Venerdì 6 aprile pag.15, il quotidiano La Provincia di Lecco, ha riportato un’affermazione di una gravità inaudita del Comandante della Polizia locale di Lecco, Franco Morizio, che, evidentemente, è scivolata via con troppa noncuranza.
Con quell’indifferenza delle cose normali che però normali non sono. Non devono essere.

Parlando delle azioni verso i mendicanti e i venditori abusivi ha, infatti, testualmente affermato: “Questi venditori si stanno spostando in viale Dante, hanno capito che nei posteggi il controllo è continuo. Quello che mi fa paura è il rischio a cui andremo incontro quando gli avremo sequestrato tutta la merce, passeranno a borseggi, e aggressioni coi coltelli” .

Non credo che serva un pre-giudizio verso l’arroganza del potere per comprenderne la gravità.
“Passeranno a borseggi e aggressioni coi coltelli”.
Ritenerla normale, tanto da non sentire la necessità di prendere pubblicamente le distanze e provvedimenti, è un’altra delle responsabilità dell’Amministrazione e dei suoi vertici – Sindaco in testa – e neppure delle meno gravi. Uomini tutori della Legge e smemorati della giustizia.

Lo vedete voi, un ragazzo di questi, diffamato e già in precario equilibrio con la sopravvivenza, mettersi sulle spalle una battaglia di civiltà, forte dei diritti per avere Giustizia?Non resta che la coscienza di ognuno. Stare zitti, cittadini, associazioni, amministratori, personalità pubbliche, ect. è un indecoroso essere complici. E’ legittimare un’ingiustizia.

E’ come scendere un gradino la scala della ragione, dell’umanità, un gradino sembra poca cosa, ma se si alzano gli occhi e si guarda la scala dal basso, ci si accorge di quanto, questa società, questa città, queste Istituzioni, sono già sprofondate in basso.

Credo che ognuno di noi, singolarmente o come associazione debba farlo presente al Sindaco di Lecco. (anche se non è la sua città)

Scrivendoglielo per esempio a segreteria.sindaco@comune.lecco.it o sul suo profilo in FaceBook o, infine, tramite il link contattaci del sito istituzionale del Comune.