Archivi categoria: Varie & Eventuali

ASSANGE e l’ipocrisia della diplomazia

Se abbia fatto bene o male Assange a divulgare tutti quei file è un conto e ognuno può avere su questo la sua opinione, altra cosa è analizzare il fatto in sé e le ripercussioni che ne derivano. L’11 settembre della diplomazia, come qualcuno l’ha definito, non tocca certo noi poveri sudditi ai quali è per convenzione ormai consolidata e prassi comune raccontare verità sempre più inattendibili senza più alcun pudore e sempre allo scopo inconfessato, ma evidente, di curare gli interessi dei più ricchi e potenti. Si spalmeranno una ulteriore dose di pelo sullo stomaco e continueranno a perseverare accoltellando gli “amici” alle spalle, sorridendo a 32 denti stringendo flaccide mani, pensando esclusivamente: quanto mi rende?

Affermare tout court che non si devono rendere note informazioni riservate che riguardino gli stati di cui ciascuno di noi è parte è una pura baggianata. La discriminante è determinata esclusivamente dai contenuti che si sottraggono ai segreti di stato e dipende inoltre da che stato riguardino le informazioni. Se oltre ai file riferiti direttamente agli USA e indirettamente agli altri paesi, Assange avesse avuto la disponibilità di informazioni pescate direttamente dagli archivi Iraniani o Cinesi o Nord Coreani, ecc, ecc e li avessi resi noti, probabilmente il tutto avrebbe assunto un rilievo diverso e magari chi grida ora allo scandalo sarebbe il primo a battergli le mani.

Ipocrisia fa rima con diplomazia. Ipocrisia è condannare chi ruba “segreti” e non chi non li sa custodire e tutelare.

dal nostro ex khorakhaneker Francesco nel mondo dei microchip

VADO VIA/RESTO QUI vieni via con me

Quando lunedì sera un Ministro della Repubblica Italiana leggerà a “Vieni via con me” , il suo elenco contro la mafia invito a ricordarsi e fare mente locale dei fatti.
Io me li ricordo e quindi ho steso anch’io un elenco.

Vado via perché un Ministro della Repubblica si indigna con un cittadino minacciato dalla mafia perché quest’ultimo, documentandosi, denuncia la presenza della mafia al nord e chiede una svolta culturale della politica e dei cittadini.

Vado via perché lo stesso Ministro della repubblica si vanta di combattere la mafia come nessuno prima e il suo partito e gli altri che reggono il Governo intanto votano contro le richieste dei giudici antimafia per l’autorizzazione a procedere verso parlamentari indagati per mafia.

Vado via perché lo stesso partito che sostiene lo stesso Ministro della Repubblica che si indigna con il cittadino minacciato dalla mafia dice che questo Governo è il primo che sta combattendo veramente la mafia e non ricorda che negli ultimi 20 anni è stato al Governo per almeno 15.

Vado via perché un Ministro della Repubblica si vanta, attribuendone il merito al suo Governo, di aver arrestato il maggior numero di mafiosi non ricordando che gli arresti si fanno grazie alle forze di polizia, ai magistrati, ai collaboratori di giustizia più che ai politici.

Vado via perché un Ministro della Repubblica si offende quando un cittadino minacciato dalla mafia, parla, documentandosi, del radicamento della mafia al nord e non si offende, lo stesso Ministro della Repubblica, quando il Capo di Governo si vergogna che lo stesso cittadino minacciato dalla mafia, parla e scrive di mafia raccontandone, documentandosi,  i fatti, perché così fa cattiva pubblicità all’Italia

Vado via perché un Ministro della Repubblica si adira con un cittadino minacciato dalla mafia perché quest’ultimo, documentandosi, mette in guardia dal pericolo che corrono le economie legali  di essere aggredite, infiltrate, usate, dalle mafie ed invece applaude chi vota l’ennesimo Scudo Fiscale che, nell’anonimato, permette alle mafie di riciclare, pulire, immettere nelle stesse economie legali, miliardi di euro.

