Dall’Agenda Monti, cap 2: “La strada per la crescita” (pag. 4)
L’Agenda Monti dovrebbe essere la bussola per quest’Italia in cerca di futuro. Almeno stando a Monti. In questo punto che riportiamo paro paro, sono contenuti numeri corretti però sbagliati. E se si ha bisogno di strabici è difficile che indichino la retta via.Vediamoli insieme
In contemporanea sono, per fortuna, aumentate le entrate tributarie erariali. Nei primi dieci mesi del 2012 si sono attestate a 309,3 miliardi di euro con un aumento del 2,9% sul corrispondente periodo del 2011. A naso il Rapporto Debito/Pil allarmante che cita Monti è corretto.
Il dato in percentuale sul pil può essere fuorviante? E’ chiaro che in caso di diminuzione del PIL il rapporto cresce anche se il debito resta stabile….e viceversa diminuisce in caso di crescita del PIL. Più interessante sarebbe l’aumento con base 100 lo stock di debito nel 1970. In questo modo si avrebbe sul serio il peso di ogni governo sulla crescita del PIL. Con Monti si ha una delle crescite dell’indice più alto nella storia della Repubblica.
“Ridurre di 100 punti base il tasso di interesse che paghiamo sul debito, vale 20 miliardi di euro a regime. E da novembre 2011 il tasso di interesse è calato di oltre 250 punti. Si possono anche criticare obblighi europei, ed anche il governo le ha criticate, per certi aspetti, ma bisogna ricordare che esse sono oggi il test della credibilità della politica fiscale seguita dagli Stati che devono rientrare da un debito eccessivo.” Il dato sullo spread che cita Monti è corretto. Però è sbagliato il tiro
La palla doveva mirare non lo spread di novembre 2011, troppo facile, ma quell’insegna al neon che lampeggiando dice: Lo spread dopo un anno di Monti è più basso di quando c’era Berlusconi, di quando ha iniziato, non finito, o no?