Archivi categoria: Finanza & Etica

SEMBRA ORO MA E’ TOLLA

L’informazione è etica. Per questo insistono i governanti a mettere il bavaglio alla stampa. Quella libera.  Finché siamo in tempo credo che bisogna parlare, in ogni dove, dei diversi esempi di falso percettivo, “sembra oro ma è tolla”, che scivolano via, oggi più di ieri, prendendo come modello il Presidente della Provincia Daniele Nava.

 Perché qui si sta creando un danno in termini culturali, di consapevolezza e di costruzione delle informazioni che tende a formare sudditi e non cittadini.

E allora un’informazione etica non può che avvalersi di mettere in fila i dati oggettivi così che le successive opinioni abbiano basi solide, serie, e non appunto basate sui falsi percettivi. Di Tremonti abbiamo già detto più volte (tasse aumentate, debito cresciuto, evasione alle stelle, riforma negativa dei coefficienti delle pensioni, avanzo primario sperperato totalmente, economia ferma da anni, disoccupazione in continua salita…). Continua la lettura di SEMBRA ORO MA E’ TOLLA

GLI OCCHIALINI BLU

Se avete un bimbo e lo portate all’asilo nido, nonostante spendiate 3/4/5 mila euro l’anno di retta, vi sarete resi conto che dal 730 ne potete detrarre solo 632 , neanche fosse un cane che per le spese veterinarie ne può detrarre poco meno. E’ la politica di aiuto alle famiglie, naturalmente….Se questa constatazione vi fa salire la bile per la rabbia e vi fa vedere verde, una soluzione c’è: mettetevi gli occhiali azzurri, l’effetto cromatico vi farà riprendere la giusta tonalità. Si, gli occhialini azzurri, come quel tizio al quale hanno appena sequestrato lo yacht da 62 metri col quale si è spaparazzato al nostro sole sui nostri mari rubando i nostri soldi (500.000 € di accise sul gasolio non pagate).

Io a questo qui lo farei remare a vita su una barchetta sotto al ponte dei sospiri fino a quando non avrà raccolto incassi sufficienti dallo spettacolo per noi pezzenti per sanare il maltolto all’erario.

dal nostro ex khorakhaneker Francesco inviato nei peggiori porti del mediterraneo

AVVISO DI INSURREZIONE parte III: economia, avidità e totem

Ognuno frequenta i suoi luoghi mitopoietici. Pur non disdegnando i parcheggi dei supermercati, ieri sera sono tornato alla ‘taverna dei cattivi maestri’ e ho trovato il solito tizio, sempre più sbronzo, che pontificava a fronte di una ghenga sempre più numerosa.

L’avidità, ça va sans dire, è negativa. Non è solo il riflesso delle nostre radici cristiane, oltre che le nostre reminiscenze dantesche, a rimandarci al link fra avidità e egoismo. E’ intuitivo che chi sposa uno stile di vita avido ed egoista, con l’aggravante, se ricopre ruoli di responsabilità, di informare l’intera società a quello stile, è destinato a subire il giudizio divino e a contorcersi in sofferenze infernali per l’eternità, giustamente aggiungo io da ateo. Ma tralasciamo la dimensione trascendentale; non ci prefiggiamo il compito, di per sé meschino, di gestire una chiesa. Non dubito che uno stile gestionale collaborativo in luogo di uno competitivo (vedi questo post) possa far conseguire migliori risultati aziendali e poi, forse, più crescita e più occupazione Continua la lettura di AVVISO DI INSURREZIONE parte III: economia, avidità e totem

