Archivi categoria: Politica & Balle

SE 31 VOTI VI SEMBRAN POCHI

CroppedImage300183-Gruppo-ciresa-600-x-400Se 31 voti vi sembran pochi metteteli con quelli che han fatto perdere a Ciresa i 4 moschettieri nella foto in stile Benetton.

I moschettieri eran 5, ma uno, Rossi, ne ha portati una barca, gli altri gli strateghi, i coordinatori, i politici dentro i ristoranti, i carrieristi dentro partiti e istituzioni, non ne han beccata una
Scelta dopo scelta. Tiro a sorte dopo tiro a sorte.
Ciresa senza loro avrebbe certamente fatto una figura migliore e chissà, forse, pure vinto

Se 31 voti vi sembran pochi nessuno chiederà mai ai 4 moschettieri di togliersi la benda più che il mantello e andale, a casa per un bel po’

Perché a differenza di Ciresa che ha una storia da mettere sul piatto, i 4 han fatto solo carriera, se si può chiamare tale.

Perché c’è una pratica della gentilezza, della remissione progressiva (e faticosa) della propria hybris sociale e personale che incespica sempre più dietro le loro foto di propaganda.

I Dadati, i Nava, i Formenti, i Piazza chissà perché godon di spropositata fama quando è solo il ruolo

Se 31 voti vi sembran pochi è perché pensate alla Città divisa, spaccata in due.
Sarà anche vero che siamo tutti, fifty-fifty, Abele e Caino, ma studiare da Caino e studiare da Abele non è la stessa cosa, non descrive lo stesso sforzo, la stessa sensibilità, lo stesso dolore.
Altrimenti, niente serve a niente.

Urge, assolutamente urge, quindi una qualche autorità che anche barando, provveda finalmente a fissare un Punto Zero nel quale questo immotivato ruolo di esperti è cominciato, e un Punto Uno nel quale qualcuno strilli “liberi tutti!”

Qualcuno a destra lì cacci. Se 4 come loro vi sembran pochi aggiungeteci pure Mambretti e Zamperini shakerate e torniamo astemi.

Serve alla Città e allo stesso Ciresa che è una brava persona e sarà un bravo consigliere se non si farà più consigliare.

O, visto il risultato, conviene tenerceli 4 così?

GLI ALTRI: UNA PRECONDIZIONE

altan-sotto-controlloCi sarebbe un motivo solo per votare Gattinoni al ballottaggio. Gli altri. Gli altri che sono la coalizione di Ciresa e gli altri altri che sono i concittadini.

Perché in fondo è vero. Quelli come me ti ricordano che la coerenza personale è sempre una virtù, tranne quando a farne le spese sono gli altri, altri.

Oltre al fumo passivo, esiste infatti una “coerenza passiva”: pochi possono godersela, altri poi son costretti a inalare le malefiche conseguenze.

Gli altri anche qui sono gli altri, altri. I cittadini. Che non significa allora accettare tutto ma, piuttosto, esser opposizione dentro qualcosa che valga la pena impegnarsi a migliorare, creare.

Il solo motivo non può essere il programma: blando, fantasioso, mancante. Non può essere il consiglio: troppi moderati, clericali, filopartito, già fallimentari.

Il motivo è per una precondizione. Quell’aspetto quotidiano che ti spinge a dire pragmaticamente: non ci sto a votare, a far vincere, a far governare la comunità dove vivo e voglio vivere, da forze politiche, da volti e candidati che nei voti, nei fatti, negli applausi ai propri leader, promuovono l’odio sociale, come lo sono gli altri: la coalizione di Ciresa più che Ciresa.

Quell’odio sociale che ti fa ragionare solo con: A posto noi a posto tutti. Quell’odio sociale che crea una società peggiore, alimenta una società peggiore. Una società che culturalmente tende il braccio più che la mano. Quell’odio sociale verso chi rimane indietro, viene lasciato indietro, viene fatto rimanere indietro.

Poi ogni giorno si continuerà a fare culo e pulci per gli atti, le proposte che la Giunta Gattinoni proporrà, che non ci piaceranno. E ne proporrà.

È questo il solo motivo per votare Gattinoni al ballottaggio.

Perché con questa destra di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, nonostante Ciresa, la caduta sarebbe più probabile e pure più profonda.

Avrei preferito votare una coalizione senza Gattinoni, ma è peggio dover votare Ciresa dentro quell’altra coalizione.

Mauro Rostagno tempo fa, ma potrebbe essere oggi scriveva: “Noi non vogliamo trovare un posto in questa società, ma creare una società in cui valga la pena trovare un posto”. Ecco c’è quel posto da creare, insieme agli altri

Io non vi ho detto niente, sia chiaro. Votate chi vi pare.

