BRIVIO, LA CALCIO LECCO E LA PRIORITA’ COLLETTIVA

E’ comprensibile che il pallone rotoli più veloce delle persone, dei monumenti, delle opere pubbliche e delle attività produttive, pertanto non bisognerebbe scandalizzarsi se le vicende della Calcio Lecco stanno a cuore a evidentemente così tante persone da dedicarci tanti articoli sulla stampa.

Lascia perplessi che questa attenzione trovi come fautore di accordi e addirittura motore il Sindaco.
Impegnato a più riprese nel trovare qualcuno – in cambio di che cosa non si sa – disposto a rilevare debiti e nome di una squadra che ha finito di brillare oltre 30 anni fa e che ora è meno quotata – e competitiva – dell’Olginatese.

Non per essere cinici ma quali sono i margini economici di ricavo da un’azienda come il Lecco? Nessuno o quasi. Dovrebbe essere solo un divertimento per un ultra-benestante, al posto di spenderli in motori e “donnine”.

Perciò il ruolo del Sindaco, chiunque sia, dovrebbe essere solo di contorno, di spettatore.
Ha delle garanzie da mettere? Ha delle conoscenze da stimolare? Ha degli interessi primari per la città da far valere?

Ad oggi ci sono debiti per 800mila euro. Un botto. Ne servono altri centinaia per la gestione ordinaria e lo si ritiene prioritario per la città?

Ma la città, la collettività, l’interesse pubblico diffuso, sbaglio o ha, o dovrebbe avere, di altre?
Ci si lamenta, Sindaco in primis, che non ci sono soldi, che la città non salva i beni pubblici, che la cultura è sempre difficoltosa, che le aziende scappano, chiudono, che la Cittadella della Luce non ha risorse per partire… che il Comune non ha soldi nemmeno per non aumen tare la mensa scolastica dei bimbi e il Sindaco che fa…si fa promotore di trovare qualcuno che spenda quel botto di soldi (e altri) – per giunta per una squadretta  – lasciando andare a rotoli tutto il resto.
A me paiono due assurdità.

5 pensieri su “BRIVIO, LA CALCIO LECCO E LA PRIORITA’ COLLETTIVA”

  1. La Calcio Lecco? che se la salvino gli industrialiindustriosi lecchesi. Per conto mio vivo sulla mia pelle cosa significa lavorare nello sport), sottopagati, senza diritti, contributi, ferie e chi più ne ha più ne metta.

  2. È verissimo Lello, gli industrialotti lecchesi spendano come credano i loro soldi e, quindi, salvino, se credono, la calcio lc. Qui il dato sconcertante e che dovrebbe indignare politica, cittadini e sinistra amm.va è che un sindaco che piange miseria ogni giorno e che fa tagli ai servizi oltre che aumentare le tariffe, sia promotore di questa spesa. Quali sono le sue garanzie? E se è in grado di far scucire un milione di € a chicchessia, perchè non per la città?

  3. invece è sacrosanto che il primo cittadino si interessi ( per quanto mi riguarda è stato fin troppo tardivo ) alle vicende di quello che è a tutti gli effetti un patrimonio storico della città, una società gloriosa che sta a cuore a migliaia di persone, di fatto cercando di allontanare personaggi che stanno infangando il nome del Lecco e di Lecco, rendendoci ridicoli agli occhi della Nazione.
    Il tutto senza, ovviamente e ci mancherebbe, intaccare le casse comunali, quindi questa demagogia sul fatto che il Comune pianga perchè non ci sono soldi E’ DECISAMENTE FUORI LUOGO.
    e per favore, lasciamo l’olginatese dove è.

  4. Druden parla evidentemente da tifoso più che da cittadino, spero e almeno sembra.

    Io la Calcio Lecco non godo a vederla morta, io che son cresciuto avendo come primo idolo calcistico il mio compaesano Lorenzo Marconi, suvvia.

    Vorrei insistere con Druden, che comunque ringrazio per la pacatezza dei toni (fuori dallo Stadio sembra, leggendo la cronaca, andata un pocome meno bene), a vedere il fatto con gli occhi del cittadino o alemno dall’altra prospettiva
    Quali sono le garanzie che il Sindaco ha messo sul tavolo, se ce ne sono? E, soprattutto, se (sempre il Sindaco) è in grado di far scucire un milione di € a chicchessia, perchè non lo fa per la città, per priorità collettive più “diffuse”? Le stesse per altro che in questi anni continua lui stesso a citare e – a parole – voler risolvere.

    tutto qui Druden, anche se non mi par poco.

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