EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

GENOVA NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI REDUCI

Sei anni fa in caldi giorni di luglio lungo strade di moltitudine si mischiava tragedia privata e collettiva.
Un ragazzo veniva ammazzato e migliaia di singoli lì fatti popolo veniva umiliato, violentato e soffocato.
Sulla pelle e dentro il petto.
Impunemente e scientemente, rapito e nascosto alla sua famiglia.
Anche cittadini di Lecco, della mia città, miei vicini di casa, di vita, di quotidianità. Noi.
E non volevamo credere, non potevamo credere.
Noi qui davanti alla Tv, con l`orecchio alla radio, nelle strade di Genova avevamo affidato il nostro Diritto alla nostra democrazia nelle mani sbagliate, mani della finanza occupate da lacrimogeni, da manganelli gocciolanti di carabinieri, da mani chiuse su bottiglie molotov della polizia.
Noi caricati anche dopo dall`impotenza di giorni, mesi, anni di non verità, di non giustizia. Come i nostri padri, i nostri nonni, di ritorno dai lager nazifascismi.
Non ascoltati, non creduti. Malgrado i segni, le immagini la luce in fondo agli occhi.
E lo Stato, tutto, e la politica, tutta, ambigua, sprezzante, codarda continua a gettare lo sguardo altrove. Promuove i propri imputati, li fa diventare questori, prefetti, consiglieri di ministri e arriverà a prescriversi.

Malgrado la tela del ragno si squarcia ogni giorni di più.
Si dimostrano veri i racconti, si sgretola il muro dell`omertà. Da sei anni si chiede Verità e Giustizia, si chiede una Commissione di inchiesta parlamentare si chiede che Genova non sia solo una faccenda di reduci.
Un Paese che ha sempre avuto poca coscienza nazionale, zero spirito civile, meno di zero senso della Comunità potrà mai chiedere scusa al Popolo di Genova ed a se stesso?
Genova non è solo una faccenda di reduci. E` un bisogno personale,è un Diritto collettivo. Mio, tuo. Nostro.
E sabato lo si ribadirà.
Perchè Genova non è solo una faccenda di reduci

FONDI ETICI: FARE COMUNITA’ NON FINANZA

Partirei da una domanda se vi va di contribuire:

“Qual’è il valore aggiunto che attribuiamo al mettere i nostri soldi nei “Fondi Etici” che oggi, dalle banche commerciali alla stessa Banca Etica, tutti paiono proporci?”

 Personalmente non ne vedo molti.

Nessuno per la verità.

In questo modo si finanziano infatti Società ed Aziende già ad alta capitalizzazione, quotate in Borsa, con alte potenzialità e capacità di attrarre e dirottare risorse economiche e finanziarie. I fondi per loro natura poi speculano sull’oscillazione della quotazione e con questi strumenti si cerca di fare danari con i danari.

 

Da tempo mettiamo in evidenza la necessità, oltre alla critica a questo modello di economia e di finanza, di volgere lo sguardo oltre l’ostacolo, là dove si possono diffondere e promuovere iniziative diverse dai “Fondi Etici”, iniziative opposte di micro/finanza, di vera alternativa.

 Copiando e studiando  i fondi sociali di quartiere (penso al modello delle Piagge di Firenze), ad esempio, o i Banchi comunali (pubblici) di soccorso o ancora le Mutue di autogestione (MAG4 di Torino e MAG6  di Reggio Emilia).

O l’uso delle monete locali (l’Ente Parco dell’Aspromonte)

Sono queste iniziative che, meglio di tutte, sicuramente meglio dei “Fondi Etici” rispondono 8secondo noi) alle caratteristiche di solidarietà, equità, giustizia, relazioni paritarie e di fiducia.

 Queste realtà, questi percorsi, hanno la forza ed hanno avuto l’intuizione di creare un buco nella rete della mercificazione, il passaggio per le volpi, un passaggio dentro il sistema. 

Lo so, le parole-idee messe in calce (solidarietà, giustizia, equità…) sono vecchie come il mondo, sono le pratiche che vanno ri-attuate. Bisogna lavorare sulle narrazioni, sull’ideologia, sui valori dominanti, dunque reinventare la narrazione del mondo

I Fondi, benché “Etici”, non sosterranno mai, a differenza delle MAG, dei Banchi comunali, delle monete Locali, quelle realtà, quei soggetti che ognuno di noi conosce e che praticano, quotidianamente, un’altra socialità, un’altra economia, “un’altra narrazione del mondo” ma che hanno necessità di un capitale per sostenere le strutture, la gestione.

