chiacchiere ILLUMINATE O ILLUMINANTI del pifferaio magico Tremonti?

Il Ministro Tremonti sembra che faccia discorsi illuminati in merito a questa crisi finanziaria che sta spaventando, giustamente, investitori e cittadini: Il fallimento di Lehman Brothers rappresenta un mondo che è finito con la globalizzazione finanziata dal debito. Occorre fare nuove regole, vietando paradisi fiscali e bilanci falsi delle aziende” ha detto anche, infatti, l’altra sera in Tv. Sembrano e sono anche parole illuminate ma, se ci fosse stato un giornalista con “la schiena diritta” ad intervistarlo, avrebbe dovuto quantomeno domandare prima che il pubblico da casa annuisse con la testa e facesse scattare l’applauso – cosa era cambiato dal precedente Tremonti che sui paradisi fiscali e sul falso in bilancio ha costruito onori e fortune politiche di subalternità al Premier.

Sarebbero state parole illuminanti per far comprendere – ci si augura – ancor di più l’incoerenza e il reale disprezzo che questi politici, e questo Ministro, dimostrano avere di noi cittadini. Le operazioni tremontiane dello scudo fiscale, che legittimavano, nei fatti, l’elusione e l’evasione fiscale nei paradisi fiscali, mantenendo anche l’anonimato per coloro che ne beneficiavano nonché le stesse cartolarizzazioni da “finanza creativa” (Scip1 e 2, Infrastrutture e Patrimonio spa) promosse, a man bassa, dal Ministero del Tesoro a guida Tremonti, dovrebbero gridare vendetta. Se il Ministro, che ne ha gli strumenti, ritenesse veramente deplorevole e dannosa la speculazione finanziaria, dovrebbe usare la stessa saggezza che vuol far credere di avere a favore dei cittadini, favorendo, in termini di tassazione, i redditi da lavoro dipendente e penalizzando invece quelli da rendita e profitti. Negli ultimi 20 anni tali profitti e rendite hanno eroso, e continuano a farlo, circa 5000 euri, ogni anno, tutti gli anni, dalle buste paghe dei lavoratori e delle loro famiglie. (Fonte Banca Mondiale).  Quindi un consiglio, vada meno in televisione e stia più negli uffici con i propri tecnici e riduca, seriamente però, le aliquote sui redditi da lavoro (oggi in media del 35%) ed alzi, quella ridicola da redditi da capitale (oggi solo del 12,5%) almeno al 20%. Ce ne guadagnerebbero, da subito, cittadini e consumatori. Se poi vuole passare alla storia introduca qui da noi, e si faccia promotore tra i leader europei e del G8 (saremo presidente di turno nel 2009) per introdurre una tassazione minuscola ma efficacissima modello “Tobin Tax”, dello 0,02% sulle transazioni e cambi finanziari. Per chi opera con questi strumenti per l’attività dell’economica reale non sarà penalizzante per chi specula quotidianamente – provocando anche l’aumento della spesa e dei mutui– invece sarà un colpo quasi fatale. (la proposta di legge popolare giace inascoltata, anche dal precedente Governo, in Parlamento) Infine non riconosca legittimo, per la nostra giurisdizione, le società schermo costituite anche da società italiane e da “capitani coraggiosi” oggi in auge, nei paradisi fiscali. Questo farebbe la differenza, concreta, per le famiglie italiane, perché oggi le parole “illuminate” del ministro Tremonti sono solo chiacchiere ed applaudendo non ci si accorge che invece è passato il pifferaio magico.

Ed intanto insieme al tempo continua a passare anche il denaro (dall’impoverito al ricco)

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