Archivi categoria: Proposte Locali

IL TLR VERO E LA POLENTA ISTANTANEA

FB_IMG_16154826701049638Il si condizionato del Comune di Lecco per approvare il Teleriscaldamento (tlr) che oggi si apprestano a votare in Consiglio è più volgare che proporre la polenta istantanea a una festa degli Alpini.

Puoi leggere ogni motivazione, ogni condizione nel modo più benevolo che vuoi, non è polenta. Punto.

È uno specchietto per le allodole, finto e umiliante far credere che non si è supini ma lo si è nei fatti, che si chiedono condizioni che condizioni non sono

La maggioranza, a partire da ambientalisti e sinistra, che fino a una manciata di mesi fa, da anni, eran contrari, non posson dire più no e provano a distrarre

Si dai la polenta è istantanea, non ci sono nemmeno le costine però gli involtini primavera li abbiamo comprati a Lecco

Il progetto del TLR è mestamente un’operazione finanziaria che non ha nessuna ragione reale nemmeno futura però serve a tenere in piedi politica, poltrone e partecipate pubbliche magari pure per quotarle in borsa

Un progetto che ti lega per 50 anni con tecnologie che sono già sorpassate

La regola dovrebbe essere consuma meno, qui si sta cercando di autogiustificare spese di milioni di soldi pubblici per continuare a consumare.

Però fra 30 anni votando oggi il TLR finiamo l’era del carbone. Fra 30 anni.
Fra trent’anni ci proporranno di mangiare la polenta vera degli alpini solo sentendone il profumo.

Una quantità di scuse che è ipocrisia.
L’aspetto ambientale del tlr è una finta possibilità perché soldi e scienza oggi già ti dicon che se vuoi migliorare l’ambiente non fai il TLR.
Chiudi una linea dell’inceneritore, dopodomani non nel 2032. Recuperi la materia ect ect

Romperanno km di strade per anni però han chiesto forti penali per i ritardi.
Nel frattempo fan ponti tibetani.

Potresti far lavorare centinaia di piccole e medie imprese per il risparmio energetico e ristrutturazione edilizia, infissi e qualità dell’abitare e invece ne spendi il triplo per le aziende di borsa

E la sinistra propone di usare il Recovery plan che è diventata la coperta di Linus e una supercazzola

C’è gente che non ha rispetto nemmeno di sé stessa e la polenta finta pretende pure di fartela mangiare e dire che è buona

UN CENTRO COTTURA CHE FACCIA SCUOLA


img-20190225-wa0020Fra poco più di un anno, a giugno 2022, scadrà l’Appalto della Ristorazione scolastica che dal 1 luglio 2017 è di competenza di una multinazionale tedesca per un controvalore riconosciutole di quasi 10 milioni di euro.

Di rinnovo in rinnovo ormai sono decenni che solo le multinazionali si alternano nella gestione del servizio.
Pur essendosi avvicinato, con quest’ultimo Appalto, il centro cottura dei cibi, essendo ora in città dopo Bosisio Parini degli anni scorsi, la ancora non ottimale qualità del cibo, gli sprechi alimentari, sono segnale diffuso di una situazione ormai cronica e non più accettabile.

Oltre 12000 pasti settimanali. Quasi 400.000 all’anno, a prescindere dall’importo di spesa han dietro volti, persone, salute e alimentazione di giovani bimbi, lavoratori e persone anziane con fragilità che ne usufruiscono.
È tempo non più prorogabile che un’attenzione concreta a queste persone trovi nel Comune di Lecco soluzione definitiva.
Per giunta economica, ecologica e indipendente.
Ossia la previsione e la programmazione nel Piano Triennale delle Opere pubbliche di un proprio Centro Cottura cittadino.
Ecologico, pubblico e in cogestione con il privato sociale per esempio, riduttore di spese e soldi, promotore di prodotti locali e di qualità e per contenere il più possibile sprechi e cibo buttato, oggi intorno al 30% (anche senza Covid), e agevolante nelle tariffe per le famiglie.