AVEVAMO SCHERZATO: VOTA BRIVIO TER

FB_IMG_16013586848124153Il colpo da maestro, nell’affare Ballottaggio Gattinoni-Ciresa, lo ha messo a segno, ieri, Virginio Brivio, non potendo più ricandidarsi per raggiunti limiti ha mandato avanti Valsecchi: gli fu presentato come cartomante.

Per il resto, gli apparentamenti come quello tra la coalizione di Gattinoni e Appello di Valsecchi, ossia senza notifica in Comune ma certificati sulla stampa, evidentemente con poco rispetto di Istituzioni e Cittadini, sono esattamente l’effetto desiderato dagli organizzatori di questa pochade politico-amministrativa, e spiace molto che gli elettori della discontinuità, del cambiamo passo ci siano cascati.

Indicare Palazzo Bovara come ufficio di ricevimento di Corrado Valsecchi è una sortita infelice anche se probabilmente vincente in termini elettorali, soprattutto perché ricalca, pari pari, l’Amministrazione Brivio bis che secondo gli stessi sostenitori di Gattinoni, PD in testa, aveva perso credibilità e non poteva più riconquistarla, tranne poi ricandidandola tutta e mandando a fondo, qui si negli abissi della credibilità, gli argomenti utilizzati per mesi, con stucchevole monotonia da Gattinoni e i suoi ripetitori e da Valsecchi, quest’ultimo che fino a un quarto d’ora prima dell’alleanza aveva nuovamente definito gli imminenti alleati come un’Armata Brancaleone per poi sottoscriverci un Patto per la Città.

Siamo al limite tra il Brivio Ter e il tornare al via

Una volta si diceva: compagni, non cadete nelle provocazioni. Gattinoni e la sua coalizione ci son caduti. Ingannando cittadini ed elettori.
Peccato

Qui una canzone a caso di E.Bennato

LA CITTÀ DEL PER FORTUNA E DEL PURTROPPO

FB_IMG_16001693029805131La Città nella prima foto dieci anni fa era una città che si era seduta, ma in una buca che si era scavata da sola negli anni

La Città nella prima foto dieci anni fa era una città che aveva leggi a favore, contribuiti a fiumi e le han fatto perdere lo stesso mille occasioni

La Città nella prima foto dieci anni fa era una città che ha chiuso. Chiusi i musei, chiusi i parcheggi ma aperte voragini in Piazza Affari.

La Città nella prima foto dieci anni fa era una città che non faceva manutenzione alle scuole, comprava e abbandonava stabili: Lariano, Villa Ponchielli, Villa Eremo, Sala Via Foscolo

La Città nella prima foto dieci anni fa era una città che non aveva cura di sé stessa, il Bione non aveva assicurazione, il Sociale l’agibilità, e viale Turati tre volte o quattro per rifarlo una

La Città nella prima foto dieci anni fa era una città che costruiva fin su pendici delle montagne, mangiando verde e sputando cemento: Oasa, Versasio e ogni altro spazio

La Città nella prima foto dieci anni fa era una città che andandosene ha lasciato debiti, carte nascoste, occasioni perse, carriere personali a Roma e tutto da rifare

La Città nella prima foto dieci anni fa é una Città che non è riuscita a fare tutto quello che aveva in mente. Per fortuna.FB_IMG_16001693083757694

La Città nella seconda foto è una Città di oggi che non è riuscita a fare tutto quello che aveva in mente. Purtroppo.

È qui la differenza.

Oggi quel purtroppo non credo sia però possibile recuperare. Si è scelto la politica-spettacolo, quella dei leader e del marketing, dei manifesti cubitali, dei salotti webtv, dove è più importante come le dici di quel che dici.
Questa resta per me una politica cialtrona e lazzarona. Anche se di successo.

*perché già dalla prima trincea (FdA)

IN FUGA DALLA REALTÀ

IMG_20200904_080604Con le ultime due settimane di una sfida lunga e importante, si sa, iniziano le fughe in avanti, si saggia la resistenza di gruppo e avversari, un’accelerata, uno strappo, un controscatto.

Anche con la campagna elettorale è così. Uno promette una cosa, l’altro subito rilancia, così il primo prova a dirne un’altra ancor più grossa.
Il gruppo, in questo caso l’elettore, rischia di rimanere basito sui pedali.

