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PIZZE SOSPESE X IL PS: COME IL BACIO DELLA MAMMA SULLA BUA DEL BIMBO

PIZZADa settimane è attiva la campagna “Pizze sospese per il Pronto Soccorso”.  Sta funzionando.
Tantissimi cittadini, ben oltre 100, stanno donando. Oltre 250 sono le pizze consegnate. Ci si sta interponendo tra il forno e la cassa per tanti operatori sanitari che stanno dedicando anima, corpo, tempo e fatica alla cura dei pazienti.

Funziona. Tanto che diverse iniziative e gesti autonomi si stanno moltiplicando.

Per questo la portiamo ancora all’attenzione.

Quello delle “Pizze sospese al PS” che oggi è diventata anche colazioni e sushi é solo un piccolo gesto di minima restituzione di gratitudine al personale sanitario che ancora più di prima, in situazioni di difficoltà, rischio, fatica, sta lavorando per tutti noi.

La prima volta, quando una signora ha pagato le loro pizze ordinate, hanno detto che si erano commossi dal gesto. Per questo si era deciso di proseguire, di prolungare un gesto di un giorno in ogni giorno. E la campagna pizze, colazioni, sushi sospese è solo e nient’altro che questo.
È il bacio della mamma sulla bua del bimbo. Non serve a nulla ma serve a tutto.

E grazie al Ristorante SHABU, la Pizzeria RIDA, il Bar SIRIO dell’ospedale, a 1.2.3 Pronto, e agli altri che vorranno aderire possiamo continuare e ampliare l’iniziativa. Ora oltre al Personale del Pronto soccorso, raggiungiamo gli altri reparti e gli operatori della CRI San Nicolò.

Serve l’aiuto di tutto e di ognuno. Qui il link per poter donare o anche “solo” far girare e conoscere.

QUANDO REGALARE SOLDI PUBBLICI NON È ECOLOGICO

LINEE-LECCOSiam davvero convinti che è un beneficio collettivo, usare (tanti) soldi pubblici a fondo perduto, per far comprare la bici elettrica a un cittadino?
È quello che dobbiam chiederci, innanzitutto evitando di illudere e illudersi che il “Bando Puzzle Green”, come fa invece l’assessore Dossi che lo stravende come epocale, abbia generato davvero 1.700.000euro di economia verde altrimenti non prodotta. Un distraente entusiasmo.
Dalle sole 2 wallbox finanziate per ricaricarsi a casa l’auto, ai 14 interventi per la coibentazione che, oltre ad essere un contributo già riconosciuto dallo Stato, sono un altro palese regalo, con i soldi di tutti, ai cittadini ricchi, basta vedere gli importi delle fatture di spesa.
Idem per pompe e caldaie, settore già sostenuto dai benefici anche di Regione.
Le 140 domande di contributo per le biciclette poi, son lì da vedere le fatture, tranne un paio sotto i 500 euro, sono tutte di 2000, 3000 e addirittura 5000 euro.
Per una bici.!!!
Ad ognuno di questi cittadini che possono spendere questi soldi, il Comune si vanta di aver regalato ben 400 euro.
E abbiam pure un fallimentare servizio di bike sharing che costa e non usa quasi nessuno.
Resto dell’idea che 250.000 euro di denaro pubblico potesse e dovesse essere impiegato in vere politiche ecologiche con benefici per la collettività e non solo di qualche ricco singolo o per immagine personale.
Dal trasporto pubblico con più corse, dai bus navetta da/verso centro e parcheggi periferici, allo sconto sugli abbonamenti, l’estensione per quelli di studenti da 9 a 12 mesi, l’estensione delle gratuità, zone pedonali, riduzione di auto…
Non basta fare.
Anche lo spreco di soldi in fondo inquina il futuro.

