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DUE PALLONI TRE PRESIDENTI UN ASSASSINO

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La diplomazia del pallone ha dato i suoi frutti. Chiacchierando a Villa Madama col Presidente del Brasile, nella foga di elogiare le virtù di campioni come Kaka Ronaldinho, Dida, Emerson, Pato,  e Leonardo, il Presidente del Milan e anche del consiglio della Repubblica Italiana si è scordato di mettere in campo anche Battisti. Forse sarebbe più efficace la diplomazia con le” palle”.

Grazie Silvio.

PERMESSO DI SOGGIORNO

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Ho un vicino che si è fatto un bel by-pass al suo contatore dell’Enel, sono anni, se non decenni che “risparmia” corrente in quel modo, corrente che io pago per lui. Lo stesso vicino si restruttura la mansarda, senza pagare gli oneri dovuti, quello che lui evade, lo integro io con le tasse che pago. Sempre lo stesso vicino – pur avendo la caldaia a metano – brucia nel suo caminetto grandi quantità di legni trattati (infissi, bancali, mobili ecc.), legni che bruciando producono fumi velenosi, area che respiro, area velenosa, legni gratuiti per lui. Ruba corrente, ruba oneri, ruba area.

Ma è fermamente convinto che si debba pagare per un permesso di soggiorno, lo stato ha bisogno di soldi. Purchè non siano i suoi!

Povera Italia, se questa è la base, non oso pensare alla testa!

Di solito mi firmo per esteso, questa volta basti un

“Lettera firmata”

IL TRADIMENTO DEGLI INTELLETTUALI

 

Marco Travaglio ha appena scritto un commento su Gaza, diramato dalla sua casa editrice Chiarelettere, che inizia così: “Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un’organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani”.

Bene.

 

Il compianto Edward Said, palestinese  e docente di Inglese e di Letteratura Comparata alla Columbia University di New York, scrisse anni fa un saggio intitolato “The Treason of the Intellectuals” (il tradimento degli intellettuali).  Si riferiva alla vergognosa ritirata delle migliori menti progressiste d’America di fronte al tabù Israele. Ovvero come costoro si tramutassero nelle proverbiali tre scimmiette – che non vedono, non sentono, non parlano – al cospetto dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra che il Sionismo e Israele Stato avevano commesso e ancora commettono in Palestina, contro un popolo fra i più straziati dell’era contemporanea.

E di tradimento si tratta, senza ombra di dubbio, e cioè tradimento della propria coscienza, delle proprie facoltà intellettive, e del proprio mestiere. Gli intellettuali infatti hanno a disposizione, al contrario delle persone comuni, ogni mezzo per sapere, per approfondire. Continua la lettura di IL TRADIMENTO DEGLI INTELLETTUALI

LA GIORNATA DELLA MEMORIA che memoria non ha

 “Il Nazismo ha distrutto il giudaismo fisicamente, il Sionismo l’ha distrutto spiritualmente”, Leibele Weisfisch, Rabbino, 1992 

In questi giorni ricorre la giornata della memoria che memoria non ha.

Il sadico e criminale attacco e assedio di Gaza, terra di Palestina, con un’azione terrorista. 1.400 morti palestinesi. Perlopiù bambini. Rinchiusi in gabbia. Fosforo bianco. Soccorritori tenuti a distanza. Telegiornali nazionali che additano i morti come colpevoli. I crimini di guerra travestiti da “rappresaglie”, che spediscono ogni respiro sotto la terra. Ecco Piombo Fuso, l’azione terrorista iniziata un anno fa.

L’occupazione israeliana dei territori palestinesi è un insulto permanente a sei milioni di morti nei campi di sterminio nazisti. L’organizzazione umanitaria americana The Middle East Children Alliance ha completato di recente un sopralluogo a Gaza e intervistando decine di bambini palestinesi chiedendogli quali erano i loro bisogni più urgenti. La risposta della maggioranza di quei bimbi è stata questa: Poter bere un bicchier d’acqua la mattina”. Gaza è una prigione a cielo aperto dove nessuno può entrare o uscire, dove Israele non permette l’importazione di gas per cucinare, di acqua da bere, di farmaci salvavita, di cemento per ricostruire ciò che ha distrutto, di matite, di quaderni, di cloro per disinfettare acquedotti e fogne, e dove l’esercito israeliano spara ai contadini che raccolgono la bietola per non morire di fame. Ce l’ha raccontato benissimo il bulciaghese Vittorio Arrigoni. Gaza è oggi l’unica camera di tortura sperimentale a cielo aperto del mondo, l’unica istanza al mondo dove uno Stato Canaglia, Israele, sperimenta e consciamente replica nei Territori Occupati le tecniche di tormento razzista del Terzo Reich, cioè un sadismo etnico scientifico con l’appoggio pieno di ogni democrazia moderna che si conosca. Il Darfur, Ace, il Tibet, la Birmania, la Korea del Nord e altri orrori simili sono pienamente riconosciuti come tali e sanzionati come tali dai Paesi cosiddetti civili. Israele può permettersi invece tutto ciò per due motivi: perché è oggi la più grande base militare americana del mondo e perché Hitler ha sterminato 6 milioni di ebrei con la nostra complicità. Motivi per cui Obama sta zitto e per cui l’Europa non osa profferire parola. Siamo, io, te, voi sulle soglie della camera di tortura a cielo aperto di Gaza a chiudere i portoni di accesso dei beni di sopravvivenza essenziali e a contemplare un milione e mezzo di innocenti che si contorcono ammassati nel 5% di quella che era la loro legittima terra, senza diritti, lasciati morire di parto ai posti di blocco, di malattie banali, costretti a nutrirsi di rifiuti, e sottoposti a un accanimento sadico da parte di Israele. Le prove documentali di quanto ho appena scritto si trovano pubblicate già da tempo nei libri di Paolo Barnard e sono di fonte unicamente ebraica o occidentale. E accade ogni giorno a Gaza, mentre noi siamo qui. Non indignatevi allora. Fate altro: informatevi e raccontate che la crudeltà nazista non è morta, che oggi vive e che si chiama Sionismo, occupazione della Palestina, e che rappresenta l’unico esempio al mondo di orrore etnico pienamente accettato e sostenuto da ogni democrazia moderna.

