100€ PER LA CULTURA e 365, 366, 367… giorni PER UNA RISPOSTA

imageNon (mi) tornano i conti. Da un anno ormai. E da un anno sto chiedendo a Comune e promotori dell’Iniziativa “100euro per la cultura”. l’iniziativa fallimentare che a giugno 2013 chiedeva 50.000 euro a 500 benefattori per comprare libri da donare alla nostra Biblioteca civica, con Commercianti, quotidiano La Provincia e Amministrazione comunale (con l’Assessore Tavola) in posa a farsi fotografare, di renderli pubblici e trasparenti.

Tolto l’aspetto fallimentare, 50.000 euro come obiettivo e meno di 12000 effettivamente raccolti, contemplando pure lo sconto libreria, l’addizione non torna.
Dall’addizione mancano quasi 4000 euri. Che si trasformano in libri non acquistati e quindi, di conseguenza, in libri non disponibili.
Credo che sia, doveroso, rifare i calcoli.
Qui non è più una questione soggettiva di chi, come me, ha ritenuto l’iniziativa un’azione diseducativa e con un risultato per giunta fallimentare.
Diseducativa perché si è deresponabilizzato il Comune da un suo ruolo istituzionale: il dovere di sostenere e difendere la Propria Biblioteca civica. Fallimentare per i motivi economici sopra specificati.
Qui, dai dati, che con fatica si reperiscono, sembra una questione oggettiva.
Di correttezza e trasparenza.
Ricapitoliamo:
Stando ai documenti ufficiali del Comune.
Le voci di Delibera di Giunta portano le date 04.07.2013 e 18.07.2013 e le cifre4017,95 e 4132,17 sommate, fanno 8150,12 euro.
Nessun altra Delibera è reperibile. Quindi, fino a prova contraria. questo, ufficialmente, sembra – è – il controvalore dei libri donati alla Biblioteca.
Siccome sia sul giornale promotore, che su altri siti d’informazione e, non ultimo, quello dei Commercianti si riportava che erano stati raccolti 10.500 euro, più quelli donati dalle librerie si sfiorava i 12mila. Ne mancano un bel po’.
Perchè?
Ad una prima richiesta la risposta era stata “si è vero ma gli altri li prenderemo sotto le feste con le nuove uscite di titoli” .

Son passate le feste e nulla si è messo. In primavera, il 24 maggio, ritento e richiedo, risposta mi faccio mandare una relazione e le dirò”.

Nulla si è mosso.
Vengono dei dubbi.
Si erano fatti belli tutti. Professori, uomini di scienza e di fede, intellettuali, imprenditori, sindacalisti, bottegai e naturalmente politici e giornalisti. Sembrava, si diceva, si mostrava che c’era soprattutto il popolo, un sacco di popolo. Adunate.
E alla fine i calcoli sono sbagliati. Il popolo o ha colpe o ha un alibi. Gli altri? Chissà.
Alla fine dove sono finiti i quasi 4000 euro mancanti? Di tempo, per saldare i conti, pare, oggettivamente, ne sia passato parecchio.
Ma di info definitive nemmeno l’ombra. Mi permetto quindi di chiederle nuovamente e pubblicamente
In fondo mi sembra un atto dovuto. Un principio di cultura e trasparenza.
Come allora la carenza di libri alla biblioteca non era involontaria, ma una scelta politica, lo sono, da tempo, anche le non risposte.

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