IL MARE DELLE SARDINE (di Lecco) E’ PIU GRANDE DEI PARTITI

alborelleAnche a Lecco è nato, per il momento su Facebook con l’idea di concretizzarsi nelle piazze, il “coordinamento” delle Sardine.
L’oceanico movimento popolare nato a Bologna che si sta moltiplicando in molte città.
Qui con il bel nome di “alborelle”
È una bella notizia.
Il manifestarsi di anticorpi della società verso una politica urlata, di odio, sintonizzata solo sull’interesse personale e di partito, disinteressata al Bene Comune anche con la manipolazione di notizie e istanze popolari, è un fatto positivo da osservare con benevolenza.
Soprattutto per la positività nel vedere affiorare questi anticorpi sulla spinta di promotori giovani che aggregano partendo anche da chiare modalità di partecipazione: “nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto”.
Che non vuol dire che i partiti politici sono avversari ma che sono altro: interlocutori.
È anche questo che desta simpatia, condivisione da chi, in questi anni, si è disaffezionato al voto perché non si riconosceva e non riusciva a incidere in quella classe politica che ha trasformato la vita sociale in una politica urlata, di odio, sintonizzata solo sull’interesse personale.
Leggendo che qui a Lecco i promotori sono dei giovani addirittura componenti l’organizzazione di PD e Sinistra Italiana (che dicono in più di voler rimanere anonimi, anche se è un segreto di pulcinella) trovo tutto ciò un grave errore strategico e tattico ma soprattutto di onestà.
Per più motivi.
Il primo è che sembra davvero evidente che si voglia mettere il cappello e sfruttare la visibilità di un movimento altro.
Il secondo è che dimostra indirettamente che i loro partiti non sono in grado di aggregare sotto il proprio nome.
Non si può depotenziare o ingabbiare un movimento che cresce dal basso, che riavvicina le persone alla politica su binari di bene comune, solidarietà ed educazione, un bellissimo e utile movimento che mostra il “re nudo”.
Non si può e soprattutto non si deve
Il mare delle Sardine è più grande dei partiti

LA STRABICA PROMOZIONE TURISTICA tra privati di serie A e altri di nessuna serie

eatlakeloveLa promozione del Turismo sul nostro territorio, per le Istituzioni,non vede solo, giustamente, località di serie A e di serie B (Varenna non è Pasturo) ma vede anche attività commerciali di serie A e tutte le altre di nessuna serie.

La prova provata è, ancor una volta, l’uso disinvolto di denaro pubblico per sostenere operatori privati. Alcuni operatori privati. Più che il territorio. A discapito di altri. Privati, non territori.

Lo scorso anno, con soldi pubblici, sono stati creati 4 pacchetti turistici per la Città fatti da un operatore privato, iniziativa che ha trovato pure una copertura mediatica che nemmeno altre, pubbliche e ben più qualificanti e caratterizzanti, solitamente trovano.

Allora Comune e Regione avevano pagato ben 12.000 per far fare una cosa che l’Agenzia privata, chiunque essa fosse, già faceva e comunque aveva totale interesse a fare. Ossia fare accordi con strutture ricettive, alberghiere e commerciali private per indirizzare lì – e non altrove – il turista.

Oggi, per altro la stessa Agenzia privata, riceve oltre 60.000 euro pubblici per promuovere il Progetto i “Sapori” del lago #eatlakelove. Tale Progetto è stato presentato lunedì a Palazzo Falck con istituzioni e operatori con queste parole: “un modello di turismo esperienziale che unisce paesaggio, cultura ed enogastronomia… l’iniziativa raccoglie imprenditori legati al settore food e turismo che si sono alleati per realizzare un piano che dia impulso e luce alle iniziative gastronomiche che interessano un’ampia area geografica che abbraccia il Lago di Como, la Valsassina e la Brianza”.

E’ chiaro come continuiamo a spendere i soldi pubblici per il Turismo?

C’è un operatore turistico privato che ha interessi economici, di sinergia e, legittimamente, immagino anche di ristorni economici con i propri partner con cui ha costruito il Progetto che fa affari privati, ma è il pubblico – tutti noi – che paga per promuoverli.