Peraltro diversi consiglieri quando solo cittadini erano solidali con i genitori e consapevoli delle croniche problematiche.

È tempo che si facciano azione, Atti.

GIOCHI TEMPI E SPAZI RESTITUITI

GIOCHI DI STRADA FUOCO(Più che) sottrarre spazi alla strada, riprenderseli e inventarli, reinventarli. Restituirli alle persone.
Creare pretesti e proposte di socialità.

I ragazzi sono chiusi in casa da un tempo ormai caduto dal calendario.  E in ogni dove chiusi si sta male.

Perché non essere pronti in questa primavera, che prima o poi deve arrivare, e creare altri spazi per stare insieme, per il gioco, per la musica, per il tempo che torna tempo e per tutto quello che si saprà inventare e condividere?

Perché dentro parchi, in parcheggi non solo più tali, sopra a un muro e in una piazza, in mezzo a un rione e lungo una passeggiata, in un non-luogo e in luogo-nuovo, con poco ma non per poco, non mettere a disposizione, condividere, moltiplicare il Bene Comune e spazio condiviso e libero?
Mettendo un canestro e due righe dove ora non c’è, una pedana per giochi, esercizi, yoga, una porta disegnata su un muro, due prese in un quadro, un bersaglio sulla parete, una campana con i gessetti, due assi ricurve per salti con le rotelle, caselle alternate per le pedine, uno schermo smart e un solco a biscia di biglia come una pista, un tavolo con una rete di legno….
E chi ne ha più ne metta.

Riprendere fiato perdendolo in giochi, in suoni e in tutto quello che ognuno e insieme saprà inventare. Moltiplicando BeneComune e spazio liberato, restituito, alle persone.

LA CONSULTA GIOVANILE CHE NON C’E’ E L’AUTONOMIA

FB_IMG_16125186376546724Gennaio. Un paio di settimane fa. Però del 2011.

“Chiude il CAG Il Parchetto, lo riapriremo a breve dichiara il Sindaco”. Giusto 10 anni fa.

L’aggregazione non è più una virtù. Altro che Covid.
Oltre agli spazi iniziò a mancare anche il rispetto degli impegni.
Ora, dopo un percorso di potenziamento degli ultimi anni del Servizio Informagiovani, soprattutto nell’aspetto di un approccio riparativo dentro i bisogni dei giovani, una settimana fa la Giunta ha deliberato di partecipare a un Bando del Governo per un surrogato di riapertura del Cag il Parchetto di Maggianico.
Però al Centro sociale di Germanedo.
Progetto da 155.000 euro.
Metà per rimettere in sesto sale, palestra e spazi.
Quattro associazioni, scelte dal Comune,  invece si divideranno quasi tutto il resto.
Una decina di ragazzi gestirà attività e incontri e, in futuro, la co-gestione.
Un buon inizio.
Restano evidenti però, ancora una volta, alcune lacune.
– Il Cag Parchetto con la sua progettualità autonoma probabilmente non riaprirà mai più.
– I Progetti di riconoscimento dei giovani, di valore e investimento economico il Comune li fa solo se altri mettono i soldi. Altrimenti lui ci mette poco o pure nulla.
– E’ molto importante, l’abbiam visto negli anni, che l’Informagiovani ci sia. Ma non tutto può e deve passar da lì e non è nemmeno giusto, passi di lì.
– Ci sono spazi immateriali che vanno lasciati liberi ma attrezzati. A partire da quelli dentro una socialità fuori dal mercato e dalla speculazione. Il Comune questo deve tenerne conto.
Un aspetto lacunoso che fa da cornice a tutto questo – e ne segna anche la precarietà – è la mancanza, grave e cronica, di una Consulta Giovanile Comunale, già votata a grande maggioranza nel marzo 2015, su odg di Zamperini, e promessa di lì a poco.
Ma si sa, per il consenso bastan le proposte e mai la cura degli impegni presi e della reale concretizzazione, infatti se ne son disinteressati, e son passati già 5 anni.
Non sarebbe male iniziare in un luogo tra pari, autonomo e riconosciuto l’elaborazione istituzionale delle proposte.
E non calarle.
Così per rispondere anche alla domanda che sono i giovani a scegliere che cosa è utile per loro e a assumersi la responsabilità e l’impegno di costruirlo, nel confronto.

