“Chiamatelo decreto salva Italia” ha dichiarato il Premier Monti.
Con quell’ingenuità o faccia tosta che dovrebbe preoccupare.
“Insieme ce la faremo: ho voluto dare un messaggio di grande preoccupazione, ma insieme di grande speranza”. Così il premier Monti ha chiuso il messaggio rivolto agli italiani in apertura della conferenza stampa sulla manovra.
C’era evidentemente ancora qualche illuso che credeva che non si sarebbe usciti da questa crisi. Quello che si evitava di domandarsi era come e chi pagava.
Queste due domande non se le era poste nessuno. E guai se qualcuno osava porle. C’è la crisi. C’è emergenza. Non si può disturbare il manovratore. E’ la nostra ultima spiaggia. Sparita l’opposizione. Era da irresponsabili, a sentire gli stessi che in Parlamento e nei partiti sono stati complici o corresponsabili di questa situazione, porre queste domande.
“Chiamatelo decreto salva Italia” ha dichiarato il Premier Monti. Con quell’ingenuità o faccia tosta che dovrebbe preoccupare.
E allora poniamole noi, dal pianerottolo della nostra autorevolezza queste domande. Il come è unico? Era solo quello che ha varato questo Governo per colpa dell’eredità spaventosa lasciata da Pdl e Lega?
Cioè in primis un altro, l’ennesimo aumento dell’età pensionabile? Una riduzione dei servizi, tagli a Enti pubblici, Comuni e Province, l’aumento delle tasse perso per strada, almeno per i ricchi. Aumento dell’accise sulla benzina…ect ect.?
Che, di fatto, dà già le risposte anche per la domanda, chi paga? Cioè operai, pensionati, giovani, ceti medi e comunque chi le tasse già le paga tutte.
Si può protestare? L’emergenza non lo permette? Ti dicono di no. non si può.
Troppo comodo e totalmente illiberale chiedere di stare zitti solo perché altrimenti torna Berlusconi. Senza accorgersi che Monti è lo stesso, senza escort e conflitti di interessi non diretti ma nel Governo (Passera non è un ufo)
Avete visto, per esempio, tasse sulle banche, la patrimoniale, seria, forte, adeguata? Neppure blanda. Eppure sarebbe stata un’alternativa, equa, di giustizia e più prontamente riequilibrante. Cioè permetteva di prendere tempo senza stare con le mani in mano.
Avete visto una lotta all’evasione, con controlli incrociati e puntuali, verifiche mirate su chi ha scudato 100 miliardi di euro. No solo una tassarella dell’1,5% (tra l’altro non si è ancora incassato totalmente quella del 5% già in vigore). C’erano, insomma, altri modi. Far pagare a chi ha di più ed a chi non ha contribuito.
Da 10 anni un insieme di associazioni, presenta una Contromanovra finanziaria, dei diritti, del lavoro, della giustizia. Si chiama Sbilanciamoci. La stampa, quella che oggi straparla e ci butta addosso la crisi, l’emergenza come se fosse spuntata così come un fungo, non ha mai dedicato articoli, pagine e tempo per diffonderla. Eppure era, è, lì a dimostrare che si può scegliere come uscire dalla crisi. (e anche come non entrarci).
Se cioè dandoci in pasto ai mercati e alle lobby o sottrarcici.
La coesione sociale che, implicitamente si vuole – e che troppi dichiarano percorsa con questo “Decreto Salva Italia” è vista dal potere come un valore.
Coesione sociale significa che gli oppressi dormono.
Era ora che la crisi la pagasse chi l’ha creata, chi ne ha beneficiato e chi non ha mai pagato. Per l’ennesima volta non è così.