La Pubblica Amministrazione – Regione e altri – non è che deve dare servizi efficienti che valgono in termini generali, informazioni turistiche di promozione territoriale per tutti e non solo per alcuni?

Lo dico senza scopo polemico ma 60.000 euro sono un botto. Che senso ha finanziare un’impresa privata per attività con così ampia e quasi unilaterale valenza economica per il soggetto privato? Se io fossi (non lo sono) un operatore turistico commerciale, un albergo, un altro servizio che non è inserito nel pacchetto turistico ect. mi sentirei beffato.

A questo punto perché non chiedere a tutte le aziende della Città e della Provincia che vendono in Italia e anche all’estero di mettere sui loro imballaggi e documenti comunicativi (lettere, fatture, sito web) il logo di Lecco o del Lago di Como e un indirizzo web istituzionale il quale rimanda alla promozione turistica (culturale, sportiva, paesaggistica) di Lecco e del Lago?

Secondo me lo fanno a gratis. Altro che 60.000 euro.

LA POLITICA E’ MEDIAZIONE NON CONCERTAZIONE. Tantomeno abdicazione

tore_rossiTore Rossi, la sua famiglia acquisita e d’origine, sono prezioso valore aggiunto e caratterizzante della Comunità lecchese.

La sua concretezza del “farsi prossimo” è esempio e, allo stesso tempo, imbarazzo di inadeguatezza per quelli come me. Pieni, ma manco bravi, soprattutto di parole.

Eppure non posso non esprimere la mia quasi totale contrarietà alla sua lunga Lettera/Appello. Pronti, inconsistenza, via.

Non ho intenzione di sminuire i suo impegno di ampliare il Bene Comune. Non ho ne autorevolezza ne ragioni. La lettera l’ho però letta, mi sono soffermato su più passaggi, ho provato a darle la forma e la forza di un invito, di vederla come un canovaccio in divenire per una costruzione comune più concreta, ma non ce l’ho fatta. Secondo me resta una lettera inconsistente, un’omelia, che lascia quella sensazione marziana di essere fuori dal mondo e dal tempo. E ingenerosa. Non solo i punti che tocca sono tra il libro dei sogni e responsabilità di decisioni più che altro sovracomunali. (terza corsia della 36, potenziamento treni e raddoppio binari, trasporto pubblico, ect)

Sono marziane perché Tore sembra non accorgersi che già diverse sono in costruzione o presenti, parlo del turismo, della Cultura, di sentieri e montagna, di sport, di Festival (più d’uno) altre perché non sembrano proprio priorità e non perché lo dico io, ma perché non ne ha mai parlato nessuno in questi anni. Per non dire, ma è giusto dirlo, dei soldi che servono a fare.
I libri dei sogni, le promesse che non diventano mai impegni, le stiamo già vedendo con il Governo centrale e oltre ai soldi, bisogna fare i conti coi vincoli a spenderli.

Ma quello che mi lascia ancora più perplesso è questo “svuotamento” della politica che propone Tore. Il modello di Città, le politiche per farla, le priorità, la visione, i bisogni, il metodo, non sono uguali se a governare c’è uno schieramento piuttosto che un altro. Questa idea che tutti sono uguali, che tanto non c’è differenza, che non bisogna essere né di sinistra né di destra, è una cosa che fa più danni degli errori materiali. Come diceva anche don Milani. La politica è mediazione non concertazione. E tantomeno abdicazione. Lo stesso Tore, a suo tempo era candidato per una parte politica, non per entrambe. Pur essendo poi stato,nel caso, Sindaco di tutti.
Non facciamo finta, non per difendere il nostro orticello ma per un modello di Città, relazioni, cultura, che non possono essere neutri, che una Comunità non si misura solo e spero soprattutto dai chilometri d’asfalto.

