Archivi categoria: Finanza & Etica

O SI RESPIRA TUTTI I GIORNI…

blocco-trafficoIeri si è festeggiato la chiusura al traffico per manifesto inquinamento. Uno spot che può aiutare a riflettere più che un’azione per risultati concreti. Il tema della mobilità non sembra al centro si nessun dibattito elettorale. Si forse nessun tema è al centro del dibattito. Superati i cartelloni pubblicitari non viene avanti nessuna proposta concreta. Anche a leggere i programmi elettorali, che, finalmente, incominciano a far capolino in internet. A noi poi paiono in parte generici e con la difficoltà di sembrare credibili.

Una domanda a tutte e 4 le “coalizioni” che avvalora ciò è il perché le proposte, le possibili soluzioni che oggi abbozzano, non sono mai, mai, state discusse, avanzate, suggerite, messe in pratica, in tutti questi anni?. Il problema della mobilità non è, infatti, un problema di oggi. Da scoprire oggi.

Allora, ci sia permesso di tornare, noi dell’AltraVia, ad avanzare percorsi concreti, possibili soluzioni, chiedendo ai candidati che i loro programmi siano, da qui al voto, maggiormente declinati ed esplicitati. Anche nei tempi di esecuzione e nel vincolo delle promesse. Altrimenti è tutto fumo e si sa che i fumi, appunto, inquinano. Per incentivare una mobilità sostenibile va ovviamente messo il cittadino nelle condizioni di rinunciare all’uso della propria auto. Incentivi e disincentivi. E’ impensabile, infatti, avere servizi pubblici scadenti, zero alternative e vietare l’uso dell’automobile. Pertanto è necessario creare alternative, risposte e servizi quotidiani e concreti.Il primo che proponiamo è il potenziamento delle corse dei bus, una riduzione del biglietto attingendo anche dagli sprechi dei servizi di consulenza; poi, con rapidità estrema, serve l’apertura dei parcheggi frutto di convenzioni ormai decennali e tutt’ora chiusi (Ex Broletto, Ponte Alimasco…) e l’obbligatoria creazione di nuovi fuori dal centro, con strutture metalliche fruibili e non fisse, per esempio in via Valsugana nell’area ex Bregaglio, in zona Bione all’altezza degli svincoli del Ponte Manzoni, nella cava ex Mossini, tutti fattibili in breve tempo, con un ridotto impegno economico, serviti da bus navetta per il centro e i quartieri, nonché serve valutare la trasformazione di quello dell’Isolago in parcheggio residenti. E’ necessario poi prevedere la modulazione degli orari dei servizi pubblici e delle scuole in modo da decongestionare il traffico pendolaristico, l’incentivo economico o normativo per promuovere l’uso dell’autocondivisa (car-pooling) per gli spostamenti casa-lavoro-casa, istituendo la figura del mobility manager, un facilitatore di queste pratiche. E’ un impegno non rimandabile. L’allargamento, serio e studiato, dell’area pedonale con la creazione, anche attraverso il sostegno all’imprenditoria giovanile e/o ai lavoratori in difficoltà, di realtà che organizzino e gestiscano il bike sharing, l’uso a noleggio della bicicletta pubblica per gli spostamenti urbani, e poi il car sharing, l’auto a noleggio, come già presente, da tempo, in moltissime città, senza dimenticare i servizi di spostamento e taxi sociale per anziani per le piccole commissioni; nonché lo studio per l’individuazione di percorsi urbani alla città per piste ciclabili; un investimento per la navigabilità quotidiana del lago; non ultimo il bisogno di un cityporto, cioè l’armonizzazione e coordinamento delle consegne merci con punto di raccolta in periferia in modo da decongestionare il traffico; ma anche il sostegno alla ri-creazione di un trasporto su ferro degno per la città e i comuni limitrofi come la metropolitana leggera– istituendo anche la fermata alla Piccola – è un impegno utile sebbene più costoso. La messa in sicurezza per gli spostamenti pedonali con marciapiedi, passaggi/zebre ben segnalati e l’abbattimento delle barriere architettoniche, sono invece ordinari segni di civiltà di un’amministrazione rispettosa dei cittadini, ove c’è necessità di investimenti culturali più che economici

