Ho ricevuto una lettera da un amico di mail lettera-per-i-fatti-del-17-febbraio in solidarietà al ragazzo anarchico lecchese sotto processo per direttissima per i fatti accorsi durante la cerimonia di commemorazione dei Martiri delle Foibe. Questa che segue è la mia risposta, le mie frettolose, sgrammaticate, considerazione dal limite del mio appartamento.  Io credo che i giovani debbano, se non fanno male a nessuno, in senso fisico, essere financo sollecitati all’esplicitazione delle proprie idee, financo alla rivolta. Permettimi però…. caro amico, da distante, da non conoscitore diretto dei fatti, di avere delle perplessità sul tenore di questa mail che hai ricevuto e divulgato a me e alla stampa.

Ho perplessità per vari motivi, forse futili, forse solo a me chiari. Eccole:

La lettera, specificando essere di due membri di una realtà associativa di pregio della città serve, e deve rafforzare la serietà, la verità, della lettera? Io però non la vedo firmata e non mi sembra un buon inizio per un’assunzione di responsabilità.

Dire, come fai tu, che questa lettera farà emergere la verità (quindi ancora non c’è) è avvalorare, a priori, la delegittimazione della magistratura, che non avendo quella verità agli atti si dovrà basare, evidentemente su bugie che non sarà in grado di cogliere, ovviamente se questa testimonianza non è stata portata (nel caso non lo sia già stato fatto, ovviamente) come testimonianza agli atti del processo.

I fatti sembrano avere diverse interpretazioni e raccontati anche con possibili diversità. Un’altra mail, dal compagno Marcucci del PRC, dice che “l’accusa riguarda, oltre a resistenza a pubblico ufficiale, i danni che avrebbe provocato ad un agente della digos, mentre cercava di divincolarsi dalla sua presa”

Come si è divincolato? Questo agente – che dopo il loro silenzio su genova G8 non mi stanno epr nulla simpatici – è caduto nella rincorsa per prenderlo come, io, ho colto nella lettera che mi hai inviato? O, invece è caduto perché è stato buttato a terra in una specie di colluttazione per sfuggire alla presa?

Sono sottigliezze comprendo e processare un ragazzo con il rischio di prendere troppi mesi di galera – forse ma solo orse sospesi – è tarpare le ali ad un volo. E’ colpirne uno per educarne cento.

Io sono un pirlotto, che parla comodo dal proprio appartamento,  però una cosa è certa. Le Foibe ci sono state, per numero, ragioni e fatti diversi da quelli che i fascisti, e la pochezza dei cerimonieri dell’altro giorno cianciano, ma dire che la cerimonia era per i presunti martiri beh, caro amico, almeno un poco ma ce ne corre.

Io sono di questa idea: una contestazione di quel genere fatta dagli amici anarchici non ha risultato e non ne può avere, scusa la semplificazione ma il gioco non vale la candela. Sebbene per loro evidentemente si

Il comune e le autorità erano giù in 4 nessuno, nessuno, ne avrebbe tenuto conto. E’ proprio questo il problema? Ora un ragazzo rischia, è un brutto casino.

Se la lotta è permanente, cosa di cui io, a mio torto, non riesco a permettermi, bisognava, bisogna, secondo me beninteso, fare altro, alzare il tiro.

Da fermi.

uno: lasciarli li da soli quei fascistelli di terza fila e spessore che le Foibe sono probabilmente un pretesto

due: denunciarli, loro. C’è casa pound e fascisti dichiarati e orgogliosi, saluti fascisti? Bene la Costituzione ne vieta l’apologia e altro…

Così il buon PM Masini, il padre-padrone, il lume, della baracca/palafitta di via Cornelio, aveva lo stesso lavoro….

E poi io l’ho gia detto agli anarchici, alcuni di loro, chiedano alle FS e al Comune di Valmadrera e Civate di gestire la casa ferroviaria del casello della stazione disabitata, in rovina e a puttane… un affitto simbolico e dimostrino, ne hanno le capacità ne sono convinto – cos’è donare alla vita sociale un posto di aggregazione, elaborazione, autogestione in faccia alla città. Senza omologarsi ma integrando. Integrando si corrono meno rischi di integrarsi in una società di merda che processa il soggetto sbagliato