Il Presidio, la scommessa e la coerenza

Il Gioco d’azzardo è la tassa sugli allocchi. Lo diceva già Quintino Sella.

Un presidio contro il Gioco d’azzardo, come quello di domenica promosso da Appello per Lecco, non ha fatto quindi certamente male. Anzi. Viene però da pensare dov’erano fino a ieri questi paladini della moralità, questi tutori del benessere collettivo, visto che è un problema non di oggi, e nemmeno di pochi mesi fa. Dov’erano (anche a titolo individuale) e come l’hanno affrontato quando hanno avuto l’occasione. Perché, è bene ricordarlo, l’hanno avuta l’occasione.

Apprezzo lo sforzo del Presidio ma mi chiedo come hanno votato in Consiglio a Lecco il 14 marzo 2011 quando lì, concretamente, bisognava scegliere, attraverso un Regolamento Comunale, se aumentare o no il numero delle sale giochi in città?

Se hanno ascoltato i suggerimenti, le proposte, gli allarmi dei cittadini, delle associazioni (Qui Lecco Libera aveva presentato un Odg, ripetute proposte in serate pubbliche) .

Sembra che i politici abbiano vite parallele. Allora non hanno apportato nemmeno mezza miglioria, ed hanno addirittura preferito non opporsi all’aumento delle sale, oggi promuovono presidi.  Con giustificazioni paradossali: “non ritenevamo abbastanza stringenti i vincoli posti nel regolamento approvato, e quindi non abbiamo votato a favore”. Come dire, volevamo zero sale in più ma siccome nel Regolamento ne hanno aumentate solo di 2 e non di 10 non ci siamo opposti. Un ragionamento da masochisti.

Certo poi ci si mette la Questura a peggiorare e di molto le cose. Ad autorizzare anche quello che si poteva fermare. Ma il Regolamento approvato dal Comune le Sale giochi le aumenta. Fanno meno male queste di quelle scommesse autorizzate della Questura? Come scegliere se sia meglio spararsi in testa o al cuore. Quindi ben vengano 1,10,100,1000 presidi ma l’efficacia dei provvedimenti non si fanno fuori dai luoghi amministrativi.

Serve efficacia e coerenza. Altrimenti i presidi sono più strumenti di pubblicità, di autopromozione. Diventano un tentativo, una scommessa, per far dimenticare alle persone i comportamenti incoerenti della politica.

Sarebbe poi utile che a prescindere dalla (in)coerenza dei politici e del Comune ( oggi, dopo quasi due anni di ritardo dalle prosposte di QLL sembra voler votare un odg più stringente) che i partecipanti al Presidio e nello stesso tempo avventori dei bar con le macchinette, almeno fra quelli più sensibili e svegli, lancino una campagna (individuale o collettiva) di sensibilizzazione tipo: Bar X o noi o le macchinette”. Sempre se pensano di contare qualcosa e non essere solo trattati come consumatori a cui spremere palanche o essere chiamati a mettere la firma in presidi di testimonianza.

vedi anche, sullo stesso tema, alcuni post precedenti

1/12/2012 Fuorigioco

7/2/2011 La febbre del gioco

19/9/2009 Scommesse o scelte?

28/3/2009 La bolla speculativa

7/10/2009 Un’epidemia per la vita

30/6/2009 Il topo conosce le abitudini dei topi

10/5/2007 Tassa sulla povertà

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