Il quadro che emerge è di un Israele che selvaggiamente infligge ogni possibile orrore di morte e di angoscia sulle popolazioni civili, in una atmosfera che ci ricorda regimi che né io né il signor Begin oseremmo citare per nome”. (parole dell’ex ambasciatore israeliano all’ONU Abba Eban. Fonte: il quotidiano israeliano Jerusalem Post)

In questi giorni ricorre la giornata della memoria che memoria non ha, poniamo rimedio.

LE CHIACCHIERE DELLA LEGA ed i nostri soldi

La Lega è pronta a sacrificare altri soldi del contribuente per interessi di parte. I suoi.

Per l’ennesima volta dopo aver già regalato la parte succulenta, la polpa, di Alitalia a un pugno di privati multimiliardari  lasciando i debiti in capo a tutte le famiglie italiane più che a Roma ladrona.

Tanti ma tanti soldi, infatti, li aveva già fatti volar via dalle tasche degli italiani – dalle Alpi alla Sicilia – parliamo di almeno 3 miliardi di euri che sono andati e andranno direttamente ad aumentare il debito pubblico. Un fiume di soldi, 4-5 volte quelli per la card dei poveracci, o per far finta di aiutare solo un pugno di quelli che hanno i mutui che li strozzano.

Una tassa esplicita che il lumbard, evidentemente prendendo alla lettera gli stessi manifesti leghisti: “somaro paga e taci” si è guardato bene da proferir parola. Esprimere dissenso. Chiedere conto.

Si è sentito qualcuno non dico in questi decenni di mala gestione Alitalia, dico anche solo in questi ultimi mesi.  Ed ora, non essendo stata in grado di farlo mettere nel contratto di vendita, nel bando governativo, prima di cedere l’azienda pubblica Alitalia a CAI, che era più facile e pure più serio, ora fa la voce grossa per salvare più la faccia che Malpensa. Anche se non ci riuscirà. Almeno per la faccia. Continua la lettura di LE CHIACCHIERE DELLA LEGA ed i nostri soldi

Manifestiamo C’E’ LA GUERRA anche IN TV

  

Una Marcia della Pace, la firma in calce ad un appello buono per ogni bomba, un Fermatevi per carità!, l’ennesimo convegno tra e per pacifisti, fors’anche una preghiera ed una veglia per la Palestina, credo che non servano a nulla. Se non alla nostra coscienza. E soprattutto, mi sia permesso, non affrontano il problema, non fanno chiarezza. Non aiuta a capire. Si dice quello che sappiamo. Ma non quello che va saputo. Non dice che Gaza è, anche prima dei bombardamenti, un campo di concentramento. Che c’è stato, ben prima dei razzi di Hamas, un continuo, quotidiano, assedio alla popolazione della striscia di Gaza.  Non dice che Hamas ha vinto elezioni libere. Che Israele non riconosce tra le altre la risoluzione Onu 242 da oltre 40anni. Non dice che “due popoli e due stati” è un falso storico. La terra e il popolo che potrebbero diventare Palestina sono nel caos. La Cisgiordania non comunica con Gaza ed è frammentata in celle territoriali separate. Inoltre è amputata dal Muro. Non dice che Israele e prima i sionisti stanno torturando da 112 anni il popolo Palestinese. Certo non si può dire tutto, potrebbe obiettare chiunque manifesta, marcia, firma, prega, ed avrebbe ragione. Solo che queste sono la precondizione, la premessa, per ogni analisi politica, per ogni fotografia della realtà, per ogni soluzione duratura. Sono la Verità storica. Continua la lettura di Manifestiamo C’E’ LA GUERRA anche IN TV

a forza di essere vento