I SECCHIELLI BUCATI DEL COMUNE

E’ paradossale come questa nuova amministrazione Comunale incominci sempre dalla coda nel fare azioni propedeutiche ai cittadini depotenziandone quindi i risultati.

Aumenta i biglietti dei Bus al posto di provare prima ad incentivarne l’uso, mette enormi risorse nella promozione  di qualche bicicletta in condivisione e nello stesso tempo riduce di centinaia di viaggi e migliaia di chilometri le corse degli autobus; certifica il 30% degli sprechi nel servizio mensa scolastica e si inventa di recuperarne una parte al posto di ridurne la produzione e i costi; approva progetti di ristrutturazione di beni confiscati alle mafie e si dimentica di verificare se ci sono ipoteche milionarie bloccanti sugli stessi; approva a più non posso nuovi palazzoni e dopo, a buoi scappati, prevede di mettere vincoli di tutela del paesaggio; organizza una stagione teatrale di prestigio e rende pressoché impossibile l’usufruizione diffusa e democratica della stessa; aderisce a singole giornate per il risparmio energetico e poi nel Palazzo Comunale ha impianti non a norma e nemmeno un sensore per spegnere le luci nei corridoi vuoti…

La missione del Comune non è fare lo speculatore ma è paradossale come faccia azioni dove fa credere di guadagnare 10 ed invece ne perde 90.

Nel caso dibattuto lunedì in Consiglio Comunale, la cessione del diritto di superficie del tetto della scuola media don Ticozzi, (1000mq) in cambio, più o meno, del pagamento della bolletta elettrica, concede alla società che vincerà l’appalto una miniera d’oro. Per vent’anni.

Da qui la mia osservazione che il Comune è convinto di guadagnare 10 ed invece ne perde 90.

Il problema maggiore degli immobili (scolastici) comunali non è il costo dell’energia elettrica consumata ma la dispersione termica e conseguentemente lo spreco di riscaldamento con i relativi costi. Che quei pannelli non risolvono.

Ci sono comunque, se proprio si vuole trarre guadagno da una “speculazione” energetica, decine e decine di soluzioni più convenienti, più concrete e meno pubblicitarie di quelle scelte l’altra sera con pochissima documentazione e altrettanta poca competenza, che svendere, per una vita, superficie pubblica al privato.

Tra le tante vie e ben prima di quella scelta per esempio c’è quella di appoggiarsi alle Es.co, società professioniste che attraverso le loro competenze risolvono, senza costi per il Comune, il problema di dispersione e spreco energetico, tenendo per loro, per un limitato numero di anni concordato, parte di questi risparmi ottenuti.  Solo dopo si sostiene il fotovoltaico, anzi, come in nord Europa, quest’ultimo è finanziato con il risparmio energetico del consumo di calore. Insomma l’efficienza termica degli edifici paga anche il fotovoltaico.

Senza regalare facili e montagne di soldi ai privati, il Comune di Provaglio d’Iseo ha offerto, senza effettivi costi per le sue casse, direttamente a molte famiglie a zero costi anche per queste, lo stesso servizio che oggi Lecco sta svendendo ai privati.

Non è detto che sia percorribile, ma nemmeno da escludere: quanto lavoro avrebbe la “Cittadella della luce/Leuci e il territorio se gli Enti pubblici si servissero da Lei per l’adeguamento energetico dei loro immobili e impianti pubblici?

Il Comune di Lecco, con la lodevole eccezione del solo Consigliere Sandro Magni,  è tutto impegnato invece con queste politiche superficiali di sola immagine ed ha deciso che preferisce riempire secchielli bucati.

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