A soffermarsi distrattamente sulla notizia delle mancate mele di San Nicolò ai bimbi degli asili statali pubblicata su La Provincia , viene in mente carnevale. Sembra uno scherzo. Di cattivo gusto, ma pur sempre uno scherzo. Invece, nel suo piccolo, è una cosa seria.
Le imbarazzanti scuse dell’assessore Bonacina:”Le nostre mele si sarebbero sovrapposte a quelle di beneficenza”. Come dire che le mamme, tirchie, non avrebbero comprato quest’ultime.
“Non ci sono soldi”. Che uno è legittimato a pensare che servivano migliaia di euro e cambiali bancarie a garanzia firmate dall’Assessore in persona.
Non è questione solo di tradizione.
E’ una cosa seria e ridicola perché si parla di non avere 300/400 euro. Un Comune che non ha una manciata di euro e non osa nemmeno chiederli a nessuno degli imprenditori che ha convocato per salvare la Calcio Lecco per milioni.
E’ una cosa seria e ridicola soprattutto perché meno di 6 mesi fa il Comune ha elargito, dalle stesse casse dell’Assessorato all’Istruzione, ben 1.345.000 euro – un milionetrecentoquarantacinquemila euro –, agli asili paritari non statali.
Che per poco più di 1000 bimbi frequentanti fanno oltre 1200 euro a testa.
Qui ci si nasconde ridicolmente dietro a una mancanza di 0,60 euro a testa per una mela.
30-35 centesimi in meno cadauno di soldi pubblici che si potevano sospendere alle materne paritarie
Ma si sa, dalla notte dei tempi la mela è tentatrice meglio non averle in giro.
L’Assessore Bonacina sembra Biancaneve si è dimostrata una strega cattiva.
Un pensiero su “LE MELE DI SAN NICOLO’ – BIANCANEVE E GLI ASILI”