Di per sé, è una patologia.

E una patologia si contrasta con l’antidoto: gli italiani producono, dicono: la produttività totale dei fattori si è arrestata fin dal 1998. Il grafico è esplicito. Gli italiani spendono (consumano), dicono: il grafico è chiaro (nell’era Dopo Scajola si direbbe che “acclara”).

Gli italiani pagano le tasse, dicono: <…>! questa non richiederebbe neanche una rilevazione, è grottesca così com’è. La stima più aggiornata, fonte KRLS Network of Business Ethics, valuta 156 mld /anno di evasione.
156 mld/anno equivalgono a più di 6 anni di manovre finanziarie da 25 mld/anno o a 12 anni di manovre finanziarie da 12.5 mld/anno. Forse queste cifre ricordano qualcosa.  Potremmo permetterci di andare in pensione prima, di pagare meglio le pensioni, di assicurare cure dignitose a tutti e contemporaneamente di ridurre il debito. Se volessimo annullare il debito, ci basterebbero 10 anni a zero evasione. Per un obbiettivo meno estremo, se volessimo portarlo al 60%, nei parametri del patto di stabilità, sarebbero sufficienti 5 anni. Ok!
Facciamo così: il debito al 60% in dieci anni e riduciamo l’età pensionabile, miglioriamo la sanità e aumentiamo le pensioni con 88 mld/anno. L’informazione è etica

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