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È TUTTO UN PROGRAMMA?

IMG_20200827_162111Ho finito di leggere i 4 programmi depositati dei vari partiti/coalizioni

Quello del cdx è il peggiore. Di gran lunga. Decisamente

Il migliore è del M5S e, per impostazione grafica, nessuna ipocrita finta discontinuità, oltre a diversi punti, quello di Appello

Segue quello di Gattinoni che è un po’ vuoto, pochissimi richiami a quello fatto dalla maggioranza che nella sostanza è la stessa

Nessuno tranne quello M5S parla di Cave e TLR e se pensiamo che tutti dicono di essere ambientalisti è paradossale

Quello del cdx si può sintetizzare con il progetto di piantare Ginko Biloba e per mobilità dolce 3 postazioni di scooter sharing. Punto.
Il resto son telecamere e una sfilza di incongruità, tipo per le Opere pubbliche riqualificare il Palazzo della ex Popolare. Che è privato

Si potrebbe proporgli una settimana di governo così posson completare tutto il programma e poi fuori dalle balle

Il programma di Gattinoni è almeno graficamente meglio. Poca e vaga traccia di come realizzar le cose ma buoni slogan

Paradossale che apra il programma la frase: “per un nuovo modo di fare politica, sempre in ascolto delle persone, capace di decidere, capace di realizzare”
Un modo per dire che quelli di prima non erano così. Solo che son loro quelli di prima

Una carenza disarmante sul come e con che soldi fare l’impalpabile promesso
Quello del M5S è il più corposo 44 pag, il doppio di Valsecchi (21) e Ciresa (20) e nove volte quello di Gattinoni (5)

È in continuità con quanto proposto nei 5 anni, ci sono, a volte, chiari riferimenti dove prendere i soldi, c’è un netto e motivato rifiuto su Cave e Tlr, proposte concrete su alternative inceneritore e partecipate e quando le decisioni son d’obbligato da condividere con altri (FS a es) non le considera, come altri, già fatte.
Contiene diverse utopie e cose non condivisibili.

Il problema maggiore è però, credo, la quasi totale non conoscenza dei troppi candidati che a partire dal Sindaco in questi anni sono stati totalmente assenti dalla vita politica.

Il Programma di Appello è il più chiaro, graficamente invitante, con una ricerca di continuità, contiene però puttanate inenarrabili dall’interramento della Ferrovia al Caldone a vista, tenendo poi conto che Valsecchi in questi 10 anni ha narrato infinite e reiterate balle la credibilità è un azzardo. Troppo.

Poi si sa, non sono i programmi che fan una vittoria e nemmen, forse, le astensioni

ABITARE LA SCUOLA FIN DA FUORI

165144361-9e841d93-cf35-4cf9-9f6a-813b9cc4eb45La questione prioritaria in tema di scuola, oggi, a poco più di due settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico è certamente capire e far sapere agli studenti e alle famiglie come e con che regole riaprirà ogni singolo Istituto.

E questo è compito dello Stato, della singola scuola e, per la sua parte, del Comune.

Dalla questione del trasporto pubblico; dalle modalità di entrata/uscita (sia come orari che come luogo fisico); se e chi farà, inizialmente, didattica a distanza; come sarà regolamentato tempo e attività all’interno dell’istituto; la fruizione della mensa; mascherine si/no, come/quando ect

Credo che oltre a questo sia prioritario e indispensabile, soprattutto se son previsti più punti di ingresso/uscita che il Comune, quest’anno – a differenza dello scorso – provveda per tempo, ex novo, anche a pitturare e predisporre tutta la segnaletica stradale orizzontale e verticale in prossimità delle scuole e, ove necessario, facilitare il rallentamento preventivo delle auto o percorsi protetti nei pressi degli stessi Istituti.images (4)

Anche come gesto educativo di cura e attenzione verso gli studenti a partire dai più piccoli

Sono fiducioso e (quasi) certo che questo sia un altro dei punti che, autonomamente, e con responsabilità collegiale si stia già valutando e predisponendo.
Non avendo però ancora letto nessuna comunicazione al riguardo, e nemmeno visto ancora la riqualificazione della segnaletica mi permetto evidenziarlo.

CI SCUSIAMO PER IL RITARDO DEGLI ELETTORI

redimSe c’è chi promette distanze ricoperte in 30 o 15 minuti come se fossimo sulla luna, c’è chi come Antonio Rossi addirittura promette treni pensando che siam venuti giù ieri da Marte.

Per far dimenticare, inutilmente, che nella sua lista malgrado si chiami Lecco Ideale, c’è Ezio Venturini, che è come se Trenord venisse presa a modello planetario, ha appena promesso, in pompa magna, 27 nuovi treni per la tratta LC-MI-SO, per una spesa di 227.000.000 di euro

Ha detto che non è una promessa, è una Delibera. Il Piano Marshall della Lombardia.

Con quella faccia Rossi può dir quel che vuole, ma sarebbe meglio far le sorprese ai pendolari, perché altrimenti vivon di attesa, speranza, fino al successivo comunicato stampa

FB_IMG_15983019112893944Uno infatti si domanda ma quando vengon pronti se si è deciso l’acquisto solo settimana scorsa?

Va bene che siam in campagna elettorale ma un’altra delibera – e relativo comunicato a suon di trombe – del 2017, annunciava l’acquisto di 161 treni. Diventati 176 per il risparmio sulla base d’asta, per 1,6 miliardi di euro. Era il 2017!! (Delibera n. 6932, 24 luglio) e che il Presidente Fontana ha inaugurato il primo, già il primo, perché solo quello han consegnato, il 5 dicembre 2019 con vibranti parole: “la rivoluzione annunciata sta partendo”

FB_IMG_15983764251730791Dev’sser un pacchetto inscindibile treno/ritardo. Degli altri 175 nemmeno l’ombra.

