Qui la prima puntata
Proviamo a fare un esercizio.
Hai messo da parte, stai mettendo da parte dei soldi per garantirti una pensione complementare perché quella pubblica – dicono – sarà sempre meno robusta. Lasciamo perdere che gli stessi che lo dicono sono coloro che hanno più interessi nei Fondi pensione che nel lottare per una pensione pubblica, per nuove leggi, per nuove modalità di spesa dello Stato.
Questi soldi che stai mettendo da parte sono ora un controvalore di 1000.
Al posto di tutelare il tuo futuro e legarti al riconoscimento certo della valorizzazione del Tfr hai avuto la disgrazia di ascoltare la tua banca o il tuo sindacalista o il banchiere ambulante di Banca Etica e appunto, hai scelto i fondi pensione. Sfortuna, azzardo, scommessa andata male, gestione poco brillante, intemperie, ecc ecc. un anno il rendimento di questo montante è -25% (è capitato e può ricapitare) cioè da 1000 sei passato a 750. L’anno dopo (“le perdite subite nel 2008 sono state recuperate”) il tuo valore è “tornato”, è poi salito, del +25% sei andato veramente a pari? Hai recuperato le perdite subite? Hai veramente ancora 1000?
O per caso ora hai 937,5. Cioè meno di 1000?
Voi cambiate il valore astratto di 1000 con le decine e decine di migliaia di euro che può contenere il vostro fondo pensione e fate il calcolo….vi va così tanto di giocarvi la pensione alla roulette?
Se poi teniamo conto che, per colpa anche della crisi economica, le sospensioni della contribuzione sono salite dalle 840.000 del 2009 al 1.000.000 del 2010, si aggiunge anche la beffa per l’iscritto al Fondo. Aver versato più soldi quando il suo fondo scendeva e essere “costretto” a fermarsi quando lo stesso stava un poco riprendendosi.
Sicurezza e controllo
Se non bastasse questo nella Relazione annuale della Covip leggiamo anche dati che strutturalmente sono ancora più preoccupanti, perché ci hanno pure negato l’informazione.
Alzi la mano chi sapeva l’informazione che segue ( pag.24 della Relazione Annuale):
“Al fine di utilizzare l’esperienza maturata nel corso degli anni, la COVIP ha deciso di effettuare un’analisi approfondita delle risultanze degli accertamenti condotti dal 2005 in poi, con l’obiettivo… di mettere a disposizione dei fondi i punti critici da sottoporre all’autoanalisi. Le criticità rilevate sono state classificate per aree di competenza. L’esame dei risultati ottenuti ha consentito di approfondire le problematiche delle forme pensionistiche complementari e di evidenziare i principali profili di debolezza del loro assetto.
L’elaborazione dei dati ha posto in luce carenze nei presidi di controllo (attinenti soprattutto all’operare degli organi collegiali), nell’assetto organizzativo, nella gestione delle risorse finanziarie, nella trasparenza dei rapporti con la Commissione e con gli iscritti.”
In altre parole?
Carenza di controllo da parte dei controllori, incapacità o poca professionalità nella gestione dei soldi degli iscritti, carenza di trasparenza, e quindi troppa opacità, dei fondi con la Vigilanza e agli Iscritti. Cioè coloro che ci mettono i soldi. Mi domando se serve altro per starsene ancora un poco alla larga. Poca professionalità, poca trasparenza e poco controllo non mi sembrano cose da poco. (fine seconda parte)