Uno dice che il suo Programma guarda al 2030, l’altro allora che il suo al 2040

Le ultime uscite in città e TV han visto soprattutto Ciresa cercare di andare in fuga.
Solo che ha una dozzina di suggeritori e fa un casino epocale

TAPPA PARITARIE
(all’OtOLab)
Viviana Marini e Ciresa parlando dei soldi alle paritarie se ne escono con una panzana colossale: “Se al Comune costano un terzo di quel che si spende per le pubbliche, perché non favorire chi ci va? Grava sul bilancio famigliare, ma sgrava quello comunale”.

Siam già al punto che confondon Stato e fiscalità generale con il Bilancio comunale. In più il Comune non spende minimamente il triplo di 1,4 mil. che dà alle paritarie.
Basi di bilancio e addizioni se no convien attaccar manifesti più che decidere su cose che non si capiscono.

TAPPA PRIMO IMPEGNO
(Studi TgR Rai)
Gattinoni con passaggio di borraccia da Ciresa
afferma perentorio che il suo primo punto da Sindaco è quello di far ripartire le scuole.

Cazzo se va di culo è eletto il 23 settembre, più probabile 15 giorni dopo, poi c’è convalida, nomina della Giunta, giuramento e convocazione del primo consiglio comunale. Le scuole, appena appena son già ai saluti per le vacanze natalizie

Che roba brutta la propaganda per farsi votare

TAPPA NUMERI CIVICI
(Casa sul Pozzo Chiuso)
Ciresa a corto di fiato davanti al Comitato prova la fuga a sorpresa per lasciar tutti impietriti.
Quello che cambierà tutto, che ci porterà a esser capitale dell’alpinismo, sulle vette di economia e turismo e faciliterà anche il rilancio di sport e benessere son sì le piccole infrastrutture, ma non tanto treni, strade, mobilità, hotel, parcheggi, scuole, negozi. NO la Rivoluzione è cambiar tutti i numeri civici di Lecco.

A ridosso del voto ci dirà se terrà almeno la numerazione araba o passerà alla rosa camuna.
Prima del prossimo lockdown potremo probabilmente giocarceli al lotto in un corteo per le vie del Centro collegati in Mondovisione

Poi c’è stato il dibattito di venerdì

È TUTTO UN PROGRAMMA?

IMG_20200827_162111Ho finito di leggere i 4 programmi depositati dei vari partiti/coalizioni

Quello del cdx è il peggiore. Di gran lunga. Decisamente

Il migliore è del M5S e, per impostazione grafica, nessuna ipocrita finta discontinuità, oltre a diversi punti, quello di Appello

Segue quello di Gattinoni che è un po’ vuoto, pochissimi richiami a quello fatto dalla maggioranza che nella sostanza è la stessa

Nessuno tranne quello M5S parla di Cave e TLR e se pensiamo che tutti dicono di essere ambientalisti è paradossale

Quello del cdx si può sintetizzare con il progetto di piantare Ginko Biloba e per mobilità dolce 3 postazioni di scooter sharing. Punto.
Il resto son telecamere e una sfilza di incongruità, tipo per le Opere pubbliche riqualificare il Palazzo della ex Popolare. Che è privato

Si potrebbe proporgli una settimana di governo così posson completare tutto il programma e poi fuori dalle balle

Il programma di Gattinoni è almeno graficamente meglio. Poca e vaga traccia di come realizzar le cose ma buoni slogan

Paradossale che apra il programma la frase: “per un nuovo modo di fare politica, sempre in ascolto delle persone, capace di decidere, capace di realizzare”
Un modo per dire che quelli di prima non erano così. Solo che son loro quelli di prima

Una carenza disarmante sul come e con che soldi fare l’impalpabile promesso
Quello del M5S è il più corposo 44 pag, il doppio di Valsecchi (21) e Ciresa (20) e nove volte quello di Gattinoni (5)

È in continuità con quanto proposto nei 5 anni, ci sono, a volte, chiari riferimenti dove prendere i soldi, c’è un netto e motivato rifiuto su Cave e Tlr, proposte concrete su alternative inceneritore e partecipate e quando le decisioni son d’obbligato da condividere con altri (FS a es) non le considera, come altri, già fatte.
Contiene diverse utopie e cose non condivisibili.

Il problema maggiore è però, credo, la quasi totale non conoscenza dei troppi candidati che a partire dal Sindaco in questi anni sono stati totalmente assenti dalla vita politica.

Il Programma di Appello è il più chiaro, graficamente invitante, con una ricerca di continuità, contiene però puttanate inenarrabili dall’interramento della Ferrovia al Caldone a vista, tenendo poi conto che Valsecchi in questi 10 anni ha narrato infinite e reiterate balle la credibilità è un azzardo. Troppo.

Poi si sa, non sono i programmi che fan una vittoria e nemmen, forse, le astensioni