Ma, soprattutto, nessuna Banca ha la capacità, l’interesse ed il tempo di comprendere che i Fondi, benché “Etici”, si differenziano appunto dalle Mag, dai Banchi Comunali, dalle monete locali perché queste nel sostegno alle attività locali aggiungono quel seme, quella stella polare che le fa uniche. Uniche eppure riproducibili, creando e saldando uan rete di persone, gruppi, imprese, che intendono relazionarsi in modo equo e solidale, condividendo ciò che sono e ciò che hanno e che prima, forse, non sapevano né di essere né di avere.

La raccolta, gestione e condivisione comune e paritetica delle risorse economiche che viene permessa attraverso i Banchi, le Mag e monete locali sono, infatti, anche la possibilità di dare un senso nuovo ai soldi trasformandoli in elemento che innesca cambiamento reale intorno a noi, tramite quei rapporti nuovi che nascono, relazioni che si instaurano, mondi che si mescolano. In una parola: Comunità. 

 Oggi lo smantellamento e la sistematica distruzione dello Stato Sociale (oltre a impegnarci perché sia arrestato) non può esimerci dal costatare che nel breve nulla tornerà come prima e che quindi abbiamo bisogno di strumenti mutualistici nuovi-antichi per tamponare il disastro.

 articolo per TTC novembre 2007 

 

ARRENDIAMOCI ALLE BANCHE. AVANTI LA PROSSIMA

Arrendiamoci alle banche. Avanti la Prossima

 

Credo che bisogna proprio arrendersi alle Banche, ai loro trucchi e giochi di specchietti. Hai voglia a provare a spiegare al risparmiatore che 9 volte su 10 i suoi interessi non coincidono, per nulla, con quelli della Banca che gli vende un qualsiasi prodotto finanziario e che, malgrado ampi e aggiornatissimi programmi di controllo dei clienti e delle loro esposizioni debitorie su tutto il sistema, le Banche continuano, irragionevolmente, ad applicare tassi altissimi sul denaro prestato benché coperto da garanzie reali (anche il 20-25%).

No bisogna arrendersi perché le Banche sono abili a creare diversivi che fanno alzare in piedi tutti ad applaudire. E’ notizia di oggi, riportata su quasi tutta la stampa, che il secondo gruppo bancario italiano – Intesa San Paolo – aprirà la prima banca europea dedicata al sociale con il nome di: Banca Prossima. Non si legge, nemmeno come refuso, un minimo dubbio, una segnalazione di critica a questa operazione di marketing che dovrebbe far riflettere, i cittadini in genere e ancor più le realtà del Terzo settore.

Innanzitutto non è vero che è la prima banca con queste caratteristiche. In Italia, per es., c’è da quasi 10 anni una realtà creditizia che ha fatto e sta facendo scuola in questo settore e cioè Banca Etica, in Europa c’è pure una Federazione delle Banche Etiche ed Alternative (FEBEA).

Ma cosa si legge sulla stampa, che dimostra da sola l’ipocrisia di questo progetto? Tutti riportano la visione del Presidente della Banca IntesaSanpaolo, il prof. Giovanni Bazoli, che convinto di auto affiggersi una medaglia al merito evidenzia, invece, l’ipocrisia del progetto. Dice infatti: “le banche sono soggetti speciali che hanno il dovere di far crescere intorno a sé un’economia sostenibile”, qui allora dobbiamo capirci e provare a fare un poco di mente locale e vedere che per esempio SanPaolo è stato quest’anno il primo soggetto finanziario implicato nel mercato – legale – delle armi e quindi iscritto nella lista delle “Banche armate” ma soprattutto è partner economico e di capitali con Finmeccanica che non vende cioccolata. Inoltre Intesa nell’ottobre 2004 ha transato, cioè pagato, alla new Parmalat qualcosa come 160 milioni di euro per togliersi dai processi che la minacciavano. Poi il Gruppo è, come moltissimi altri, operatore qualificato con sedi e succursali nei Paradisi fiscali, sanzionato dalle autorità americane per scarso controllo sui fondi e trasnazioni passibili di ricciclaggio terrorista e direttamente – per conto dei clienti – IntesaSanpaolo specula sui mercati dei cambi e dei titoli col solo obiettivo di fare soldi.

