Archivi categoria: Diritti

NON C’E’ NESSUNO che possa negare quel che è avvenuto alla scuola Diaz

«Vergogna, vergogna». Oggi dopo la sentenza di assoluzione dei vertici delle Forze di Polizia per la “macelleria messicana” (per usare le stesse parole di Michelangelo Fournier, vice questore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma nei giorni del G8 di Genova) i benpensanti si sentiranno finalmente soddisfatti.

Possono tirare un sospiro di sollievo, ed esausti, dopo infinite peregrinazione a nascondere e negare prove che poi prove sono rimaste, sono state riconosciute! (Le molotov introdotte illegalmente dai poliziotti per giustificare la repressione? Confermato; I verbali falsificati dalla polizia dove si parla di reazione violenta alla polizia all’esterno ed all’interno della Diaz? Confermato; Il corpo del reato, le molotov, «erroneamente distrutto», nonostante stesse al sicuro all’interno della Questura di Genova? Confermato; La processione di feriti, alcuni anche in pericolo di vita, che strabordava fuori dalla scuola? Confermato), i benpensanti, appunto, si sentiranno finalmente soddisfatti aggrappati alla salda sporgenza della sentenza penseranno di poter puntare il dito grondante morale e fors’anche coscienza sporca. Continua la lettura di NON C’E’ NESSUNO che possa negare quel che è avvenuto alla scuola Diaz

ELUANA liberata. sia FATTA LA SUA VOLONTA’

La Cassazione ha rigettato il ricorso del procuratore di Milano. Ora il papà Beppino potrà `liberare`  Eluana. Diventa definitivo il decreto della Corte di Appello di Milano che autorizza a sospendere l`alimentazione artificiale che tiene in vita Eluana

NOI DI KHORAKHANE’, per quanto possa servire ora che finalmente diventa tutta una vicenda privata, SIAMO VICINI ALLA FAMIGLIA DI ELUANA.  Al papà soprattutto, non scordandoci il dolore che ha dovuto sopportare, un forte abbraccio ed un grazie. Un grazie per non aver voluto sotterfugi, inganni e compromessi. Fiero nel rispetto di Eluana. Per Eluana e per tutti noi.    

DI SEGUITO UN OTTIMO ARTICOLO CHE VI INVITIAMO A LEGGERE Continua la lettura di ELUANA liberata. sia FATTA LA SUA VOLONTA’

GELMINI PIU LEGA: classi di concentramento per bambini stranieri

Continua la lunga marcia democratica del Governo Berlusconi IV.Con 256 voti favorevoli, 246 contari è passata alla camera una mozione della Lega che crea nelle scuole elementari classi separate per bambini stranieri. Divertente l’uso delle parole in questo caso. La Lega voleva chiamarle Classi Ponte (non si sa verso cosa, forse ponte verso l’espulsione). Ma poi è intervenuto Italo Bocchino (PdL) con un nome ancora più paraculo e schifoso: Classi di Inserimento. In pratica, in nome dell’inserimento dei bambini stranieri nella vita sociale del nostro paese, li si divide dai bambini “nazionali”. Classi di concentramento sarebbe stato più onesto, dal momento che è esattamente questo che vogliono fare. Un altro passettino verso il fascismo. Olé! Nella foto, la seconda B, Classe di Inserimento, Guantanamo

(ALESSANDRO ROBECCHI)

http://www.alessandrorobecchi.it/index.php/200810/gelmini-piu-lega-classi-di-concentramento-per-bambini-stranieri/

LA SCUOLA CHE VOGLIAMO METTERE A DISPOZIONE DEI NOSTRI FIGLI

 

Non so se è una rivoluzione o un espediente per contenere la spesa pubblica oppure un modo per concretizzare la scuola dei ricchi e degli impoveriti, ma la riforma della scuola elementare (a partire dal prossimo anno) che in queste settimane abbiamo sentito sussurrare credo meriti più attenzione e chiarimenti pubblici.

Ho bisogno di informarmi e di essere informato.

Mi sembra che – almeno sino ad ora – questo non stia avvenendo (e non mi sia permesso) con la dovuta completezza e chiarezza.

Il maestro unico, l’abolizione del tempo pieno, ben più che il ripristino del voto in pagella o del grembiulino con il fiocco, (questi ultimi ampiamente sviscerati e strillati dai mass media) siano il cuore e la cartina di tornasole per capire noi adulti, la politica, che scuola vogliamo avere, che scuola vogliamo mettere a disposizione dei nostri figli e, conseguentemente, che futuro vogliamo costruire per la nostra collettività.

Mi sembra, sinceramente che questa riforma, queste scelte politiche siano, finora, sottovalutate. Vorrei insomma capire e conoscere le opinioni di altri, ovviamente ed innanzitutto credo sia ottimale sentire maestri e maestre che oggi vivono la scuola e le loro idee, impressioni, esperienze, visto che saranno poi chiamati ad applicare questa riforma.

