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IL MAESTRO UNICO DI VEDOVE E PROVETTE

Ci sono alcuni paradossi nella recente proposta di ritorno al maestro unico che possono suscitare ilarità. La motivazione ufficiale di questo ritorno è quella secondo la quale in questo modo i bambini hanno un punto di riferimento e una guida. Motivazione che è ulteriore e più fondamentale rispetto a quella dell’insegnante come professionista degli apprendimenti. Parola, quest’ultima, quella di professionista, espunta a favore di quella di vocazione. Ma da dove arriva la chiamata? Non si sa e ce lo dovrebbero dire. E in ogni caso si dovrebbe pensare che vocata alla chiamata debba essere anche la Ministra dell’Istruzione, che siamo certi, in sintonia con questa chiamata, preferirebbe a questo punto farsi chiamare Ministro dell’Educazione (quella vera, monopolio dei soli chiamati, nuova schiera di eletti !).

Questa breve premessa ci serve per ritornare ai nostri paradossi. Come si concilia il maestro unico con gli asili nido e le scuole dell’infanzia che hanno degli educatori plurimi?

E pensare che fino a non molti anni fa quando gli asili nido erano invisi ai molti sostenitori attuali della famiglia venivano schierati in campo psicoanalisti vari per spiegarci l’indispensabilità e l’unicità della figura materna. – (leggi tutto, se ti va) ->

TREMONTI PIU PULCINELLA CHE ROBIN HOOD

Il ministro Tremonti forse è furbo.
Ma non è certamente Robin Hood. Sebbene tutti tendono a farlo credere.
Ma si sa siamo nel paese di Arlecchino e Pulcinella le furbate passano, e vengono recepite, come cose da persone capaci, da imitare e da applaudire. La furbizia è intesa come una dote da coltivare, invece è erbaccia da estirpare, ma i tempi sono questi e questo evidentemente ci meritiamo.
Sebbene riconosco che il tema è un poco più complesso, basta leggere la bozza della manovra appena licenziata dal Parlamento sul tema petrolio e petrolieri (articolo 81, commi da 16 a 25) è di facile evidenza, se solo lo si facesse anche sommessamente notare, che l’extratassazione ai petrolieri – appunto la Robin Hood tax – ricadrà sui consumatori.  E cioè sarà, è, una nuova tassa.
Facciamoci già caso in queste settimane: il prezzo del petrolio è passato da 140 dollari al barile di fine giugno ai 114 di questi giorni. Il dollaro non ha invece subito forti cambi, tantopiù inficianti il calo della materia prima. Quindi, secondo voi, il miliardo o poco meno atteso dai petrolieri con questa tassa, sarà ricaduto sui cittadini o no?
Avete visto in questo stesso periodo un calo altrettanto significativo al distributore? Certo la legge proposta dall’arciere Tremonti evidenzia chiaramente e senza equivoci che:“Si fa divieto per gli operatori economici di aumentare i prezzi dei prodotti al fine di recuperare le maggiori imposte”
In questo caso i petrolieri sono stati rispettosi.
Non li hanno mica aumentati i prezzi. Gli è bastato non diminuirli. (se vuoi leggere anche il resto, continua qui)

CHICCA e non parliamo di Federica

Poniamo una domanda ai naviganti di questo blog e di questo universo che vorremmo leggere nei commenti.  Che cos’è l’Etica? Cosa non lo è?

La premessa potrebbe essere contenuta in un vecchio post di questo sito (25/5/08)www.esserevento.it/?p=156 (La lotta di classe?… )

il cui nucleo, utile per diverse diramazioni,  anche per questa che vi proponiamo oggi, sono queste righe che riportiamo qui sotto: 

I lavoratori dipendenti trasferiscono ogni anno fra i 5000 e i 7000 euro ai percettori di profitti che, fonte ISAE, sono un sotto insieme del 10% delle famiglie che detengono il 47% del reddito.  Fin qui dovrebbe essere semplice. Ovviamente questo trasferimento ingiustificato dalla classe più povera o media, alla classe più ricca, dovrebbe essere ricondotto, per equità, ai legittimi produttori di reddito: i lavoratori dipendenti.””