Vado via perché un Ministro della Repubblica si sente umiliato con un cittadino minacciato dalla mafia perché quest’ultimo, documentandosi, racconta fatti sugli intrecci tra mafia e potere politico e sostiene la volontà, del suo Governo, di limitare e cancellare lo strumento delle intercettazioni utili per la magistratura nel suo lavoro contro il crimine organizzato

Vado via perché un Ministro della Repubblica non trova di meglio che prendersela con un cittadino minacciato dalla mafia perché quest’ultimo, documentandosi, racconta fatti, legami, interessi della criminalità organizzata e invece non se la prende quando il suo Governo  taglia le risorse, pure per la benzina, alle Forze di polizia e crea difficoltà ai magistrati che quotidianamente sono impegnati nella lotta al crimine.

Vado via perché un Ministro della Repubblica si dichiara allibito contro un cittadino minacciato dalla mafia perché quest’ultimo combatte, con la parola, la mafia, e intanto, da anni, i governi che sostengono e sostiene lo stesso Ministro della Repubblica, coi fatti, votano, sostengono, si alleano, proteggono, difendono gli indagati o condannati  per mafia e/o per diversi altri gravi reati come Cesare Previti, Marcello Dell’Utri, Aldo Brancher, Roberto Castelli, Nicola Cosentino ecc. ecc. ecc.

Resto qui perché se un Ministro della Repubblica si indigna con un cittadino minacciato dalla mafia perché quest’ultimo, documentandosi, combatte la criminalità organizzata denunciandone legami, metodi, interessi e chiede una svolta culturale alla politica e ai cittadini non sono io che devo andare via, ma è lui. Il Ministro della Repubblica.

Resto qui perché, come mi ha insegnato ancor più di Saviano il mio amico Duccio Facchini, serve l’impegno di tutti i cittadini, infatti, finora, i risultati contro la mafia si stanno raggiungendo malgrado questo Governo.

BELPIETRO

Secondo me il pistolero è uscito dall’edificio col teletrasporto … L’attentato sarà forse stato pure farlocco, però la cagnara che ci ha imbastito sopra il circuito mediatico asservito è stata reale. Quanto fanno comodo questi ‘incresciosi episodi’! Consentono al ministro dell’interno di andare in tv a piagnucolare che bisogna abbassare i toni, piano con le critiche, non disturbate il manovratore: vedete che matti ci sono in giro … comodo, eh? E’ evidente che il vero obiettivo è avere l’alibi per tacitare chi esercita il diritto della libera espressione del proprio pensiero con discernimento, intransigenza, rigore, asprezza (ovvero i c.d. ‘cattivi maestri’). Questa cagnara, questa notizia data in pasto all’opinione pubblica con un’enfasi inversamente proporzionale alla sua fondatezza, è l’ulteriore prova dell’impazzimento generale di questo Paese. Siamo al delirio. Maroni che se la ride sotto i baffi e con finto cruccio annuncia che questo “attentato” non sarà l’ultimo (se lo dice lui …). Belpietro che si paragona a Saviano. Quell’altro col maglioncino blu che si autoproclama garante della Costituzione…

Non so se possa essere utile alle indagini in corso per identificare il mancato killer di BelPietro, ma io ricordo un tizio basso di statura, coi capelli scuri, probabilmente tinti, grandi orecchie… Ricordo di averlo visto mimare il gesto di uno sparo verso i giornalisti durante una conferenza stampa. Non so se abbia poi sparato. Mah, probabilmente avevo le traveggole è ho scambiato un seminatore di amore con qualcun altro.

Paroni a casa sua. Ostregeta!

Mentre sotto le vigne dei comuni della Val D’Alpone indiani, polacchi, rumeni, marocchini, albanesi, slovacchi e altre varie umanità raccolgono l’uva dei padani, i padani fanno baruffa fra di loro.

Perché fanno baruffa? Perché vogliono essere “paroni a casa sua”.

Ieri sera passeggiando per le strade di uno di questi paesi mi sono fermato a leggere la locandina della lega nord che rendeva pubblico alla popolazione un fatto inaccettabile.

Titolo della locandina: Paroni a casa nostra!