Chiedo quindi che la stampa cartacea e online, valuti la possibilità di dare voce, raccogliendole e sollecitandole, le opinioni dei docenti, quelli comuni, di base, del territorio e non tanto, o solo, dare spazio a comunicati stampa fotocopia dei rappresentanti sindacali che, mi sembra, siano ormai costruiti sempre più in tono di propaganda. E successivamente sentire anche i genitori, le famiglie che, volenti o nolenti – se non torneranno protagonisti nella vita sociale e nella partecipazione attiva – saranno costretti ad adeguarsi anche a questo.

Il quadro è forse allarmante, c’è necessità di pluralità di informazione, di un ruolo attivo di ri-alfabetizzazione che dia chiavi per comprendere il futuro della società e su che modello la si vorrà – vuole – costruire. E le fondamenta sono la famiglia e la scuola, a partire soprattutto da quella elementare

Oggi a me sembra che la politica con questa riforma della scuola metta in pericolo

1) posti di lavoro qualificati di insegnanti con l’introduzione del maestro unico;

2) la tranquillità famigliare ed il suo sostentamento riducendo le ore settimanali di didattica togliendo il tempo pieno,

3) ridimensioni, semi-azzerandola l’offerta formativa, creando nei fatti percorsi differenti per ricchi e per impoveriti,

ma soprattutto, e questo credo debba allarmare una società civile e almeno minimamente illuminata che, questa classe politica, per risparmiare soldi pubblici, scaricandone i successivi oneri poi sulle famiglie, abbia – come suo solito – volutamente penalizzato il soggetto più debole del provvedimento, ed in questo caso anche centrale. L’alunno, il bambino.

Questo Paese – e non questa scuola –  è così sfasciato che si vanta di sequestrare ai piccoli propri figli la loro feconda armoniosità di un ambiente formativo di qualitàMa è mai possibile che non ci sia nessuno che gli dica qualcosa, lo soccorra, gli impedisca di farsi anche questa volta del male?

 

ATLETI POLITICI ED OLIMPIADI

Innanzitutto è bene ribadirlo: la Cina è un Pease che viola i diritti umani (con o senza Tibet).
Non è l’unica ma questo non la scagiona.
In questi giorni a livello pubblico si sta dibattendo sulla stampa ed nei Palazzi del potere perchè gli ateleti boicottino l’inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino o che gli stessi atleti facciano gesti e passi simbolici durante i Giochi.

Lo sta chiedendo anche la politica con alcuni ministri italiani in pole position.    
Noi crediamo che non si possa chiedere agli atleti di supplire all’ipocrisia della politica e dei politici chiedendo di boicottare o manifestare contro la Cina. ( I politici non hanno fatto mezzo passo in questa direzione richiesta agli atleti, anzi da anni vedono nella Cina una salvezza commerciale ed un partner da non contraddire, nei fatti)

Siamo però convinti che questi atleti, molti dei quali hanno solo questa vetrina per compensare gli sforzi, totali, di 4 anni di preparazione ed allenamenti, oltre ad essere appunto atleti (con il loro carisma ed ascendente sul pubblico) sono anche e soprattutto uomini e donne, cittadini.

E forse è qui che si deve chiede al rispettabilissimo e orgoglio locale e nazionale Antonio Rossi, – portabandiaera azzurro – per fare un esempio, di cogliere l’occasione.

Non per supplire alla politica ma per esaltare valori che non si misurano con i cronometri ed i giudici di gara.  

 

IL GIUSTO POSTO PER I VALORI RELIGIOSI

Un milione. Anzi no, un milione e mezzo. Comunwue stavolta erano davvero in tanti, nelle strade e nelle piazze: con le loor bandiere al vento. con i loro cappellini colorati: Con i loro slogan taglienti, sarcastici, eppure pieni di orgoglio della propria identità di liberi cittadini, slogan che spandevano allegria e coraggio nel cuore della folla. Certo, ce l’avevano con il governo, ma era ovvio che fosse così: i cortei a favore del governo non riescono mai così bene, lo sanno tuttti.

Chi c’era è rimasto impressionato, perchè era davvero da un pezzo che non si vedeva un simile fiume di gente scendere in piazza, rinunciando a una scampagnata o alla pirima gita la mare, in nome di un ideale limpido e pulito: il giusto posto per i valori religiosi.

Era una richiesta sbagliata? Io dico di no. Ogni sincero democratico dovrebbe approvarla. Anzi. se avessi potuto ci sarei andato anch’io, a quella manifestazione storica. ma bisognava prendere due aerei e un treno, e alla fine ho lasciato perdere. peccato, perchè mi sarebbe piaciuto, essere ieri a Smirne, tra quel milione e mezzo di turchi che marciavano per difendere una causa sacrosanta: la separazione delle leggi dello Stato da quelle della religione.

S. Messina “Bonsai”