Ogni impresario mette in scena il suo spettacolo.
E così anche la stessa Opera può avere una chiave di lettura drammatica o comica. Il valore è dato dalla recitazione degli attori.
Per quanto riguarda il nostro Teatro della Società, chiuso da oltre un anno, il registro è passato più volte dal dramma alla commedia, per virare al comico per toccare, poi, gli abissi della farsa.
Oggi non so bene dove sia, ma certamente più che una recitazione siamo alla recita.
L’Assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Valsecchi, a sipario chiuso prova la recita dell’impresario avveduto vendendo per capolavoro, per tesi di laurea, l’ABC della prima elementare.
Oggi, infatti, sul Giornale di Lecco, parla di aver fatto risparmiare due o tre milioni di euro sul restauro perché non si è affrettato e “grazie al lavoro di verifica e confronto con tutti gli Enti e le Autorità preposte che abbiamo eseguito e che ci ha permesso di stralciare interventi non indispensabili per la riapertura della struttura”
Se non ci facciam distrarre dal colore del sipario e dai colpi di tosse possiamo vedere facilmente, noi cittadini qui in platea, la cattiva recita e pure la precaria messa in scena.
L’impresario Valsecchi infatti non ci ha fatto risparmiare due o tre milioni, ma ce ne stava facendo spendere, inutilmente, – per lavori non indispensabili – due o tre in più.
Perché quello che lui adesso vuol venderci, convinto della sua recitazione da oscar, è una maldestra recita da scolaretto.
Quel confronto, quelle verifiche (con Pompieri, tecnici, Sovraintendeza, ect.) sono l’obbligo etico e ordinario di un qualsiasi lavoro di restauro, soprattutto quando si usano, per pagarlo, soldi degli altri.
Cosa voleva spaccare su tutto? Raderlo al suolo di nascosto?
E’ come se acquistando una macchina usata non si controlla prima se c’è il volante, le ruote e il motore.
Vuol dirci l’assessore Valsecchi che, con i soldi dei cittadini, voleva spendere 4 milioni per acquistare un auto vista in una telefonata?
A che livelli di sufficienza siamo arrivati nella gestione del Bene Comune?
A che livello di presa in giro dei cittadini vuole spingersi l’arroganza dell’Assessore Valsecchi?
Già sulle date a caso era davvero un artista insuperabile.
Basta ricordare oltre quelle di riapertura del Teatro della Società, il nuovo Multisala o del Cinema Lariano, il Parco di Palazzo Belgiojoso e poi di Villa Ponchielli, prima una, poi un’altra, ogni mese dette, ridette, modificate, annunciate, promesse, comunicate, cambiate, recitate, inventate, ogni volta una data sempre diversa che se le avesse scritte per terra con la pittura bianca e colorata avremmo un nuovo Kandinskij.
Questo mese è il turno dell’autoelogio. Del tutto fuori posto e gratuito.
Prima di morire, (o fino a quando casualmente riaprirà), sogno di passare almeno un mese, uno solo, nel quale non debba leggere l’ennesima dichiarazione mal recitata dell’Assessore ai Lavori pubblici sul Teatro della Società e tutto il resto.