Solo che i foresti in questo caso non erano i vendemmiatori dei campi vicini, ma i padani dei comuni vicini che a detta dei padani che stavo leggendo si sarebbero appropriati di terreni demaniali senza averne diritto.

Il contendere riguarda i terreni di una ex base militare che in base al decreto legge Calderoli sui terreni demaniali sarebbero spettati per diritto di prelazione solo a due comuni e non anche agli altri limitrofi..

Ostregheta, mi sono detto! Non pensavo che anche i padani potessero essere forestieri.
Dunque, ricapitolando, xe foresti:

i rom, ié brei, i mori, i marocchini, i teroni, i romani, i musulmani,  i burchi, e i Turchi

e deso anca quei che voria le vegne che no xe mia sue anca se xe padani.

Ostregeta!

dal nostro ex Khorakhaneker Francesco inviato nelle osterie del Veneto

INDAGATI PER CITTADINANZA

Indagato ai sensi dell’articolo 633 del Codice Penale. Così la Prefettura di Lecco, nella persona del neo Prefetto, il dottor Marco Valentini, ha deciso di alzarsi il pallone e realizzare un rocambolesco goal nella propria porta. Un gesto che voleva “arginare” l’operato di qualche cittadino “non idoneo” che in realtà s’è trasformato nell’opposto.

Quattro foto galeotte costituirebbero, secondo i sagaci che han convinto il Prefetto a procurarsi repentine figuracce, la prova del reato. Facchini è entrato nel bene “Wall Street”, questa volta l’abbiamo beccato. Messaggio ai segugi: sarebbe bastato sollevare la cornetta, farsi un giretto presso la nostra sede, leggere un giornale locale. E’ da anni che denunciamo il degrado del bene di via Belfiore. E’ da anni che ne prendiamo atto, ne documentiamo la devastazione, ne certifichiamo l’abbandono, ne proponiamo vie d’uscita. Non c’era alcun bisogno di imbastire l’ennesima sceneggiata, con tanto di registro degli indagati e reati ipotizzati. Non c’era alcun bisogno di buttare tempo prezioso – e farlo buttare (soprattutto).

Quali sono i veri problemi del nostro territorio? A sentire il Vice-Questore Guglielmino sarebbero le mie “grida sediziose” contro il Ministro La Russa (archiviato dopo un’imbarazzata lettura delle carte). Secondo la Prefettura invece sarebbero le mie “invasioni”. Quale sarebbe stato il mio “profitto” e quale l’”occupazione”?

Ha scritto molto bene Mario Portanova su “Il Fatto”Facchini, però, quel bene non l’ha occupato e profitto non ne ha tratto. E nemmeno l’amministrazione, che invece avrebbe avuto i titoli per farlo.

Non ho rotto lucchetti, non ho danneggiato alcunché. La responsabilità che mi assumo è limpida quanto la sfacciataggine di chi mi accusa. Nessuno potrà convincermi del contrario. Resto pertanto convinto che fotografare la vergogna di via Belfiore fosse (e continui ad essere) un servizio utile nei confronti della cittadinanza, un diritto e un dovere di cronaca che oltrepassasse fuor di dubbio la pretesa (lesa) maestà di chissà quale Ente! Nel teatrino del rovesciamento quotidiano, chi documenta il più totale disinteresse delle Istituzioni nei confronti di un bene confiscato alla ‘Ndrangheta di Franco Trovato (diritto e dovere di cronaca) viene perseguito. Chi, in questi anni, ha di fatto alimentato e generato la situazione fotografata gode di una felice “impunità” civile e morale. Un paradosso che a dire il vero non stupisce affatto.

Al contrario rimarranno stupiti i pretendenti al trono: si vada pure avanti a suon di querele: noi andremo avanti, armati di precisione e di buon senso, allergici ad atteggiamenti borbonici.

Duccio Facchini – Qui Lecco Libera

Per quel poco che può servire la nostra consapevole, lucida, totale solidarietà a Duccio. E NON è LA PRIMA VOLTA CHE LO DENUNCIANO A VANVERA leggi qui

Non essere complici, non mentire, non restare ciechi (S. Weil) Grazie Duccio