Ora Antonio Rossi, dovrebbe spiegare dove sono finiti i 1,6 miliardi di euro e soprattutto i 175 treni che un precedente e ben più corposo Piano Marshall lombardo aveva promesso.

Spot come se fossimo sul binario degli annunci tipici di Trenord: “il treno previsto in arrivo a Lecco per la campagna elettorale anche oggi non è stato effettuato. Ci scusiamo per il disagio”

Altri 27 nuovi treni e son 2 anni che ne aveva già promessi 176.

Se ci crediamo davvero il prossimo annuncio sarà: “ci scusiamo per il ritardo” dei nostri elettori.

PER FARE UN ALBERO CI VUOLE IL VOTO

FB_IMG_15985621941117323Ste azioni di piantumazione in favore di telecamere e coi vessilli partitici.

Roba che non si può vedere.

Lo impone soprattutto già il buongusto dopo la strage ambientale del decennio passato. Oltre 400 alberi eliminati e solo una settantina messi correttamente a dimora.

FB_IMG_15985621861487028Le si faccia, per rispetto del cittadino, al 400imo albero piantato, al 10 corridoio verde urbano tracciato, alla 30ima nuova aiuola creata a sottrazione di asfalto.

Non adesso dopo la strage ambientale e del verde urbano che nel silenzio totale proprio di chi oggi simbolicamente pianta un albero dopo averne tagliati 400 aveva voce e ruolo per evitarlo.

Perché poi quanti tigli devi piantare per compensare il danno ambientale della cavazione e le migliaia di tonnellate di CO2 che il forno Unicalce produce in quota sul Magnodeno?

FB_IMG_15985622016061916Più foto ai fatti finiti meno alla propaganda iniziale

VALORIZZARE PRODOTTI E TERRITORIO

FB_IMG_15977466211249030Bisogna tutelare e valorizzare i prodotti di qualità e tipici del nostro territorio. E se sostenuto dai Comuni diviene difesa e promozione anche delle culture territoriali

Questo diverrebbe rilancio e sostegno all’economia artigiana, contadina, produttiva lecchese. Serve un Regolamento dove Comune e territorio possano con chiarezza e trasparenza tutelare e valorizzare questi prodotti.

La DE.CO., la Denominazione Comunale, per es. certifica la provenienza di un determinato prodotto (del comparto enogastronomico o artigianale) da un determinato territorio

La De. Co. E’ un marchio di qualità; E’ un ottimo strumento per valorizzare il territorio:

si presta a opportunità di marketing territoriale, è un serio lavoro di analisi e censimento per individuare quali sono i prodotti che rappresentano il territorio stesso;

È dimostrato poi che il turista enogastronomico desidera ripetere gli acquisti fatti in vacanza nella propria sede abitativa.

Il Comune svolge un doppio ruolo di tutela e di promozione: verso le aziende che autocertificano i propri prodotti, e verso il proprio territorio

Un aspetto importante è il basso investimento necessario per la realizzazione dell’iniziativa a supporto della promozione culturale ed economica di produttori e prodotti.

Un’Amministrazione può mettere a disposizione la creazione di un portale web con tutti i prodotti DE.CO. perché garantirebbe a qualsiasi consumatore la possibilità di acquisto diretto indipendentemente dallo spazio geografico in cui risiede e sarebbe un fattore di promozione e di conoscenza delle DE.CO. anche a livello extraterritoriale.

Facilitare l’introduzione dei prodotti DE.CO. nel mercato della piccola distribuzione e organizzare una Fiera di tutti questi prodotti con altri comuni
FACCIAMO UN ELENCO?

SEGGI VUOTI E TRIBUNE ELETTORALI PIENE

FB_IMG_15975832373525961Siccome non possiamo farlo ancora nella realtà del voto, perché servirebbe una riforma Costituzionale, si potrebbe iniziare a esplicitarlo attraverso i dibattiti elettorali che oggi fb e radio stanno programmando in vista delle elezioni

Dar voce anche alle ragioni dell’astensione.
E considerarla anch’essa come seggi da conquistare, sedie vuote in Consiglio comunale da lasciare esplicitamente libere.

Oggi lo schema è obbligato.
Si dà voce e tribuna e quindi si vota la finta e raffazzonata discontinuità del csx di Gattinoni se no ti becchi il cambiamento impresentabile del cdx di Ciresa. Questa è la fine della Storia. Al più puoi votare il raffazzonato e impresentabile Valsecchi

Incastrati per sempre a votare solo il meno peggio di un panorama in sé comunque di difficile deglutizione.

Perché allora non dare legittima voce a tutti quelli che pur recandosi alle urne come tutti gli altri, e comunque usando il proprio diritto al voto, non vogliono votarli?
Si badi bene, andando alle urne.
Per apporre simbolicamente una croce, nella casella ‘Nessuno di voi”.

Per arrivare in futuro a contarlo esattamente quel voto come gli altri, tradotto in seggi Vuoti. Una ribellione visibile a tutti e riconosciuta con pari dignità delle altre scelte.

Tutto questo, come stimolo e fino a che quella quota di cittadini non sarà soddisfatta dalla presenza sulla scena politica di una Vera alterativa, e non più di rimpasti cosmeticamente abbelliti tra il raffazzonato e l’impresentabile.

a forza di essere vento