Bazoli non contento continua convinto di fare bella figura, certo che nessuno in sala stampa lo contraddirà quando afferma: “C’è spazio per iniziative bancarie che non hanno come unico scopo il profitto ma combattere la povertà. Esiste un altro volto del capitalismo finanziario”. Bene, alzo la mano e domando cosa voglia dire questo nella pratica. Azzardo: per caso non intendeva dire che per Intesa il principale business è il profitto (senza guardare in faccia nessuno) e che continuerà a farlo? Qual è poi il principale volto del capitalismo finanziario? Quello che ha come Banca Prossima un patrimonio di 120 milioni di euro o la capogruppo IntesaSanpaolo che di soli utili nel primo semestre ne ha fatti di euro oltre 4 miliardi? O che solo di stock option l’ad Corrado Passera, nel 2006, ne ha incassati 25 milioni?

Suvvia non prendiamoci in giro e ricordiamo che sebbene abbia furbescamente scelto di non distribuire gli utili ai propri soci, Banca Prossima questi utili li guadagnerà – con tutta evidenza – sottraendo risorse ai più poveri e meno solvibili dei propri clienti che più di altri pagheranno caro operazioni e denaro preso in prestito. Ancora una volta il ricco si fa bello con i soldi degli impoveriti che gli pagano anche lo spot pubblicitario. Un’altra redistribuzione all’incontrario. E si sentono solo applausi. Roba da matti.

Paolo Trezzi – Centro Khorakhané Lecco, ugomoi@libero.it

1 novembre 2007

http://appuntifinanziari.splinder.com/tag/intesa-sanpaolo?from=10

CANCRO: LA TERAPIA PUCCIO

A seguito della serata organizzata a Lecco il 18/05/07, con questa scheda intendiamo brevemente presentarvi il metodo messo a punto, ormai da alcuni anni, dal Signor Giovanni Puccio per la cura del cancro.

Il punto di partenza è che le cellule cancerose sono cellule deviate, che si riproducono ad una velocità superiore rispetto a quelle normali. Provocano quindi una crescita abnorme dei tessuti sostituendosi alle parti sane e soffocando pian piano gli organi del nostro corpo. Come mai si presenti questa deviazione nel comportamento cellulare non è facile da spiegare ma senz’altro l’azione dei radicali liberi è determinante. I radicali liberi sono specie chimiche altamente reattive ed instabili e si formano all’interno delle nostre cellule dove una parte dell’ossigeno non viene utilizzata per produrre energia ma per creare appunto queste molecole.

Questa circostanza, che definiamo stress ossidativo, viene aumentata da alcuni fattori: l’esposizione al calore, alle radiazioni, all’inquinamento ambientale. Lo stress, l’assunzione di alcool e di tabacco sono altri fattori determinanti.

Ovviamente in parte può incidere la predisposizione genetica.

I radicali liberi possono provocare danni al DNA, alle strutture cellulari ed ai tessuti e la loro azione è associata all’insorgenza di varie malattie e non solo al cancro: malattie cardiache, cataratta, artrite, malattie neurodegenerative.

La cura Puccio, in maniera molto semplice, non fa altro che contrastare lo stress ossidativo, con una serie di sostanze che aiutano il nostro organismo a:

– detossificarsi

– favorire una completa respirazione cellulare (azione anti-ossidante)

– rafforzare la capacità autonoma di distruggere le cellule malate (capacità che normalmente viene espletata tramite il sistema linfatico)

Tali sostanze non hanno effetti collaterali anche nell’utilizzo a lungo termine e si possono facilmente procurare:

glutatione (GSH): è una sostanza normalmente prodotta dal fegato ed è fondamentale perché serve per detossificare l’organismo poiché si lega ai metalli pesanti eliminandoli, favorisce la biodisponibilità del ferro, protegge i globuli rossi e bianchi, migliora l’utilizzo di importanti aminoacidi che sono cisteina e cistina, contrasta gli effetti di radiazioni, chemioterapia e raggi X.

N-acetilcisteina (NAC): è un formidabile antiossidante ad azione diretta perché penetra nella membrana cellulare. Inoltre permette alle cellule di assorbire il glutatione.