ABITARE LA SCUOLA FIN DA FUORI

165144361-9e841d93-cf35-4cf9-9f6a-813b9cc4eb45La questione prioritaria in tema di scuola, oggi, a poco più di due settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico è certamente capire e far sapere agli studenti e alle famiglie come e con che regole riaprirà ogni singolo Istituto.

E questo è compito dello Stato, della singola scuola e, per la sua parte, del Comune.

Dalla questione del trasporto pubblico; dalle modalità di entrata/uscita (sia come orari che come luogo fisico); se e chi farà, inizialmente, didattica a distanza; come sarà regolamentato tempo e attività all’interno dell’istituto; la fruizione della mensa; mascherine si/no, come/quando ect

Credo che oltre a questo sia prioritario e indispensabile, soprattutto se son previsti più punti di ingresso/uscita che il Comune, quest’anno – a differenza dello scorso – provveda per tempo, ex novo, anche a pitturare e predisporre tutta la segnaletica stradale orizzontale e verticale in prossimità delle scuole e, ove necessario, facilitare il rallentamento preventivo delle auto o percorsi protetti nei pressi degli stessi Istituti.images (4)

Anche come gesto educativo di cura e attenzione verso gli studenti a partire dai più piccoli

Sono fiducioso e (quasi) certo che questo sia un altro dei punti che, autonomamente, e con responsabilità collegiale si stia già valutando e predisponendo.
Non avendo però ancora letto nessuna comunicazione al riguardo, e nemmeno visto ancora la riqualificazione della segnaletica mi permetto evidenziarlo.

VALORIZZARE PRODOTTI E TERRITORIO

FB_IMG_15977466211249030Bisogna tutelare e valorizzare i prodotti di qualità e tipici del nostro territorio. E se sostenuto dai Comuni diviene difesa e promozione anche delle culture territoriali

Questo diverrebbe rilancio e sostegno all’economia artigiana, contadina, produttiva lecchese. Serve un Regolamento dove Comune e territorio possano con chiarezza e trasparenza tutelare e valorizzare questi prodotti.

La DE.CO., la Denominazione Comunale, per es. certifica la provenienza di un determinato prodotto (del comparto enogastronomico o artigianale) da un determinato territorio

La De. Co. E’ un marchio di qualità; E’ un ottimo strumento per valorizzare il territorio:

si presta a opportunità di marketing territoriale, è un serio lavoro di analisi e censimento per individuare quali sono i prodotti che rappresentano il territorio stesso;

È dimostrato poi che il turista enogastronomico desidera ripetere gli acquisti fatti in vacanza nella propria sede abitativa.

Il Comune svolge un doppio ruolo di tutela e di promozione: verso le aziende che autocertificano i propri prodotti, e verso il proprio territorio

Un aspetto importante è il basso investimento necessario per la realizzazione dell’iniziativa a supporto della promozione culturale ed economica di produttori e prodotti.

Un’Amministrazione può mettere a disposizione la creazione di un portale web con tutti i prodotti DE.CO. perché garantirebbe a qualsiasi consumatore la possibilità di acquisto diretto indipendentemente dallo spazio geografico in cui risiede e sarebbe un fattore di promozione e di conoscenza delle DE.CO. anche a livello extraterritoriale.

Facilitare l’introduzione dei prodotti DE.CO. nel mercato della piccola distribuzione e organizzare una Fiera di tutti questi prodotti con altri comuni
FACCIAMO UN ELENCO?