IL SIGNOR BONAVENTURA de Lecch

A furia di insistere, per anni e anni, nel silenzio assordante delle maggioranze e delle opposizioni che nemmeno si facevano nascere i dubbi, sabato un primo passo, non risolutivo ma almeno “benaugurate”, sulla trasparenza e la reale struttura del megamutuo “derivato” sottoscritto nel 2006 dal Comune di Lecco, si è fatto. Caparbiamente, da 4 anni, abbiamo chiesto, soli e ripetutamente, chiarezza, informazioni, correttezza su questo strumento finanziario che, visti anche i ripetuti silenzi a lettere protocollate e pubbliche, evidentemente “puzzava” non di buono. Ebbene sebbene solo per alcune domande, l’inserto plus del Sole 24 ore di sabato scorso, finalmente, dà delle risposte. E le risposte, purtroppo, come era immaginabile, non sono positive. Il Sole24ore titola infatti: “A Lecco costi occulti per 1 milione” con una conferma di quanto, sulla base dell’esperienza e purtroppo della prassi nella finanza, continuavamo ad avanzare e chiedere. L’ammontare delle commissioni implicite – implicite – applicate da Deutsche Bank appunto sul contratto firmato dal Comune nel 2006 ammontano a 2 miliardi di lire.  2 miliardi. Continua la lettura di IL SIGNOR BONAVENTURA de Lecch

IL DENARO NON DORME MAI

Venerdi 14 maggio al festival del cinema di Cannes hanno presentato, con un tempismo perfetto non c’è che dire, il seguito di Wall Street, un film del 1987. Il titolo di quello attuale è: Wall street – Il denaro non dorme mai .

Nel primo il nocciolo era racchiuso in questa frase: “L’avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l’avidità è giusta, l’avidità funziona, l’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spirito evolutivo. L’avidità in tutte le sue forme: l’avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha impostato lo slancio in avanti di tutta l’umanità. E l’avidità, ascoltatemi bene, che salverà la disfunzionante società che ha nome America.  Serve gente povera, furba e affamata. Senza sentimenti” (Gordon Gekko)

Prendiamo l’occasione per porci una domanda: E’ proprio vero che non esiste economia senza avidità? L’avidità, sotto ipotesi di permanenza, può essere immaginata come una funzione. L’accumulo di avidità sarebbe, in questo caso, una funzione monotona crescente. L’economia liberista, che ha ormai preso il sopravvento nei testi universitari, associa l’avidità alla competizione. Questo perché, affidandosi alla meccanica newtoniana, deve considerare l’agente economico come una molecola soggetta ad urti casuali in un sistema chiuso. L’identificazione fra avidità e competizione è la grammatica dell’ideologia liberista. Continua la lettura di IL DENARO NON DORME MAI

TREMONTI ED IL PATRIOTTISMO

Ma davvero faremo la fine della Grecia? Non lo so però so, per certo, che c’è da troppe parti un elogio al Ministro Tremonti,  se questo non avverrà, totalmente immotivato.

E’ bene mettere da parte lo spirito patriottico e concentraci sulla realtà. Come si può affermare, come un disco rotto, che “sino ad oggi l’Italia ha fronteggiato la crisi mondiale meglio d’altri Paesi”; che sono state assunte “straordinarie misure di contenimento del debito”; che “l’evasione fiscale ha veduto restringersi il suo largo recinto”; che “l’Italia rimane una barchetta in balia delle onde, ma sulla quale per ora non ci sono naufraghi”

Credere a ciò è, credetemi, prendere, involontariamente o meno, una cantonata patriottica. Anzi, ancor meglio, non credete a me, credete ai fatti, ai numeri e ai rapporti di Banca d’Italia, Istat, Eurostat, Ocse e financo dello stesso Ministero dell’Economia. La politica del “rigore” di Tremonti è un falso percettivo. Purtroppo. Basterebbe citare il rapporto Ocse di questo mese di maggio dove si legge che l’Italia non riesce a sfruttare i benefici della ripresa del commercio globale oppure domandarsi come si concilia la crescita della disoccupazione con l’aspettativa di una ripresa dei consumi.

Il tasso di disoccupazione – i naufraghi che non si vogliono vedere evidentemente – è previsto in peggioramento dello stesso governo. All’8,7% nel 2010. Inutile ricordare che è il peggiore da decenni. La tenuta dei conti è un’altra favoletta. A fronte di zero manovre per gestire la crisi economica, il debito è cresciuto anche in valore assoluto questo perché è cresciuta la spesa pubblica e non la parte virtuosa ma la spesa corrente, quella che produce voti ma non pil. Figuriamoci risultati. Continua la lettura di TREMONTI ED IL PATRIOTTISMO