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sostieni IL MANIFESTO a Lecco 19 novembre VALENTINO PARLATO

un evento che potremmo azzardare a dire come raro
a lecco mercoledì 19 novembre sarà presente VALENTINO PARLATO
uno dei padri-fondatori del quotidiano IL  MANIFESTO
Ci parlerà di libertà di stampa e di informazione (sotto attacco) e della crisi economica (e come uscirne?)
e di tutto quello che vorremmo sapere.
in allegato il volantino iniziativa_manifesto con tutte le informazioni utili
(è gradita-obbligatoria? sottoscrizione sostegno al manifesto).
Una occasione da ………non perdere

si prepara LA NOTTE DEI SENZA DIMORA A LECCO 17 ott 2008

QUEST’ANNO A LECCO, dopo un paio d’anni di stop SI VUOLE RIPRENDERE UN PERORSO ED UNA TRADIZIONE DI SOLIDARIETA’ CERTO SIMBOLICA MA ANCHE COLLETTIVA

Crediamo che oggi sia ancor piu necessario fare localmente uno sforzo organizzativo ed allargare questi segni in maniera diffusa su più territori possibili. ANCHE PER QUESTO VOGLIAMO PROMUOVERE A LECCO LA NOTTE DEI SENZA FISSA DIMORA (17OTTOBRE) 2008 –(LEGGI TUTTO)>

PIO LA TORRE contro la mafia DELL’AEROPORTO appello

Pio La Torre fu segretario regionale dell’ PCI in Sicilia e parlamentare.

Il suo impegno contro la mafia si spinse fino alle estreme conseguenze: fu assassinato su ordine di Totò Riina.

A Pio La Torre si deve l’omonima legge che prevede la confisca dei beni ai mafiosi, anche per questo fu ucciso.

Il suo nome non solo ricorda una legge dello stato, ma fino all’altro ieri era anche il nome dell’aereoporto di Comiso (Ragusa).

Fino all’altro ieri perché la giunta di centrodestra ha pensato bene di cambiare nome all’aereoporto e ripristinare quello vecchio, quello che ricorda un eroe, quel tizio la, non ricordo il nome, della guerra in Etiopia quando le faccette nere aspettavano bramose un nuovo Duce e un nuovo Re.

Il sindaco Alfano, dice di aver accolto le richieste della popolazione, è stato fatto pure un referendum in merito alla questione del nome. Chissà se anche per la discarica di Chiamano si farà un referendum per decidere in base alla volontà della popolazione….

Piccola curiosità personale: siccome guardo raramente la televisione, soprattutto quando è accesa, c’è qualcuno fra di voi che mi può dire se questa piccola, ma molto significativa notizia, è stata riportata da qualche telegiornale, notiziario, oltre alle notizie sul traffico, sulla destinazione degli italiani in ferie, sulle previsioni meteo, sulla salute della nazionale di calcio, ecc, ecc, ??

COMUNICATO LIBERA ASOCIZIONI NOME E NUMERI CONTRO LA MAFIA
La memoria del segretario regionale del Pci ucciso dalla mafia nel 1982 rischia di essere cancellata dalla giunta di centrodestra del comune siciliano. 

La giunta ha, infatti, deliberato il ripristino del vecchio nome dell’aeroporto che torna a essere intitolato al generale dell’Aeronautica Vincenzo Magliocco, morto in Africa nel 1936. La precedente intitolazione a Pio La Torre era stata decisa il 30 aprile dello scorso anno, quando l’allora sindaco di centrosinistra, Pippo Digiacomo, organizzò una cerimonia per i 25 anni dell’assassinio di La Torre. Libera aderisce all’appello promosso dall’associazione “Articolo 21” affinchè il nome dell’aereoporto continui a ricordare Pio La Torree a Rosario Di Salvo.

Per firmare l’appello clicca qui.

GIU LE MANI DA QUESTE MANI

Dedicata a chi non c’è spiegazione che gli possa far intendere che è sbagliato, che è solo l’inizio di una brutta storia, la solita, fatta di uomini che pretendono di essere migliori di altri uomini con le conseguenze tragiche che già mille volte si sono compiute.

