(Più che) sottrarre spazi alla strada, riprenderseli e inventarli, reinventarli. Restituirli alle persone.
Creare pretesti e proposte di socialità.
I ragazzi sono chiusi in casa da un tempo ormai caduto dal calendario. E in ogni dove chiusi si sta male.
Perché non essere pronti in questa primavera, che prima o poi deve arrivare, e creare altri spazi per stare insieme, per il gioco, per la musica, per il tempo che torna tempo e per tutto quello che si saprà inventare e condividere?
Perché dentro parchi, in parcheggi non solo più tali, sopra a un muro e in una piazza, in mezzo a un rione e lungo una passeggiata, in un non-luogo e in luogo-nuovo, con poco ma non per poco, non mettere a disposizione, condividere, moltiplicare il Bene Comune e spazio condiviso e libero?
Mettendo un canestro e due righe dove ora non c’è, una pedana per giochi, esercizi, yoga, una porta disegnata su un muro, due prese in un quadro, un bersaglio sulla parete, una campana con i gessetti, due assi ricurve per salti con le rotelle, caselle alternate per le pedine, uno schermo smart e un solco a biscia di biglia come una pista, un tavolo con una rete di legno….
E chi ne ha più ne metta.
Riprendere fiato perdendolo in giochi, in suoni e in tutto quello che ognuno e insieme saprà inventare. Moltiplicando BeneComune e spazio liberato, restituito, alle persone.