L-glutammina: protegge il sistema immunitario e il cervello

– Vitamina C, Vitamina E e beta-carotene

(proVitamina A) tutte sostanze ad effetto protettivo del sistema immunitario e antiossidante

Selenio e Acido Lipoico si combinano all’effetto detossificante del glutatione.

Ascorbato di Potassio ottenuto da l’acido ascorbico (Vitamina C) e Bicarbonato di Potassio: è anch’esso un antiossidante.

Il nostro schema è solo semplificativo, l’interazione tra le varie sostanze è molto più complessa di come l’abbiamo esposta però il risultato è semplice: “il riequilibrio chimico dell’organismo riattivando la capacità di espellere i veleni” per citare Puccio

Nel concreto, si può sintetizzare la cura in questo modo:

– una iniezione inframuscolo al giorno di glutatione ridotto 600 mg (esiste il farmaco generico, il prodotto però non è mutuabile)

– 4 compresse al giorno di NOoxidant (due a metà mattina, due a metà pomeriggio) Si può ordinare in farmacia o scrivendo a mailto:info@inthc.com

– 1 bustina da 600 mg di Fluimucil al giorno (esiste anche il generico N-acetilcisteina ma ha lo svantaggio di essere effervescente)

– 4 dosi al giorno di Ascorbato di potassio (due 30 minuti prima di pranzo e due 30 minuti prima di cena). Noi consigliamo l’acquisto del prodotto NIKE RCK che è dato da bustine sigillate che mantengono inalterate le loro proprietà. Inoltre sono addizionate a Ribosio che ne facilita l’assorbimento. Queste si possono comprare solo scrivendo a  info@naturalproduct.com

Le farmacie non trattano questo articolo, vendono però le compresse di Ascorbato di Potassio, ugualmente utilizzabili. Tutti questi prodotti sono già dosati secondo quanto previsto anche da Puccio.

– 2 compresse al giorno di Multizyme (una prima di ogni pasto principale). Si tratta di una miscela di enzimi per favorire l’assorbimento di tutte le sostanze nutrive. Si può ordinare in farmacia o scrivendo a  info@inthc.com

(Ci preme puntualizzare che non intendiamo fare pubblicità a prodotti e/o produttori. Riportiamo solo consigli e segnalazioni sull’esclusiva base di esperienze vissute in prima persona)

A livello preventivo, per contrastare lo stress ossidativo anche non in presenza di un tumore o altre malattie analoghe, sono proponibili vari prodotti: Silimarin, Papaia fermentata, Ascorbato di Potassio, l’Aloe. Soprattutto è importante un’alimentazione sana per quanto possibile, varia, includendo ovviamente frutta e verdura in abbondanza. Non si può certamente eliminare l’inquinamento, ma non fumare è senz’altro indicato a chiunque.

Il risultato della cura Puccio è incoraggiante. Le esperienze sono positive, certo non tutti gli organismi reagiscono nello stesso modo ma i medici che, in modo più o meno riservato, la propongono riscontrano miglioramenti nei pazienti. Senz’altro non è una cura fai da te, perché occorre periodicamente consultarsi con il medico per il controllo degli esami del sangue, verificando di volta in volta anche parametri diversi. Inoltre la cura può essere associata anche ad altri farmaci della medicina tradizionale, fatto questo che va ovviamente discusso con un medico.

Infine, per non dimenticare lo studio del Dottor Hamer il quale sostiene che ogni tumore è causato da un conflitto traumatico, acuto e drammatico vissuto nell’impossibilità di confidarsi con altre persone, senz’altro ci sentiamo di consigliare a tutti, malati e non, di voler bene a se stessi, tentando anche di affrontare le difficoltà senza chiudersi in un guscio e senza perdere la speranza nella vita e nel prossimo.

 Per chi vuole approfondire le varie tematiche, ecco alcuni spunti interessanti:

www.emmanueleassociazione.spaces.live.com Associazione cui Puccio è Presidente che presenta il suo lavoro anche per la libertà di cura

http:/// www.madonie.com/puccio presentazione di Puccio e del suo lavoro

www.laleva.cc trovate il protocollo di Puccio ma anche tanti altri spunti interessanti

www.natural-products.it  per l’acquisto e le informazioni sull’ascorbato di potassio

www.inthc.com  per l’acquisto e le informazioni su NOoxidant e Multizyme

www.pantellini.org  per informazioni sull’ascorbato di potassio

www.aerrepici.org  per scaricare il libro Kankropoli che riporta varie considerazioni in merito alla ricerca medica ufficiale e quella “ostacolata”

Il nostro obiettivo è riportare lo studio scientifico e l’esperienza della Cura Puccio.