Almeno la giunta Bivio – o meglio alcuni e alcune ben più di alcune e alcuni altri – ha messo mano, si è sporcata le mani si è scontrata con la realtà e le possibilità, negli errori, ovviamente. La destra – con modelli tra Formigoni e Berlusconi – si è limitata a fare le barricate per le strisce in centro. Dopo aver soffocato Lecco e l’Italia.
Io credo che sarebbe un buon passo avanti se militanti, simpatizzanti, del proprio schieramento possano partecipare, con pari dignità, alla costruzione del programma amministrativo. Che il promettere abbia le fondamenta dell’impegno e che sia chiaro non solo cosa si vuole fare ma soprattutto come e perché si vuole farlo.
Quindi oltre il pronti, inconsistenza, via, Tore cerchi, lui autorevole e prestigioso, di essere semina, sole e acqua per chi questa città la vuole bella, seria, aperta e solidale. Migliore. Per chi già c’è e per chi vorrà arrivare

NEL CARCERE DI PESCARENICO C’E’ UN SUPPLEMENTO DI PENA. SERVE AIUTO?

 

detenuti-carcere-lecco--510x543E’ notizia delle scorse settimane, dopo la pubblicazione dello studio del partito radicale sulle carceri lombarde, che il nostro di Pescarenico è, dopo Vigevano e Opera, il terzo per sovraffollamento.

A fronte di una capienza regolare di 53 posti vede presenti 76 persone detenute, con un’ulteriore aggravante, quella che la struttura dispone di 29 agenti penitenziari contro i 34 previsti, non bastasse, le patologie di tossicodipendenza interessano il 62% delle persone detenute.

Tutte queste gravità evidenziate mi pare non abbiano provocato  un dibattito che meriterebbero. Se in ogni dove chiusi si sta male, questi dati certificano una mancata dignità nei confronti delle persone detenute, in un ambiente carcerario, con evidenza, i soggetti più deboli.

Un sovraffollamento è mancanza di dignità perché ne riduce la disponibilità di spazi e vita, una carenza di guardie penitenziarie è mancanza di dignità perché ne riduce i diritti.

Un numero così elevato di tossicodipendenti, a fronte di un’assenza di adeguata supporto sanitario e assistenziale è mancanza di dignità perché il carcere non è una Comunità di recupero.

Tutto questo evidenzia implicitamente che le persone detenute non possono essere al centro di un percorso di attenzione e reinserimento nella società in maniera continuativa ed efficace.

Tradotto: è un supplemento di pena. E non è ne giusto, ne etico, ne umano.

Se non si ha personale, il grave non è prioritariamente che non si fanno delle cose. Il grave primo è che si riducano i diritti della persona detenuta.

Il rapporto di potere che vede il detenuto in una posizione già subalterna si acuisce in queste situazioni così estreme.

E’ necessario e urgente che in primis le Istituzioni, penitenziarie e civiche locali, diano risposte su come pensano, in tempi misurabili e verificabili, risolverle o, inizialmente, alleviarle.

Un continuativo sportello giuridico gratuito all’interno del Carcere, gestito da avvocati del territorio, in forma gratuita, è un modo molto concreto di provare a ampliare i diritti, e supportare il Difensore Civico.

Uno sportello infermieristico e medico, gestito da personale sanitario del territorio, in forma gratuita, è un ampliamento dei diritti.

Pensare e realizzare percorsi che portano all’esterno, dentro la città e fuori le mura, credo sia auspicabile, fondamentale e prioritario, anche a beneficio dei cittadini.

La certezza della pena non del carcere è un tema che deve essere affrontato, anche per queste lacune. Siccome in ogni dove chiusi si sta male l’obiettivo civile, prioritario, culturale e di dignità è quello di togliere i detenuti dal carcere non di fargli fare qualche lavoretto gratuito dentro.

Non è una questione di buoni sentimenti, utile a rafforzare il comun sentire della pietas ma quello della Giustizia.

Sono richieste che come cittadini e società civile dobbiamo fare e dire forte. Da subito. E, ove necessario, in base alle competenze, mettersi a disposizione.

Io ci sono.