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una proposta: DIFFERENZA TRA REGALO E DONO

Il prezzo in etichetta, particolarmente per i prodotti di qualità, inibisce i regali.

Una bottiglia di vino, per esempio, farebbe fatica a essere presentata all’amico al quale si regala con il prezzo chiaramente visibile.

Posto che nulla impedisce, come si fa con i libri, di coprire o di cancellare i prezzi, questa argomentazione contro il prezzo sorgente ci permette d’iniziare a parlare di modalità diverse di consumo.

E della differenza fondamentale tra regalo e dono. Chi al momento di regalare un libro ne cancella il prezzo compie, magari inconsapevolmente, una scelta che pone al centro del suo regalo non l’oggetto ma il suo prezzo. Se invece desse priorità all’oggetto del regalo, non avrebbe interesse a cancellarne il prezzo. Continua la lettura di una proposta: DIFFERENZA TRA REGALO E DONO

LA ZAPPA NEL nostro FUTURO parliamone

 

Quella che ci avviamo a vivere é la più grande ristrutturazione economica della storia. Sebbene io pensi che il risultato finale sarà positivo, é inutile farsi delle illusioni: sarà dolorosa. Moltissimo. Vediamola in fasi.

É necessaria, prima, una premessa. L’economia industriale dell’occidente si é basata su un fenomeno mai visto prima: il gigantesco disavanzo commerciale americano.

Di fatto, l’intero occidente ha lavorato per sostenere il ritmo assurdo dei consumi americani. Gli americani hanno prodotto sempre di meno, e comprato sempre di più. Poiché producevano di meno si sono strutturati per abbandonare i vecchi lavori (o farli fare ad altri) e si sono inventati nuovi lavori, il cosiddetto “nuovo terziario”. 

L’industria militare é stata l’unica industria ancora totalmente americana, ed é stata l’unica a produrre vere innovazioni, che si sono poi riflettute sul resto dell’industria. Continua la lettura di LA ZAPPA NEL nostro FUTURO parliamone

RAGIONIAMO DI RICERCA -RACCOLTA FONDI e di cassetti

 Questo post vuole essere un tentativo di ragionamento e non primariamente di freno alla raccolta di fondi. Riteniamo, infatti, lodevole l’impegno che molte persone dedicheranno anche in queste settimane alla raccolta fondi per Telethon, come per le altre iniziative benefiche per vincere mali che si ritengono inguaribili o che necessitano di ingenti capitali per la ricerca.
Un Paese civile dovrebbe vedere lo Stato che sovvenziona la ricerca e ne cura anche la sua trasparenza, diffusione e condivisione e lasci ai privati – che lo vogliono – sostenere le missioni militari di Pace o guerra, a seconda della convenienza, invece in Italia succede all’incontrario.
L’aspetto della ricerca andrebbe guardato usando innanzitutto le parole del Prof McMillan, lo scopritore della vitamina B e Nobel per la chimica, che un giorno si è alzato e ha detto Mi vergogno! La ricerca pura non esiste più. Esiste la ricerca finanziata dalle case farmaceutiche”.
Lo sappiamo che si può passare per quelli che critica le cose degli altri e non fanno niente. Lo comprendiamo.

Siamo altresì sempre più convinti però che la ricerca sul cancro, per esempio, si fa cercando di convincere Susanna Agnelli (Presidente di Telethon) ad andare dai suoi importanti nipoti e dirgli: “cosa volete passare alla storia come vostro nonno per essere Presidenti di calcio, famosi playboy, o uomini che hanno rovinato l’aria a milioni di persone? O volete passare alla storia come chi ha cambiato in meglio i destini di milioni di persone?”.

La ricerca sul cancro è questa. Continua la lettura di RAGIONIAMO DI RICERCA -RACCOLTA FONDI e di cassetti

CREDO CHE SIA ORA CHE TU ESCA DA QUELLA TELEVISIONE

Giusto oggi si è presentato da me un ragazzo per chiedere di consegnare il suo curriculum con la speranza di trovare il lavoro necessario per impostare adeguatamente la sua vita. Chi giovane oggi ha un lavoro è fortunato.

Io invece sono avvilito e depresso se penso a come i nostri politici, tutti, se ne stiano fregando di dare opportunità di lavoro ai giovani invece di perdersi in inutili guerre per definire chi deve presiedere la commissione per la vigilanza della RAI invece di spegnerla e punto.

La crisi che stiamo attraversando potrebbe avere soluzione coinvolgendoli, i giovani, nella vita attiva del paese invece che lasciarli solo a fare il carburante per le discoteche o consumatori di boiate che danno ricchezza solo a chi le produce e miseria culturale a tutti. Continua la lettura di CREDO CHE SIA ORA CHE TU ESCA DA QUELLA TELEVISIONE

TOXIC ASSET – TOXIC LEARNING (di Sergio Bologna) Da leggere soprattutto per gli studenti

 

UNO SPLENDIDO, LUCIDO, IMPERDIBILE, INTERVENTO DEL PROF SERGIO BOLOGNA

Nello spirito del ’68 – senza nostalgie nè tormentoni

(dopo un incontro all’Università di Siena, organizzato dal Centro ‘Franco Fortini’ nella Facoltà di Lettere occupata, il 6 novembre 2008)

State vivendo un’esperienza eccezionale, l’esperienza di una crisi economica che nemmeno i vostri genitori e forse nemmeno i vostri nonni hanno mai conosciuto. Un’esperienza dura, drammatica, dovete cercare di approfittarne, di cavarne insegnamenti che vi consentano di non restarvi schiacciati, travolti. Non avete chi ve ne può parlare con cognizione diretta, i vostri docenti stessi la crisi precedente, quella del 1929, l’hanno studiata sui libri, come si studia la storia della Rivoluzione Francese o della Prima Guerra Mondiale. Ho letto che l’Ufficio di statistica del lavoro degli Stati Uniti prevede che nel 2009 un quarto dei lavoratori americani perderà il posto. Qui da noi tira ancora un’aria da “tutto va ben, madama la marchesa”, si parla di recessione, sì, ma con un orizzonte temporale limitato, nel 2010 dovrebbe già andar meglio e la ripresa del prossimo ciclo iniziare. Spero che sia così, ma mi fido poco delle loro prognosi.

Torno da un congresso che si è svolto a Berlino dove c’erano i manager di punta di alcune delle maggior imprese multinazionali, con sedi in tutto il pianeta, gente che vive dentro la globalizzazione, che dovrebbe avere il polso dei mercati, gente che tratta con le grandi banche d’affari e con i governi. Mi aspettavo un po’ di chiarezza, qualche prognosi meditata. Balbettii, reticenze, sforzi per minimizzare, qualcuno che fa saltare la conferenza all’ultimo minuto perché richiamato d’urgenza. Pochissimi quelli che hanno parlato chiaro dicendo che la cosa è molto seria, che nessuno sa come andrà a finire e che le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Continua la lettura di TOXIC ASSET – TOXIC LEARNING (di Sergio Bologna) Da leggere soprattutto per gli studenti

a forza di essere vento