Finalmente una buona notizia. Che aspettavamo da tempo.
Il Comune di Lecco con il suo Assessore all’esaltazione dell’ovvio ceduto con un lascito gratuito alla Cultura del: “E’ eccezionale, è arte, è pop, non lo capite? Ve lo dico io, capre”, tal Michele Tavola da Olginate, comunica, tramite stampa, evidentemente afona, che son stati trovati 50.000 euro per comprare nuovi libri alla Biblioteca di Lecco.
Dopo che per tutto l’anno, piangendo e spergiurando nemmeno un soldo il Comune aveva ritenuto doveroso e utile metterci ora eccoli qui. Tutti belli impilati..
Si era infatti limitato, questa estate, ad affiancare una marchetta di uomini bancomat per dare 100 euro per la Cultura. Obiettivo dichiarato: 500 lecchesi per 50.000 euro. In libri per la Biblio.
Fu un flop clamoroso sebbene tenuto a tutt’oggi nascosto. 10.000 euro raccolti, i più tra gli amici.
L’Assessore Tavola oggi è invece pronto per suonare la fanfara.
Una fanfara che però è una fanfaronata, nello stile degli applausi del pubblico della Donna Cannone degregoriana, del suo modo di far arte, cultura dove non c’è contenuto, solo forma.
Dove si mostra ma non si vede nulla.
Si muove la bocca, ma quel che ne esce è solo suono.
Per Tavola la cultura che si meritano i lecchesi è solo quella che dice lui.
E’ quella di pesci con l’audio.
E quindi via, un’intervista per questi 50.000 euro. Doverosi.
Tutti in fila a baciargli le mani.
Lui se l’aspetta.
E intanto che ci si mette il cappotto per la fila e la riverenza, si svuota l’urinatorio sotto il letto e si taglia in due la mela per lasciarne un poco per la cena, l’ufficio accanto a quello dell’Assessore alla Cultura, comunica, alla stessa stampa, che è ancora afona, che il Comune entro la fine dell’anno taglierà dal proprio Bilancio, tra le altre cose: “50 mila euro sui canoni di locazione, 100 mila euro su spese di riscaldamento, 30 mila euro sull’assistenza ai minori, 15 mila euro destinati al centro d’aggregazione di Villa Gomez”.
E tu resti lì con il tuo cappotto sul braccio, il pappagallo in mano da svuotare e la mela stretta tra i denti, a domandarti se è il filosofo Tavola che è avanti o noi casalinghe troppo indietro.
E se, come l’Assessore ripete ad ogni incontro a cui presiede, “di Cultura ci si nutre”, vista la crisi e i tagli per l’assistenza ai minori, che fa, viene lui a leggergli i libri che ora ha deciso di comprare visto che han tagliato l’assistenza?
E nell’attesa di ritrovare soldi per i canoni d’affitto, ben 50.000 euro, che consiglia? Un libro d’evasione, di viaggi?
Immagino che per i 100.000 euro di tagli sulle spese di riscaldamento arriverà a proporre un rogo dei libri della biblioteca, in fondo, l’anno prossimo, si possono sempre ricomprare e far èasserella.
Vero?
A questa Amministrazione di intellettuali e cineasti quello che li frega è il tempismo.