Caro esserevento, può sembrare banale, ma non so affatto perché sto scrivendo. Non sono un tuo affezionato lettore, credo di aver buttato un occhio sul tuo sito solo una volta. Me l’ha fatto vedere un’amica un po’ pazza che, come il mio amore, si diverte a fare Don Chisciotte contro i mulini a vento. (in particolare un post sui valori) Non lo so perché quindi, stamane, quando il mio amore mi ha accompagnato all’aeroporto dunque ci siamo intrattenuti a parlare di te e di quel post.
Non l’ho neppure baciato, il mio amore, perché la vecchietta in cappotto di astrakan non avrebbe gradito vedere due ragazzi (intendo dire due maschietti) baciarsi alla francese.
Non so cosa mi prenda in questi giorni; se qualcuno dovesse chiedermi cosa non va, direi: “Sono gay”. Non mi è mai pesato come in questi giorni.
Sono un medico. Bravo, dicono quelli che mi hanno laureato da dicembre, tanto bravo che mi hanno scelto fra 300 per una specializzazione in Austria. Lavoro con i bambini tra i 6 e i 12 anni. Sono creature meravigliose, e sono loro che mi hanno messo in crisi. Lo sai? La domanda che mi sono posto non è se io sono pronto a diventare padre, ma se il mondo è pronto ad avere un figlio mio. Mio e del mio amore. E sono qui a tormentarmi e a pensare, e mi vedo a 40 anni, calvo, io che ho i capelli lunghi oltre le spalle, e solo perché i sogni sono sempre eterosessuali. E questo è quanto.So che in questa mail, questa lettera che ti sto scrivendo dall’aereo, ci si perderebbe anche con una mappa. Mi dispiace.
Un porco con le ali (Giovanni)
Ciao Giovanni, non so trovare le parole per dirti cosa mi ha provocato la tua mail.
Gratitudine, forse, è la cosa che ci va più vicino. Gratitudine per l’onestà, la lucidità dolorosa e confusa (oppure dimmi, Giovanni: non sarà confusione lucida?o dolore e basta?); la necessità di cambiare, (stavo per scrivere “la voglia di cambiare”, ma non è vero, c’è dell’altro); l’assunzione di responsabilità che è insieme inizio e punto di non-ritorno. Falli tu, per favore, dei figli – in senso biologico o meno, non ha importanza. Diventa padre. Ce n’è un bisogno disperato. Ti abbraccio con molto di quell’affetto che ho ricevuto.
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