Non intendiamo assolutamente sostituirci alla professionalità dei medici che devono essere sempre interpellati prima di scegliere la cura più appropriata.

Noi ci adoperiamo al solo fine di divulgare alcune conoscenze che hanno meno mezzi e strumenti di diffusione. 

 

 

 

 

 

 

 

BENE L’OSSERVATORIO. MA LE BANCHE ABBASSINO I TASSI

Tutte le iniziative a favore dei cittadini debitori vanno sostenute, tanto più se questi sono sulla soglia del tracollo. Quindi ben venga l’Osservatorio istituito in questi giorni in Prefettura a Lecco tra Istituzioni, categorie imprenditoriali, banche ed associazioni dei consumatori.

Credo però che ci sia qualcosa di non chiaro.  L`aspetto che mi lascia perplesso è quando provo a dare una risposta a perchè serve “uno strumento che agevoli l`acecsso al credito” Secondo me serve perchè le banche non sono così propense a agevolarlo quest`accesso al credito.  Quindi resto sospeso nel vedere come queste stesse possano ora far parte dell’Osservatorio che si propone di dare una mano a chi si trova in difficoltà.

Cosa cambia? Ora le banche si faranno garantire, per parte (o tutto) il denaro prestato dai fondi di categoria a cui sarà trasferito il rischio? A monte poi di questa precarietà del credito credo ci stia il problema più grave che determina poi anche situazioni di difficoltà dei cittadini. L’elevato tasso di interesse – immotivato il più delle volte –che un debitore è costretto a pagare anche per del semplice credito al consumo, cioè quei debiti contratti per la gestione quotidiana, ai creditori legali: banche e finanziarie.

La Banca d’Italia per i mesi da ottobre a dicembre ha fissato nel 15,5% il tasso massimo sui prestiti superiori a 5000€ come tasso entro usura e diventa del 23,77% per quelli sotto i 5000€ con cessione del quinto. Per le carte revolging (quelle per l’acquisto rateale) che stanno scoprendo un boom non indifferente il tasso supera il 25%. L’aspetto assurdo è che l’Euribor, cioè il tasso con cui le banche si scambiano tra loro il denaro è in questo momento al 4,8% sia a breve che a lungo termine. Una bella differenza. E basterebbe leggere le Circolari dell’ABI, (circ.2003, ancora in vigore) per rimanere sbigottiti nello scoprire che gli interessi di mora leciti sotto la soglia d’usura arrivano a oltre il 28% (28,25%)

Se poi pensiamo che tutte le banche – tutte – accedono preventivamente ad una Centrale Rischi (Crif) che gli permette di vedere e monitorare tutti i debiti di un cliente e la solvibilità dello stesso su tutto il Sistema non si spiegano le ragioni – così garantite e tutelate – per chiedere tassi così alti. Quindi ben vengano questi Osservatori ma sarebbe più utile, per venire incontro anche a chi non è proprio prossimo alla canna del gas, invogliare le banche (anche attraverso contratti di appalto durante i Bandi per le Tesorerie comunali, pressioni collettive dei cittadini, boicottaggi, ecc…) a ridurre, drasticamente, i tassi applicati alle proprie proposte di finanziamento. Si avrebbero più risultati. Ne sono convinto.

COME LE BANCHE TI SCHEDANO

CON LA PISTOLA ALLA TEMPIA

 

In Italia per prendere

la casa a chi non paga

il mutuo, ci vogliono 7 anni.

Alessandro Profumo

(A.D. Unicredit)

 

Il mese scorso abbiamo toccato la seconda tappa della ridistribuzione del reddito all’incontrario. La prima era la tassa sulla povertà promossa dallo Stato: il nome di Gioco del Lotto; la seconda era quella promossa dalle banche: il Credito al Consumo Inflatable Bouncers.

Questa nuova tappa entra un poco più in profondità nel tema dei prestiti concessi alle famiglie per poter pagare a rate i propri acquisti.

