” berlusconi la prego non si dimetta” O FORSE SI

Qui puoi leggere il recente pezzo di Paolo Barnard sulle ragioni del perchè, per il bene dell’Italia, Berlusconi non si deve dimettere.

Qui di seguito la risposta del nostro ex khorakhaneker Pococurante.

Premetto che apprezzo il coraggio di Barnard per le sue battaglie scomode e spesso in solitaria, ma generalmente non condivido le sue analisi. Sono del parere che l’economia è materia troppo delicata per lasciarla in mano agli economisti (che Barnard cita per avvalorare le sue tesi). Per interpretare la realtà, benché dominata dall’economia; servono chiavi di lettura come la filosofia, la storia, la sociologia , la psicologia, la letteratura.

“Sì, sono paranoico. Ma sono abbastanza paranoico?” stava scritto su un poster del giovane tennista che temeva di venire espulso dalla prestigiosa scuola in Infinite jest di Wallace.

Ritengo il complottismo il più riuscito dei complotti, perché insinua nella mentalità corrente la convinzione che vi sia un luogo e un tempo dove tutto è già stato deciso da menti grandiose e diaboliche. Ciò non fa altro che rafforzare la posizione del potere, perché induce chi è fuori dalle stanze del potere a non credere a nulla di ciò che viene raccontato; e non credere a nulla fa altrettanto comodo al potere quanto credere a tutto. Si disattiva insomma la funzione critica. La spectre può esistere solo in letteratura, non in una realtà composta da uomini che, se votano la propria vita alla ricerca criminale del potere, non possono essere che folli, autolesionisti, ben poco lungimiranti. A prescindere dal destino personale, che muoiano nel loro letto come Stalin e Pinochet oppure che finiscano come meritano, come Mussolini e Gheddafi, delle loro opere non rimane che polvere e infamia.
Il complottismo fa brutti scherzi, induce strabismo con il suo manicheismo. Come si fa a dire che Berlusconi è incolpevole dell’attuale sfacelo italiano, non solo dal punto vista morale e culturale, ma anche e soprattutto economico? Tralasciando le non inverosimili e non ancora provate origini della sua fortuna, tralasciando Dell’Utri e connection varie, come si fa a dimenticare che Berlusconi ‘faceva politica’ e faceva parte del ‘sistema’ ben prima del ’94, il sodalizio con Craxi, (gli anni boom del debito pubblico) e poi che direttamente o indirettamente, dal governo o dall’opposizione, ha determinato la politica economica a livello nazionale e locale negli ultimi 18 anni? Come si fa mettere nello stesso calderone Scalfari, Prodi, D’Alema che effettivamente lavorano per la cosca editoriale politica avversa a quella di Fininvest-Pdl con gente come Santoro, Travaglio; Flores D’Arcais che hanno speso anni a criticare e sbertucciare il Pd?

Lo stesso Pd, poveretto, se si trovasse a dover gestire una congiuntura come quella attuale si spaccherebbe in mille pezzi, perché non è stato costruito per questo. È stato costruito in virtù di categorie vecchie, superate (anche se qualcuno non se ne è ancora accorto, vedi Renzi) quando c’era ancora il mercato, quando il pendolo della Storia volgeva a destra. Magari fra cent’anni il mercatismo tornerà di moda, ma ora , come è naturale, in barba a complotti e disegni fanatici, il pendolo torna a volgere a sinistra. E le cose corrono molto più velocemente di come possiamo concepirle con le vecchie categorie. Fino a due mesi prima era impensabile che la destra perdesse Milano, che il quorum sarebbe stato raggiunto. Fino a pochi mesi fa erano pochissimi a parlare di patrimoniale, di tassare le rendite finanziarie al 20%, ora sono tutti d’accordo.

Oggi è ancora tabù parlare di default controllato, di uscita dall’euro, di nazionalizzazione delle banche, ma fra qualche mese … Chi può escludere che a eventuali elezioni anticipate a febbraio possa stravincere Vendola?

In conclusione, ritengo che il complottismo conduca anche i migliori sulla cattiva strada, sulla strada della ricerca della purezza, e quindi dell’esclusione. In definitiva, ciò che vuole il potere: escludere i migliori.Viceversa, una volta presa coscienza che il sistema politico è quello che è, non è opportuno auto escludersi con l’astensionismo, ma bisogna comunque andare a votare, facendo scheda nulla scrivendo ciò che pensiamo (dando lavoro alla digos) oppure, peggio ancora, votando Ferrando. Una volta presa coscienza che la società dello spettacolo è quello che è, non è opportuno sottrarsi né immergersi, ma bensì farci surf, come cercano di fare in mezzo a mille inevitabili cadute (anche di stile) Santoro, Freccero, Luttazzi. È sbagliato stare fuori dalla realtà, è meglio starci dentro. Da guastatori.

2 pensieri su “” berlusconi la prego non si dimetta” O FORSE SI”

  1. Può darsi che sia un’anima bella (nell’accezione deteriore del termine), a volte ne ho il dubbio anch’io. Tuttavia mi piacerebbe convincermene in virtù di qualche, appunto, fatto; e le argomentazioni ad hominem non aiutano. Per es. quali sono le prove che nel ’43, quando l’Europa mi pare avesse altri problemi e altre prospettive, un francese concepì l’euro che 60 anni dopo (un po’ lenti questi cospiratori) avrebbe affossato i paesi sud europei? Le ho cercate a pag. 41 e seguenti de Il + grande crimine ma non le ho trovate.

    pococurante

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