Ma davvero possiamo credere che archiviando i segni delle mani dei bambini figli di chi non ci piace, macchiandole con inchiostro rubato ai calamai, potremo vivere meglio e sentirci più sicuri?

Non verrebbe da sé un mondo migliore e giusto da una società che fosse in grado di legiferare a beneficio di tutti gli uomini sapendo poi farle rispettare quelle stesse leggi?

Senza magari sospendere processi in corso che danno fastidio a chi non ha bisogno di sporcarsi le mani per rubare la democrazia e la dignità?

O è meglio forse mettere avanti le mani sporcando piccole mani innocenti ree unicamente di aver preso forma dentro una roulotte o sotto ad un ponte?

Giù le mani da queste mani!

DIVENTA CLANDESTINO

Vi offriamo/proponiamo la possibilità di autodenunciarvi in ogni momento della vostra vita, passeggiando e andando in bus, al ristorante o in un negozio: la maglietta che dichiara il vostro stato di clandestino[agli occhi di Berlusconi, Veltroni, ecc.].
Sarà un’estate caldissima, affrontatela con la coscienza più leggera.

A NOI COSTA 10 € – E COSI ANCHE A VOI (non si specula, tantomeno sulle tragedie) 

qui trovate info su chi la produce, la confeziona, a chi vanno i soldi www.carta.org/attachments/pdf/0000/1124/20autodenuncia.pdf

qui info sulla sartoria Rom che lavora la maglietta clandestina  www.carta.org/campagne/migranti/rom%2Be%2Bsinti/14147

 

CHE SI COMINCI A FARLE ASSAGGIARE L’ASPREZZA DELLO SCONTRO

de-andre-canzone-del-maggio

Sono personalmente convinto che l’esito di queste elezioni è stato determinato dal successo di quella tattica che prevede di interpellare la pancia degli italiani più che la loro testa.

Si tratta di quel richiamo alla parte più retriva della società, meno acculturata e sapientemente ‘educata’ dai mass media ad aver paura del ‘diverso’ nelle sue varie accezioni (extracomunitario, gay, rom, comunista, ecc.) e che coltiva come progetto di vita, senza ritenersi conformista, il rifugio nell’ordinarietà, nella normalità, nell’usualità…

L’enfatizzazione massmediatica di crimini commessi dai ‘diversi’ raggiunge l’obiettivo di spaventare strati sempre più larghi della società che si aspettano dalla politica risposte in termini di sgomberi, muri eretti, repressione poliziesca.

Una parte di società sapientemente gonfiata dai mass media fino a diventare maggioranza e che si esprime politicamente come una vecchina spaventata che si stringe al petto il borsellino. Borsellino, fra l’altro, sempre più vuoto in seguito al processo di distribuzione del reddito al rovescio, vale a dire dalle fasce meno abbienti a quelle già privilegiate. Tuttavia questo processo non è in cima alle preoccupazioni di questa parte di società poichè il privilegio viene ideologicamente elevato come valore in sé, a prescindere dal merito che lo ha originato (a proposito di meritocrazia …).

Il privilegio di essere nati in una zona geografica anziché in un’altra.

Il privilegio di appartenere ad una certa etnia. Il privilegio di essere nati in una famiglia benestante. Il privilegio di poter uscire da una situazione di precarietà sposando il figlio di un milionario… Era scontato che rispondere ad un’offensiva di questo genere scimmiottando sul piano culturale la destra e candidando prefetti, generali, imprenditori, avrebbe condotto ad una Waterloo poiché la gente preferisce l’originale alla fotocopia.

Ci sarebbe da riflettere poi, ma con chi ne mastica di politica e non chi la vede solo attraverso la dimensione virtuale dei talk show televisivi, se la sinistra, quella vera, quella credibile cioè lontana da questa classe dirigente (locale e nazionale), quella che non si propone di insediarsi in questa società ma che si propone di cambiarla, venga messa definitivamente fuori gioco dall’esito di queste elezioni o piuttosto se non esca rafforzata.

Forse è giunto il momento che si smetta di inseguire e assecondare, sperando di mitigarne la perniciosità, quella parte di società che ama la ricchezza e il privilegio e che si cominci a farle assaggiare l’asprezza dello scontro.