CRIMINALITA’ SISTEMICA

altan-uomo-del-rubareRiciclaggio, corruzione, malaffare. Tornano a turbinare negli headlines dei mass media questi termini che tanto allarmano la società, almeno quella parte che lavora onestamente e duramente e che crede di vivere in un sistema sostanzialmente sano, pur qualche fisiologica risacca di marciume.  Non si pone mente al fatto che quella montagna di denaro generata dell’alacre attività della criminalità organizzata deve pur finire da qualche parte. Tutti quei soldi non se li spendono i mafiosi per fare la bella vita, riusciranno a spenderne solo una minima parte. Il resto deve necessariamente trovare uno sbocco, essere reinvestito e ripulito. Mi sono sempre chiesto, in via retorica, perché nascessero come funghi, dall’oggi al domani, tanti bar, pub nel centro delle maggiori città del nord. Oppure il perché, l’opportunità economica del tenere aperti quei numerosi negozi d’abbigliamento, anche di grandi firme, quando passando dalla strada, sbirciando dalle vetrine, raramente vi si può scorgere clienti all’interno.  Come si evince dalle cronache giudiziarie di “una delle più colossali frodi poste in essere nella storia nazionale”, un’attività di riciclaggio di tale portata coinvolge necessariamente il cotè politico, quanto economico finanziario, quanto criminale, che, come dicono quelli che insegnano come rilanciare l’azienda Italia, “fanno sistema”. Continua la lettura di CRIMINALITA’ SISTEMICA

I PIGS: (Portogallo Italia Grecia Spagna)

piggybankLa prima fu la Grecia.

Il rapporto debito/Pil 2009 a 103.4%, fonte banca italia, e la truffa sui conti pubblici spinsero il differenziale contro bund 10 anni 2.09 di massimo del 28/1/10, fonte reuters.

La Grecia non dovrebbe rischiare il default ma quasi sicuramente perderà parte della propria sovranità nazionale e dovrà soggiacere a politiche fiscali dettate dalla UEM.

Ciò implicherà riduzioni di salario e drammatici tagli alle spese.

Poi vennero la Spagna e il Portogallo con un rapporto debito/Pil rispettivamente al 50.8 e al 75.4. (banca italia)

Per la Spagna, lo spread su bund 10 anni, che misura il grado di avversità al rischio paese, è ora a 0.929. fonte reuters

Portogallo e Spagna, dopo la Grecia, sono le due nazioni investite dall’attenzione dei mercati per l’elevata probabilità di default associata ai conti pubblici e chi ha osservato i mercati azionari se ne è accorto.

Corrispondentemente, i cds sovereign che prezzano le probabilità di default assegnate dal mercato, si sono impennati bruscamente.

Riassumendo:
debito/pil
spagna 50,8

portogallo 75,4

grecia 103,4…
italia 113

Spread su bund (rischio paese)

portogallo 0,54

spagna 0,909

grecia 1,92…

italia 0,891

Per fortuna in Italia è stata adottata la politica del rigore :-) dei conti pubblici:

debito / pil italia

2009 113

2008 105,8

2007 103,5

Ovviamente il debito in Italia aumenta anche in valore assoluto.

Al momento il debito pubblico italiano è intorno ai 1800 miliardi di euro.

E… Per fortuna i giornali non riportano questi confronti in un momento così drammatico. Così il popolo non “si disagia”

In allegato il grafico dei cds in cui l’Italia figura nel gruppo di riferimento G7 + pacifico E Il grafico di confronto cds PIGS.

Spiace per la freddezza dei numeri ma queste non sono favole alimentate da informazioni inventate a caso.

La razionalità richiede questo glaciale tributo.

Dal nostro super ex Khorakhaneker Federico nella top centrale analisi

IL PREZZO DEL MAIS

maisEro in pausa caffè, e non so perchè mi è venuta voglia di un bel piatto di calda e fumante polenta.

allora ho pensato al prezzo del mais e ho pensato che è un cereale molto conveniente.

