cedolare secca: PAGANO I SOLITI SFIGATI

Caro direttore,

che le “testine sante” partorissero di notte gli “aborti” al posto delle “buone leggi” è risaputo, ma la sfacciata iniquità dell’ultima nata, cioè la cedolare secca del 25% prima, successivamente portata al 20% delle tasse dovute dai proprietari di case che affittano è inaccettabile.
E questo è il governo Berlusconi? L’imprenditore sceso in politica e che avrebbe dovuto «riformare il Paese» e «non mettere le mani nelle tasche degli italiani»? Complimenti! Facciamo un esempio. Un padrone di casa che affitta un suo appartamento (e quanti altri?) a 8.400 euro all’anno non pagherà più 3.400 euro di tasse ma gli verranno diminuite a 1.680 euro. Nessuno, però, parla del povero inquilino il quale non solo continuerà, sottomesso e puntuale, ad onorare affitti e spese ma al quale non si abbuona nulla, neppure la possibilità di detrarre almeno le spese dal 730.

L’iter tra richiesta e offerta diventa un’impresa ardua tra proprietario e inquilino. L’avidità dell’uno supera la disponibilità dell’altro e scatta così, in questo modo, la temuta speculazione e lo dimostra l’enorme numero di «case sfitte» che giacciono sul territorio soprattutto in assenza di “buone leggi” che stabiliscano costi equi per l’uno e per l’altro.

Dov’è il ministero della casa? Dove sono i sindacati? Altro che sperare di debellare gli evasori e gli affitti in nero! Essendo note, peraltro, nella categoria degli inquilini, le due fasce più deboli: i giovani, che non possono permettersi affitti inaccessibili o eventuali acquisti di casa non avendo un lavoro e gli anziani pensionati che, avendo contribuito con il loro lavoro a formare il “tesoretto” dei proprietari, hanno dissolto il proprio. In fondo Berlusconi dice bene: «Io non metto le mani nelle tasche degli italiani»… Infatti sono gli italiani i più sfigati, che mettono i soldi nelle tasche dei ricchi.

Silvana Maggio Orsini – Varese (La Provincia di Varese 8 ago 2010)

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