 

Il grande occhio…

Prima di concedere un prestito le banche e le finanziarie ci setacciano la vita a nostra insaputa. Attraverso una società, la CRIF: gruppo specializzato in sistemi di informazione creditizie a cui partecipano oltre 450 istituti bancari e finanziari. Il 90% degli sportelli bancari sono collegati online con CRIF. In questo modo l’operatore è in grado di vedere quanti debiti uno ha, se è stato inadempiente anche solo per ritardato – o non mancato – pagamento. Uno stato di polizia con i guanti bianchi.

Molte banche inoltre fingono di essere comprensive, “venendo incontro” al proprio correntista. In realtà i prestiti non li concedono direttamente loro – sarebbe più rischioso – ma si appoggiano a finanziarie, così da lasciare in capo a queste il rischio, limitandosi a prendere la “marchetta”. Oppure erogano il prestito “contro cessione del quinto dello stipendio” un modo sicuro, privilegiato, di essere ripagate. Questo sistema nel 2006 ha toccato il 5% dell’ammontare complessivo dei prestiti alle famiglie con un incremento di oltre il 30% sull’anno precedente. E  dover usare per ottenere il prestito la formula della “cessione del quinto” – cioè il prelievo dalla busta paga, ancor prima che ti venga pagata – vuol dire non aver (più) neppure uno straccio di garanzia alternativa, meno impegnativa e vincolante da poter concedere. 

 

Una rapina a mano armata

Non contente, le banche e le finanziarie, ti illudono di darti gratis alcuni strumenti di pagamento a rate. Avete mai sentito parlare delle carte di credito “revolving”? Una pistola puntata alla tempia! Nell’ultimo anno la loro diffusione è cresciuta enormemente: +15%. Si tratta di veri e propri strumenti di rapina legalizzata, che gettano fumo negli occhi ai possessori. Tutto gratis o quasi. Quasi sempre gratis la carta, piccoli rimborsi al mese con tasso netto, il TAN allo 0%. Invece non finisci mai di pagare, e più lungo è il rimborso: più paghi. Non finisci mai perché il TAEG (tasso annuo effettivo globale) è sempre ad un passo dall’usura: 18-20%. Senza contare l’assicurazione sul prestito che ti lasciano intendere essere una forma di tutela, quando in realtà è soprattutto un’ulteriore costo.

I prestiti al consumo rischiano sempre di più di lasciare una grave eredità alle persone che li contraggono. Sulla falsariga del boom delle borse e del loro crollo repentino che ha impoverito più che arricchito il comune cittadino.

 

Il nostro debito

L’OCSE ci ricorda che in dieci anni il rapporto tra il debito delle famiglie e il loro reddito disponibile è salito dal 32 al 59%. Dati da paura. Ed è solo la punta dell’iceberg, dati che sono solo l’anticamera – sottovalutata – del mondo illegale dell’usura. Le banche ad un certo punto chiudono i rubinetti, grazie alla CRIF che ti ha fotografato, e non è raro che si aprano le porte delle mafie.

Ma finché non si prenderà coscienza che ogni volta che entriamo in banca, davanti a noi, abbiamo un impiegato che è quotidianamente pressato dalla propria direzione per venderci questi e altri prodotti, non saremo mai liberi. Non saremo mai conduttori consapevoli delle nostre scelte. Non gestendo – o potendo gestire: per ignoranza, sovraccarico – le informazionivere (che di quelle false, le “comunicazioni pubblicitarie” ne abbiamo già più che in abbondanza)…

Unica speranza, oltre al comprendere che dobbiamo decrescere, nei consumi, nello spreco, nel produrre, è la cosapevolezza che inserendoci in questo meccanismo trasferiamo ricchezza dall’impoverito al ricco.

E’ ora di diffondere e promuovere le iniziative di micro/finanza in soccorso di coloro che incautamente si trovano nelle maglie di finanziarie senza scrupoli prima che finiscano nelle mani dell’usura. Di ricreare comunità con fondi sociali di quartiere (penso al modello delle Piagge di Firenze per esempio), dei banchi comunali (pubblici) di soccorso, delle mutue di autogestione (MAG4 di Torino e MAG6  di Reggio Emilia). Si chiama solidarietà, equità e giustizia. Si chiama nuovo modello di società (e mercato).

 

TTC ottobree 2007 

a forza di essere vento