Ora, sul www.fondazionecariplo.it/portal/upload/ent3/1/BdM_WEB.pdf si può leggere (pag.26) questa chicca, esposta alla luce del sole. Come un vanto. (se vuoi leggere anche il resto, continua qui)

ACCANIMENTO TERAPEUTICO SUL PD

E’ giusto staccare spina? E’ giusto interrompere l’alimentazione forzata a un organismo in coma vegetativo che non riesce a prendere nessuna decisione autonoma?

Bisogna porsi seriamente queste domande per affrontare il tristissimo caso di Walter Veltroni.

Se mancava un tassello alla comprensione del fenomeno da parte dei suoi pur numerosi elettori, l’astensione del Pd sul conflitto di attribuzione e, in ultima analisi, sul caso di Eluana Englaro lo ha fornito. Così chiaro e così limpido che dai giornali amici ai blog lo sconcerto degli elettori è palpabile, a tratti feroce. E’ vero che il segretario del Pd non ha lasciato un testamento biologico, ma molti testamenti spirituali sì. I Kennedy (wow!). Obama (yes!). La passione per le battaglie civili, si può fare, I care, tutte cose che ripetute ossessivamente, sospese tra la retorica un po’ beat dell’altra America e la speranza fantascientifica di un’altra Italia. La leadership veltroniana nasceva sull’onda di un discreto fascino decisionista. Via la sinistra e i comunisti cattivi, via Mastella, via Dini (c’era pure la canzoncina), finalmente le mani libere! Doveva essere il valore aggiunto del Pd: noi da soli, senza forze esterne che ci condizionino, senza gente che ci tira di qui e di là. (se vuoi leggere anche il resto, continua qui)

LIBERA NOS, DOMINE

Caro Khorakhané

Sono passati pochi giorni dall’anniversario del tragico fatto che ha visto uccisi due poliziotti qui a Verona mentre erano in servizio lungo la SS 11, la via della prostituzione. Avevano fermato un’auto per un controllo, la persona che era alla guida sparò all’impazzata uccidendo i due poliziotti, fu colpito a sua volta e perì insieme alla prostituta che lo accompagnava.

Il fratello di uno dei poliziotti uccisi fu assassinato qualche anno fa, sempre qui a Verona, da un bandito che aveva da poco rapinato una banca. Ieri l’altro hanno arrestato, parlo sempre di Verona, due poliziotti per sfruttamento della prostituzione.

I poliziotti sono uomini e come tali possono essere brave persone oppure no, possono anche sbagliare e gli sbagli di chi lavora con la pistola si può capire che effetti possano avere. Sbagliano anche i chirurghi o i piloti di aerei. ma non per questo le vittime dei loro errori diventano “eroi”…..

Poi c’è la Polizia che entra di notte in una scuola a Genova e la trasforma in una macelleria, ci sono le prove, le confessioni le immagini, ma non si può indagare per vedere chi ha sbagliato e chi deve pagare per quegli orrori commessi e poi c’è la polizia che non riesce ad annientare sul posto chi con la scusa di un ultras morto amamzzato sulla piazzaola dell’autostrada attacca le caserme travestito da tifoso…. Liberami o Signore da questa Italia insulsa, senza vergogna e dignità!

FRANCESCO

 Credo che la legalità sia la normale conseguenza di una crescita morale, civile, culturale che ci deve coinvolgere tutti, che ci deve spingere verso atteggiamenti reciproci impostati alla tolleranza, al rispetto, all’equità, alla giustizia e alla dignità.  Nessun uomo forte ce li potrà mai imporre, ma molti uomini insulsi ce li possono far dimenticare.

QUESTO MATRIMONIO (NON) S’HA DA FARE

Non siamo un paese civile.

L’insensibilità e assurdità burocratica di uno Stato che rincorre ed alimenta le sue paure e fobie ne sono la riprova. Impedire un matrimonio, a 5 minuti dal suo inizio, come successo ieri l’altro a Valmadrera (LC), perché il futuro sposo risulta essere clandestino, sebbene le carte per la richiesta dell’unione civile e il suo stato di immigrato irregolare erano a conoscenza del Comune è umiliante. Vergognoso. Ma non per Mohamed Bachar e Cinzia Mossini, i due futuri sposi. Per noi evidentemente apatici cittadini di questo Stato. (se vuoi leggere anche il resto, continua qui)