E mi sono tranquillizzato. Sono rientrato in ufficio ed ho pensato “e se le stime fossero al rialzo??” Allora mi sono un po’ agitato ed ho preso a fare un conteggio. Insomma, le MIE stime (probabilmente al rialzo, visto che non ho avuto tempo di controllare ed incrociare i dati) dicono che il prezzo del mais raggiungerà presto i 4.200 euro a tonnellata.

Come faccio a dirlo? Il conto è presto fatto: ho contato il numero di persone presenti in ufficio, moltiplicato per il numero dei tasti della tastiera del pc, diviso per il numero di squilli che ha fatto il telefono prima che qualcuno rispondesse e poi ho aggiunto una manciata di zeri, così tanto per dare più sostanza. Bè, è un’ipotesi allarmante, per cui consiglio a tutti di fare scorta di mais.

Su cosa fate ancora lì davanti alla tastiera?

Una conferma? Giusto ieri stavo leggendo un paper dove le maggiori società di rating e analisti di livello globale dicevano che ormai siamo fuori dalla crisi, che le stime Paese sono in salita.

Siccome sono gli stessi soggetti che non avevano previsto, nemmeno di sbieco, la crisi mondiale, ho fatto anch’io da me.

FONDI INGANNEVOLI

fondipensioneUn amico di Giaveno (Torino) mi ha chiesto di partecipare nuovamente ad un incontro pubblico sui Fondi pensione per aggiornarsi sulla tematica che tanti guai ha provocato. Mi ha anche mandato degli articoli che aveva letto sulla stampa e/o su cui ero intervenuto… ve li ripropongo, visto che mi sembrano ancora attuali.

«Tenetevi il Tfr» Intervista a Beppe Scienza il manifesto 15/6/07

«In Fondo vi conviene» Parla Gianni Ferrante, dei fondi Cometa e Fondapi il manifesto 27/6/07

Caro Manifesto Hanno introiettato la sconfitta se sono in buonafede le argomentazioni usate dal sindacalista Ferrante per promuovere i Fondi Pensione a discapito del TFR. Io però non credo, mi sia permesso, che a quei livelli di responsabilità ce ne possa ancora essere per giunta condita da ingenuità. Provo quindi ad argomentare, nel merito, le mie motivazioni a difesa del prof. Beppe Scienza così criticato da Ferrante. L’aspetto meno importante ma che va lo stesso accennato è rispondere alla domanda del perché il Sindacato è così favorevole ai fondi pensione. Lo sono perché indirettamente, in maniera “coatta” raggiungono, mantengono e financo aumentano gli iscritti, a cui dispenseranno “consulenza finanziaria”. Continua la lettura di FONDI INGANNEVOLI

SIETE ANDATI IN BANCA? ci è andata l’Antitrust

tremontiocchiolinoA metà settembre, scrivemmo un post dove ci permettevamo segnalare che il Ministro Tremonti era come Penelope. Alla mattina davanti a plateae plaudenti tirava mazzate (seppur indolori) contro le banche elevandosi a paladino, a Robin Hood ma alla notte – con il buio anche della stampa – davanti ad una platea parlamentare ormai incolore, autorevocava la norma da Lui stesso proposta e presentata di cancellazione delle Commissioni di massimo scoperto (CMS) sui conti correnti che solo qualche settimana prima, a colonne cubitali sui media, aveva varato per Legge dichiarando illegali queste commissioni e promettendo strali se fosse stata re-introdotta sotto altre forme.

A settembre commentammo: “Ebbene, andate dalla vostra banca in questi giorni e domandate se il Ministro Robin Hood è stato di parola o ha cambiato idea. Scoprirete che stanno ancora ridendo. Le banche hanno fatto pressione e oplà tutto come prima, peggio di prima. Dovevano essere nulle, illegittime, illegali. Ora i correntisti rischiano di pagare pure di più.” Già, dicevamo proprio così: “rischiano di pagare di più”. I lettori di questo piccolo sito sono andati in Banca? Ci è andata l’Antitrust per la concorrenza ed il mercato, che oggi scrive in una sua nota: “Le nuove commissioni bancarie che hanno sostituito la “commissione di massimo scoperto” si stanno rivelando più costose per i consumatori. Continua la lettura di SIETE ANDATI IN BANCA? ci è andata l’Antitrust